Morto con Nutella
Sto scrivendo un giallo. Ora ve lo spiego
Cari lettori, ho intenzione di scrivere un giallo. Un giallo-politico ma con i tutti i crismi del noir, con colpi di scena, “cimici” che riprendono le conversazioni, bionde sweet, politici scafati e malversazioni. Insomma, un classico giallo e come in tutti i gialli classici c’è il morto. State attenti che ve lo spiego in breve.
Intanto io vedo già, nella mia fantasia, le prime pagine interne e ho intenzione di presentare i personaggi come faceva il “Giallo Mondadori” quello con la copertina, appunto, gialla. Quindi, cominciamo proprio da qui:
Personaggi e interpreti: Giambattista Fratus, sindaco duro e puro. E un po’ coglione.
Maurizio Cozzi, vicesindaco. Vero “padrone” di Legnano
Chiara Lazzarini, assessore all’Urbanistica, bionda e chiara
Laura Comi, eurodeputata Fi. Almeno così dicono.
Martina Guidi, avvocato “dei miei coglioni”
Luciano Guidi, suo padre, candidato sindaco di Alfano
Se questi sono i personaggi principali, ce ne sono poi tanti altri di contorno come Matteo Salvini, Paolo Alli, Max Roveda e molti ancora.
Location ‒ La vicenda si svolge nel comune di Legnano, in provincia di Milano. Comune con più di 60 mila abitanti noto, soprattutto, per la battaglia omonima, “città santa” per i leghisti al tempo di Bossi.
Colonna musicale ‒ “Quel mazzolin di fiori”
Bon. Finito con storia e leggenda, comincio a delineare i personaggi. Ad esempio c’è l’avvocata Chiara Lazzarini che è una bionda e chiara commercialista di fama, riveste cariche in oltre 50 società private. Sulla sua testa pende un’azione di responsabilità milionaria per un falso in bilancio in Amga, società che raccoglie rifiuti, gestisce gas, piscina ecc. Poi c’è il sindaco Fratus della Lega non quella di Alberto di Giussano ma di Matteo Salvini. Martina Guidi, invece, è un’altra avvocata non molto considerata se un dirigente dell’Agma parlando di lei così si esprime: “ ’Sta ragazzetta, mi dice, è avvocato. Sì è avvocato dei miei coglioni”.
Come si vede il linguaggio è duro come conviene ai romanzi hard boiled Usa. Poi c’è l’eurodeputata di Fi Laura Comi accusata di finanziamento illecito per una vicenda che coinvolge il presidente della Confindustria Lombardia, uno che non si perde mai una messa di suffragio per capoccione Benito.
La Trama ‒ Nel giugno 2017 ci sono le elezioni. Candidato dello spadone di Giussano è Giambattista Fratus, classe 1953, già vicesindaco. Si va al ballottaggio con il Pd e il Fratus, per vincere, ha bisogno i voti di Luciano Guidi, ex Fi e poi candidato di Angelino Testa Fine. Affare fatto. In cambio c’è l’assunzione della figlia di Guidi, Martina, in una partecipata del comune. La quale figlia, “avvocato dei miei coglioni”, appunto, è anche molto onesta e ne parla con la chiara bionda Lazzarini. Praticamente gli dice che lei non capisce un belino di niente della consociata e ha paura “di dire cazzate”. L’assessora Lazzerini, con pazienza e chiarezza, le spiega: “Prima si fa il CdA, il CdA delibera poi sottopone all’assemblea per l’approvazione” Chiaro, no?
Non c’è solo questo, ovvio. ci sono concorsi in cui prima si individua il candidato, poi si fa il bando! Che è cosa alquanto intelligente così da non perdere tempo. La chiara bionda Lazzarini, intercettata, spiega che ha fatto “un accordo con Paolo Alli, Salvini e quell’altro…” per essere appoggiata e che lei, in cambio gli avrebbe “dato un posto”. E il vice sindaco Maurizio Cozzi, vero “condottiero” del Comune, intercettato nel suo ufficio, dispone chi e dove debbono essere assunti. È lui il regista di tutto, tanto che il giudice scrive: “Fratus mostra una personalità sottomessa al potere direttivo del vicesindaco”. Cioè, in pratica, il sindaco è un pirla!
Trama avvincente, lo so. E il morto? Ah sì. Non l’ho dimenticato. Il fatto è che lo volevo mettere, come giusto, nelle ultime pagine. Di solito il nome dell’assassino viene svelato solo alla fine. Ma a voi lo posso dire subito tanto so che non lo direte in giro. Dunque, c’è il morto. E il morto è un cane! Trovato assassinato sotto una siepe. Chi è l’assassino? Il cane era di proprietà di Federica Farina ex consigliera comunale della Lega Nord dimessasi insieme al marito e presidente del consiglio, Antonio Guarnieri.
E l’assassino è Matteo Salvini! Il movente? Farina e Guarnieri avevano appeso uno striscione sulla propria villetta con su scritto: “La Lega ci sta sui coglioni. E la Nutella ci fa cagare”.
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