Movimento 5 Stelle a Giardini Naxos

Il prossimo 28 ottobre i siciliani saranno chiamati alle urne per il rinnovo della giunta regionale e in questa corsa al rinnovamento, c’è anche il Movimento 5 Stelle di Grillo.

di Piero Buscemi - sabato 13 ottobre 2012 - 5843 letture

Il minimo comune multiplo dei commenti raccolti dopo avere ascoltato Grillo e i suoi ragazzi terribili, per le piazze d’Italia, è: “Le cose che dice, sono cose che si sanno”. Ma non è una considerazione che caratterizza solo la voce di piazza, talvolta ingenua, che si riunisce a gruppetti agli angoli delle città, quasi come un dovere di dire la propria che, troppo spesso, assomiglia alle parole appena ascoltate. C’è anche un’intera classe politica che si identifica in un massimo comune divisore, nei commenti che prova ad imbastire alle invettive di Grillo, ed è che se le sue affermazioni rientrano tra i concetti, che dovrebbero far parte del bagaglio culturale di un politico medio, alla fine bisogna ammettere che queste famose “cose” non le dice nessuno.

Il prossimo 28 ottobre i siciliani saranno chiamati alle urne per il rinnovo della giunta regionale e in questa corsa al rinnovamento, c’è anche Grillo8 il Movimento 5 Stelle di Grillo. Tralasciando le dichiarazioni del comico genovese, di dominio pubblico da diversi anni e che molti hanno dovuto ammettere si siano rivelate dei veri scoop giornalistici, ci vogliamo soffermare sul programma che anche venerdì sera è stato descritto agli astanti, molto numerosi in Piazza Municipio a Giardini Naxos.

Il programma dei candidati, Grillo11jpg consultabile sul sito www.sicilia5stelle.it/il-programma/, colpisce più della giovane età dei componenti le varie liste provinciali del Movimento. La possibilità di interagire in corso d’opera, proponendo e criticando i vari punti del programma, avendo la possibilità direttamente da casa di arricchire con le proprie idee quanto proposto, è già un segnale innovativo rispetto alle tradizionali campagne elettorali.

Analizzandolo nei cinque punti, richiamando l’attenzione direttamente sul nome stesso del movimento, traspare un messaggio diretto e senza troppi giri di parole sulle iniziative e le proposte da condividere e quelle da contrastare. La Sicilia, terra troppe volte indegnamente pubblicizzata con spot televisivi contraddittori con la realtà quotidiana che ogni singolo siciliano è costretto ad affrontare, è la regione che più di altre può mettere in pratica il turismo ecosostenibile, il rilancio dell’identità locale, la commercializzazione dei propri prodotti della terra, invidiati dal resto del mondo, ma lasciati a marcire sugli aranceti e limoneti per ciniche leggi economiche europee. Grillo9

Produrre un documento anti-mafia da parte dei candidati, requisito fondamentale per potersi proporre alle elezioni, lancia un segnale ben preciso sulla fonte dell’arretratezza economica dell’isola, dove le attività commerciali pagano da anni una gabella, quasi legalizzata, la cui denuncia il M5S propone di sostenere con sconti sulle tasse.

Il problema dell’acqua, in Sicilia, occupa un posto d’onore nelle discussioni di piazza da almeno un centinaio di anni. Nella sezione “ambiente” del programma, la questione dell’acqua pubblica, che non sembra risolta dai recenti referendum, si va ad associare alla gestione della raccolta rifiuti , all’eliminazione degli inceneritori e alla dismissione delle Ato, diventate spesso ricettari politici con incarichi di responsabilità attribuiti ad hoc, piuttosto che un servizio per la cittadinanza.

Un altro argomento, che tutti sostengono di conoscere ma che nessuno mette in pratica veramente, è il numero considerevole di privilegi della casta politica, che vanno dalle auto blu ai portaborse, dai rimborsi elettorali alle spese sempre più difficilmente documentabili. Grillo12 Il M5S propone il livellamento degli stipendi dei politici siciliani ad una quota fissa di 2.500 euro e oltre alla eliminazione delle province, la possibilità di indire referendum propositivi senza il vincolo del quorum.

La cultura, in Sicilia, meriterebbe un capitolo a parte, ma lo spazio a disposizione ci permette comunque di focalizzare quei punti che rilancerebbero la Sicilia in un settore che vanta più di tremila anni di storia e che, se sfruttato con rispetto e sagacia, permetterebbe di costituire la prima regione italiana a vivere solo ed esclusivamente di turismo. Su questo argomento, il M5S propone la diffusione di internet gratuito in tutto il territorio, la promozione delle bellezze artistiche locali, sostenendo economicamente e con infrastrutture di comunicazione degne di un paese civile gli innumerevoli musei e siti storici presenti nell’isola, ma soprattutto il reinserimento dell’educazione civica nelle scuole.

Non sappiamo quanti di questi argomenti siano effettivamente di dominio pubblico e politico, anche se le conseguenze di decenni di malapolitica sono davanti agli occhi di tutti. Le premesse di un programma politico si possono commentare solo dopo la loro messa in pratica, e questo particolare accomuna tutte le forze politiche che scenderanno in campo. Certo, molti volti li abbiamo già visti. Grillo7 Nomi che sono saltati da una formazione all’altra, altri che hanno messo il loro faccione su due liste concorrenti nello stesso momento. Ci sono anche quelli che, pur avendo portato avanti negli anni passati, iniziative degne di rispetto nelle proprie realtà locali, oggi si ritrovano appoggiati da schieramenti dove la destra, la sinistra e il centro, appaiono solo garanzia di poltrona ad oltranza.

Quello che ha colpito dei candidati del M5S è il loro messaggio di invito a partecipare attivamente ad un’eventuale gestione dell’amministrazione isolana, la loro umiltà di portavoce di un pensiero comune, dove il popolo sceglie la destinazione d’uso delle risorse raccolte, anche con le tasse, le priorità del proprio vivere quotidiano dove la scuola, la sanità e i servizi non debbano essere oggetto di contrattazione con S.p.A. Riassunto in una parola: democrazia. Una parola che fa parte della nostra storia di siciliani che dal greco δῆμος (démos), popolo, e κράτος (cràtos), potere, una volta indicata il potere del popolo. Rimane da chiedersi se, alla fine, è quello che vogliono veramente i siciliani.


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