Musica droga e puttane
E’ pacifico. La grande rivolta dei figli nei confronti dei padri che si ebbe nel 1968 fu la diretta conseguenza della chiusura delle “case chiuse” del 1958 (Legge Merlin). I ragazzi dell’epoca non potendo sfogare i bollori post-adolescenziali nei bordelli, si sfogarono nelle piazze. Prima i ragazzi dovevo chiedere al babbo la paghetta per andare al bordello, si instaurava tra padre e figlio un rapporto - in cui c’entrava il machismo dominante, e tutti i discorsi relativi. Il “dialogo” tra padre e figlio passava attraverso lo sfogo del sesso. Tralasciamo gli episodi che riguardavano il rito di iniziazione del giovine maschio che, accompagnato dal padre o dall’amico più grande, andavano a “conoscere il sesso” nel bordello. Lì dove (sempre nella pubblicistica e retorica dell’epoca) il giovine veniva accompagnato da mani esperte, compiendo così il “salto” che decretava il passaggio all’età adulta non attraverso un servizio militare umiliante e degradato ma un atto d’amore. Niente bordelli, il risultato è stato giovini nevrotici e insicuri, che odiavano i padri e il sistema sociale oppressivo e sessuofobico.
Il sistema ha reagito alla violenza dei figli con le camionette i blindati e le bombe sui treni. La repressione, e nel contempo la diffusione delle droghe che hanno azzoppato una intera generazione. Il problema è stato che le droghe diffuse erano quelle, eccitanti e finalizzate alla dipendenza, utilizzate nel corso dell’ultima guerra mondiale (e nella guerra del Vietnam, con i tecnici tedeschi reimpiegati allo scopo). Una generazione istupidita e pronta all’auto-distruzione, che era poi quello che si voleva dalla carne da cannone e da macello che quella droga produceva. La grande stagione politica degli anni Settanta del Novecento è finita in questo modo, tra droga e repressione.
Nel nuovo millennio, è parso ad alcuni che non ci fosse più bisogno di soldati e di droghe. Non ci fosse più bisogno di puttane. Dunque no alle sigarette, all’acool e alle vecchie droghe. Oggi servono droghe attive che permettano ai broker di seguire i flussi di cifre dei mercati internazionali, senza più dormire la notte dato che mercati non si fermano mai. E droghe che addormentino il più possibile tutti quelli che non fanno i brokers. E’ la generazione Xanax [1].
(Le droghe chimiche eccitanti sono per i guerrieri del Daesch e per i mercenari spediti nei Paesi africani dove si scontrano gli interessi economici dell’Occidente. La guerra in Afghanistan è una "guerra del secolo scorso" per il controllo e l’incremento delle piantagioni di oppio).
Già oggi la musica non è più quella, assordante e rumorosa degli anni Ottanta/Novanta del secolo scorso. La generazione xanax è la generazione degli addormentati nel bosco. Mattarella, il nostro presidente della Repubblica è un giovane dentro, in piena linea con i giovani contemporanei. Fino al prossimo, improvviso e deflagrante scoppio, che sarà tanto più distruttivo quanto più pace apparente accumulerà la violenza inespressa.
[1] Questa idea su "la generazione xanax" la debbo a: http://www.ilpost.it/2017/04/27/lo-xanax-sta-cambiando-la-musica-americana/
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