Mutamenti (di Fabio Ghioni)

Originale opera letteraria che spazia tra il thriller e il fantasy
Mutamenti (http://ilmiolibro.kataweb.it/schedalibro.asp?id=846809) è un libro di quasi 600 pagine, che per un’opera prima dimostra il coraggio del suo autore. Con il fatto dell’autoproduzione l’aspetto di credere profondamente in questa opera da parte dell’autore, gli rende merito.
Il libro ’Mutamenti’ di Fabio Ghioni, sicuramente raccoglie le suggestioni di molte opere di autori del genere fantascienza, a cui l’autore è legato, ma non solo: leggendolo io ho trovato molti riferimenti anche a molte opere letterarie e cinematografiche. Per essere un’opera prima, Fabio Ghioni, dimostra una grande padronanza del linguaggio scritto. Conferma, con le varie citazioni raccolte da altri libri, che per scrivere bisogna soprattutto leggere.
Rimanendo nel campo delle citazioni c’è quella di Emil Cioran (Squartamento, 1979) che dice: Guai al libro che si legge senza interrogarsi sull’autore e sul suo autore il lettore si interroga spesso. A questo scopo Mutamenti è un libro che risponde alle domande poiché racconta anche di sé. Racconta di come è nata questa storia con una compulsione a non tralasciare nulla, a mettere tutto per iscritto, in luce.
Fabio Ghioni comunica con questo libro tutta la sua passione per un genere letterario, ma con questo libro esercita anche una specie di autodafé, una spoliazione quasi rituale delle sue colpe immaginate. Qui potremo sorridere e chiedergli se si sente in colpa anche per questo libro, per questo mutamento...
Nell’impianto narrativo troviamo qualcosa di familiare, di conosciuto, a parte la città che fa da sfondo e cambia con l’umore dei protagonisti partecipando ai mutamenti più pregnanti del racconto, ci sono i riferimenti culturali che affiorano attraverso gusti musicali, mode, ecc...soprattutto c’è il percorso di un innamoramento; c’è una storia d’amore che prende corpo poco alla volta. Mutamenti è un libro che parla anche di altri libri. Alcuni libri però su tutti sono il fil rouge che accompagnano la lunga storia: oltre al citato libro de I Ching- Il libro dei mutamenti, della Legge o meglio dell’armonia tra Yin e Yang-, troviamo il Gabbiano Jonathan Livingston di Richard Bach, Alice ne paese delle Meraviglie di Lewis Carroll e Il Piccolo Principe di Antoin de Saint-Exupery.
Fabio Ghioni gioca molto sul tempo. La storia si dipana su piani diversi e con salti temporali; d’altronde il tempo è sempre stato un tema su cui l’uomo si è sempre interrogato. Qui c’è anche un tempo sottratto che inquieta i due protagonisti, Andrea e Chiara: cosa è successo dal 2010 al 2015? Cosa è successo nei 5 anni mancanti, nella vita dei due protagonisti? Come si vive in una quotidianità sconvolta? I due protagonisti si muovono in una città deserta, uno sfondo che ha il sapore di un acquario, dove paradossalmente il comportamento dei due è andare a prendersi un gelato a Boccadasse e non solo. Lo spiazzamento diventa totale. Lo stesso spiazzamento diventa il preludio per farci interrogare in un contesto che è alienante e alienato.
Il libro è ben scritto e la scrittura diventa funzionale alla comunicazione delle situazioni drammatiche o nostalgiche della storia raccontata. Mutamenti ha il merito di coinvolgerci in un gioco di sensazioni e rimandi temporali e spaziali. Nel 2015 Genova è una New Genova, nel racconto si salta da questa città ad una Metropoli del futuro. Metropoli è una città Stato dove la vita è in mano a dei potenti signori e ad un Sovrano. All’inizio del libro si rimarcano le differenze culturali tra i due mondi; il mondo di Metropoli, diviso in livelli e come spesso si immagina il futuro, con un cuore tecnologico in uno scenario medievale, e New Genova, una città deserta e teatrale. Genova è descritta in molte pagine del libro e per chi la conosce si trova a viverla in un modo nuovo.
Il finale non va rivelato; possiamo dire però che bisogna arrivare in fondo per comprendere un sottile gioco degli specchi.
- Ci sono 0 contributi al forum. - Policy sui Forum -