Museo Nazionale Ferroviario di Pietrarsa

Viaggio natalizio tra i convogli e le locomotive che dal passato ci hanno condotto al futuro.

di Piero Buscemi - mercoledì 1 gennaio 2025 - 616 letture

Un sinonimo di "Natale" è da sempre "Napoli". Ce lo dicono le tradizioni, delle quali poi è davvero difficile trovarne le origini. Ce lo dicono le commedie, come dimenticare "Natale in casa Cupiello" di Eduardo. Ce lo dicono, inutile negarlo, le grandi abbuffate che una leggenda molto vicina alla realtà, vuole le famiglie napoletane sedute a tavola il 24 dicembre per rialzarsi almeno a Capodanno.

Napoli indubbiamente offre quanto di meglio si possa chiedere per trascorrere le vacanze natalizie. Da San Gregorio Armeno e i suoi presepi, dalle passeggiate in via Toledo, dagli spettacoli in teatro e nelle piazze, aspettando l’arrivo dell’anno nuovo. In questi giorni, tra le varie attrazioni ci si poteva davvero perdere nei vicoli più popolari o nelle sale espositive della Arena Flegrea Indoor presso la Mostra d’Oltremare, dove è possibile farsi catturare dalle opere di Bansky fino al prossimo 4 maggio.

In alternativa, ci si può immergere nelle sonorità di Enzo Avitabile che, dal 14 dicembre fino al 6 gennaio, offre ai visitatori una serie di concerti gratuiti. Davvero accattivante, fino al 22 maggio 2025, al MANN la rassegna gratuita “Incontri di Archeologia”.

Noi abbiamo scelto qualcosa di insolito. Pubblicizzato dai mercatini di Natale, ospitati all’interno, siamo stati attratti dal Museo Nazionale Ferroviario di Pietrarsa. Per chi non lo conoscesse, ma siamo sicuri che siano davvero pochi, questo museo è dedicato al primo viaggio in treno che l’Italia possa vantare. Si tratta ovviamente dello storico tratto Napoli-Portici, lungo appena 7.411 metri che, il 3 ottobre 1839, in quello che era allora ancora il Regno delle Due Sicilie fu il trampolino di lancio verso un futuro di trasporto passeggeri collegati tra i punti più estremi della penisola.

Per raggiungere il museo, si hanno due distinte opzioni che, però, hanno in comune la strada ferrata. Partendo da Napoli si può scegliere uno dei treni storici della Pietrarsa Express o, provenendo da altre località della provincia, si raggiunge Pietrarsa con un regionale scendendo alla fermata Pietrarsa-San Giorgio a Cremano. Appena giunti alla stazione, il museo si trova proprio alle spalle ed è facilmente accessibile a piedi.

Qui comincia la personale avventura scorrendo decenni di viaggi su convogli di varia epoca, passando da una vecchia terza classe a un più lussuoso convoglio destinato al re Vittorio Emanuele III di Savoia. Si possono ammirare 55 rotabili storici all’interno dei padiglioni, ma anche gigantesche macchine destinate alla fabbricazione dei convogli e delle locomotive. Una sezione a parte che cattura a inizio visita, sia i bambini che gli adulti, è una sala che ospita dei plastici che riproducono essenzialmente le stazioni di Firenze e di Bologna con relativi convogli elettrici in miniatura che si muovono ad intervalli regolari, con tanto di voci in sottofondo che annunciano le partenze, come in una reale stazione.

Il padiglione delle locomotive è particolarmente suggestivo, sia per il percorso evolutivo che le tecniche di costruzione hanno seguito nei decenni, sia per quei momenti di riflessione che la lettura delle varie didascalie descrittive accanto ad ogni locomotiva suscita nel visitatore. Spaziare tra locomotive a carbone fino alle vecchie littorine diesel che, in Sicilia ed altre zone d’Italia, collegavano varie località fino agli anni ’80.

Per non parlare delle velocità raggiungibili dai vari modelli che, con i loro 40, 50 o 60 km/h segnalati sui cartelli esplicativi, assumono il ruolo di un nostalgico percorso a ritroso, in mezzo ad abbigliamenti da viaggio sempre sporchi di carbone dei convogli economici fino al lusso di treni che ci conducono nella fantasia narrativa di Agatha Christie nel suo "Assassinio sull’Orient Express" (1934), con vagoni letto personalizzati e vagoni ristoranti dell’alta classe del passato.

Perché se il treno ha velocizzato i contatti umani tra le più disparate località del mondo, è da sempre il mezzo di movimento dove poter trovare spunti di socializzazione, nonostante i 603 km/h orari raggiunti dallo Shinkansen L0 nel 2015. Sempre se lo si voglia...

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Esterno museo sulle isole
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Littorina
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Locomotive
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Macchinario per piegare lamiere
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Plastico Firenze Santa Maria Novella
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Plastico stazione di Tirano
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Prima classe
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Scene da film
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Vecchia carrozza di terza classe
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