Nanni Balestrini RIP
Per chi scriveva Nanni Balestrini? Leggevo Balestrini grazie alla rivista Alfabeta. Vi era, negli anni Settanta del secolo scorso (con il grande giro di boa culturale dato dell’uccisione di Pasolini) un estremo fermento culturale: nuovi ceti e pargoli di ceto si affacciavano al mondo culturale, vecchi bacucchi trombeggiavano, alcuni sprizzavano intelligenza muovendosi nelle pagine di rotocalchi e elzeviri, alcuni testimoniavano i valori della scrittura e della politica altri l’opposizione all’establishment.
Nel 1963 a Palermo un gruppetto di giovani virgulti passò alcuni giorni di albergo per far nascere il Gruppo 63, che se la prese con le “liale” della cultura italiana (Bassani se ne risentì offeso). Sono gli anni di Feltrinelli, la modernizzazione italiana mentre sotto covava il ritorno all’ordine da farsi anche a costo di far saltare banche e treni. Nella strategia della tensione, mentre le siringhe riempivano le strade e veniva usato l’LSD per uccidere un’intera generazione.
C’era in Balestrini qualcosa di acerbo, che non mi convinceva. Il fatto è che provava strade inedite per gli intellettuali italiani - la notorietà giovane non gli giovò. Fu tra i primi a scrivere poesie con il computer. Quando scattò la repressione contro il ceto borghese e politico, ne fu colpito. Dovette espatriare e trovare rifugio in Francia, ne tornò assolto nel 1984. Qui inizia la seconda vita di Balestrini, non più legato all’impegno a tutti i costi. Nel corso delle ricerche per il trentennale del Sessantotto, molto utile ci fu L’orda d’oro (Feltrinelli) racconto documentario di quegli anni. Balestrini ha mantenuto fino alla fine un’intelligenza e una pulizia di scrittura invidiabili.
Credo che l’unica risposta che possa darsi alla domanda iniziale: Nanni non scriveva per noi generazioni del passato, scriveva per il tempo nuovo, per chi sarà giovane e attivo nelle prossime generazioni, non più impelagate nel nostro modo vecchio di pensare e immaginare, di vedere la parola, la frase, le cose.
Info su Nanni Balestrini: Il Post, Wikipedia, Antenati.
- Nanni Balestrini, Kandinskij e Leini
Nanni Balestrini su Vassilji Kandinskij “Cresta Blu” (1917), “compagno, come si fa la rivoluzione? bisogna sognare la rivoluzione” Lenin
Questo è tutto / di Nanni Balestrini
Questo è tutto
per ora
in questo momento
è come se
fossimo già
invece siamo
appena
e ciò che è
più strano è
che uno non se
lo immagina bene
dove potrebbe
essere arrivata
la lunga attraversata
Nanni Balestrini, Antologica. Poesie (1958-2010), Mondadori
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