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Morire in baracca

Una donna di 66 anni è morta all’interno della sua baracca in uno dei quartieri popolari di Messina

di Piero Buscemi - mercoledì 25 gennaio 2023 - 3952 letture

Torniamo su questa vicenda, a dieci giorni da quando le pagine dei quotidiani locali hanno raccontato l’assurda storia di una donna invalida che è deceduta in una delle baracche del Viale Giostra a Messina, una delle zone da sempre considerata degradata, dove è possibile e "accettabile" definire casa quella che non è altro che una baracca.

La storia delle baracche a Messina trova riscontro in un passato remoto che, alternativamente, le amministrazioni che si sono susseguite alla guida della città, hanno ripescato dal dimenticatoio e dall’assuefazione dei cittadini a una situazione di degrado e di abbandono che risale ai tempi del terremoto del 1908 che, annualmente, si ha l’ipocrisia di ricordare come a un episodio sanato dal tempo trascorso e da aneddoti folcloristici che qualche protagonista del disastro ha raccontato ai nipoti prima di morire.

Torniamo su questa vicenda perché, come tantissimi altri episodi di noncuranza civile, sappiamo che presto rischia di rientrare nell’oblio della distrazione diffusa tra cittadini e amministratori, sopraffatta da argomenti di maggior spessore mediatico del momento, in un susseguirsi di usa e getta di reazioni emotive destinate ad accendersi e spegnersi in un brevissimo lasso di tempo.

La storia di questa donna è degna delle peggiori storie che la città di Messina possa aver archiviato negli anni, senza che l’indignazione o la rabbia dei cittadini e di coloro che hanno raccolto le proteste hanno potuto modificare la realtà, vissuta e pronta a essere tramandata alle nuove generazioni, sotto una forma di rassegnazione.

Non commetteremo l’errore di trasformare il nostro ricordo della signora in una ricerca di una motivazione politica e sociale, cercando i responsabili di una tragedia che non siamo neanche in grado di giudicare inevitabile. Ci uniamo piuttosto all’idea diffusa, almeno lo auspichiamo, che questi episodi di incuria sociale sono soggetti a ripetersi, cambiando il nome dei protagonisti e, spesso, sottovalutando il fatto che in una situazione di abbandono come questa chiunque ci si potrebbe trovare in prima persona, più di quando la nostra mente distratta possa immaginare.

Non siamo neanche tanto convinti che la morte di questa donna possa realmente risvegliare la coscienza ai nostri amministratori, delegati a gestire il bene pubblico con l’obiettivo di garantire a tutta la cittadinanza, innanzitutto la dignità del vivere. Siamo scettici e, purtroppo, siamo destinati a continuare a esserlo anche nel prossimo futuro, perché rimaniamo convinti che l’attenzione della politica verso i problemi sociali che, come in questo caso, diventano tragedie sociali, fanno parte di un conclamato e collaudato stratagemma collegato alle campagne di proselitismo, in tempi di elezioni.

Affidiamo il commento politico e la reazione da cittadino indignato a Saro Visicaro della Meter & Miles di Messina, che ringraziamo per il suo accorato intervento sulla vicenda. Che tutto questo possa risvegliare la coscienza, quanto meno dei cittadini che, anche se molti fingono di dimenticarlo, sono coloro che riconoscono il potere agli amministratori con il loro voto. Amministratori che permettono che simili vergogne continuino a far parte del nostro quotidiano.

Nota dell’associazione Meter & Miles

Siamo profondamente indignati per la vicenda (ennesima!) che ha colpito la signora Santina Parisi. Siamo indignati ma non impreparati che ciò potesse risuccedere a Messina. Sdegnati dalla superficialità, incapacità, inadeguatezza da parte di chi amministra questa città. La totale mancata programmazione di adeguate Politiche Sociali è sotto gli occhi di tutti. O quasi. Certa politica non si accorge di ciò che si vive nelle periferie, e non solo, della nostra città. Non è vero che mancano gli immobili da destinare alle emergenze. NON è VERO. È un falso. La verità è che da decenni nessuno vuole ufficializzare e documentare quello che tutti sanno. La consistenza cioè del Patrimonio immobiliare pubblico e quello comunale in particolare. Addirittura si murano immobili pur di non concederli o per farli utilizzare in modo fraudolento e illegale. Siamo purtroppo certi che nessuno pagherà per questa ennesima vita. Tra qualche giorno tutto sarà dimenticato. Nessun fascicolo sarà aperto. Nessun diritto sarà fatto valere. I morti saranno numeri. Ai vivi in attesa di morire non resta che aspettare il loro turno. La burocrazia, dietro la quale tutti si nascondono, è solo una scusa. La mancanza di valori e di dignità politica è invece la causa di tutto ciò.

Per la Meter & Miles
 Saro. Visicaro


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