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Mordillo RIP

di Sergej - lunedì 1 luglio 2019 - 2941 letture

Il mondo della letteratura, e della letteratura disegnata (il fumetto) deve molto a un gruppo di fumettari argentini che hanno conosciuto la dittatura e uno dei più efferati regimi totalitari dell’Occidente. Molti di loro (ma sipensi anche a musicisti, poeti, militanti, suore...) furono uccisi. Alcuni si salvarono, e trovarono modo di esprimersi nelle filiere industriali del fumetto occidentale. Innovando e portando un segno poetico, teneramente umoristico, sognante e onirico ma capace di dire della realtà molto più di qualsiasi segno vanamente violento e "realistico". Uno di questi era Mordillo.


Il celebre fumettista argentino Guillermo Mordillo Menéndez è morto a 86 anni nella sua casa a Maiorca. A quanto riferisce l’Efe, l’umorista, pienamente attivo fino all’ultimo, è deceduto ieri sera in seguito ad un malore manifestatosi mentre cenava con la sua famiglia in un ristorante. Più conosciuto semplicemente come Mordillo, soprattutto negli anni settanta era tra i cartoonist più pubblicati nel mondo. I suoi disegni sono caratterizzati da colori vivaci e, soprattutto, da uno spiccato senso umoristico che restituisce ai suoi buffi e pacifici personaggi, che non si esprimono a parole ma solo attraverso i gesti. Ma sono soprattutto gli animali i suoi personaggi più conosciuti: in particolare le giraffe, le cui avventure sono state raccolte in diversi volumi. La sua attività di illustratore di libri per l’infanzia è iniziata all’età di diciotto anni. Comincia ad occuparsi anche di cinema lavorando come pubblicitario e vignettista (attività che lo porta anche a lavorare dal 1955 al 1960 a Lima, in Perù). Risale al 1960, invece, il suo trasferimento a New York, dove Mordillo lavora alla Paramount fornendo la sua opera di disegnatore per alcuni cortometraggi animati, tra i quali anche Braccio di Ferro e Little Lulu. Successivamente ha lavorato anche a Parigi, dove ha collaborato anche a Paris Match, per poi allargare il suo impegno alla Germania, inviando i suoi disegni al settimanale Stern e alla televisione tedesca.

Fonte: RaiNews


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