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Minacce a Pino Maniaci di Telejato

Altre minacce di morte a Pino Maniaci, direttore di Telejato a Partinico. Minacce gravissime, ancora una volta. (dalla Radazione di Telejato)

di Redazione - mercoledì 20 ottobre 2010 - 2226 letture

Dirette non solo al giornalista ma anche ai suoi familiari. Minacce di chiara matrice mafiosa. Proprio nel momento più delicato, e non è un caso, di riorganizzazione delle cosche mafiose su questo territorio dopo anni di guerra per il controllo del territorio fra la famiglia dei Fardazza/Vitale (guida tradizionale di questo mandamento) e gruppi emergenti collegabili con il tentativo di scalata dei Lo Piccolo.

Questa ennesima intimidazione non bloccherà il lavoro che quotidianamente, da più di dieci anni, questa nostra piccola emittente televisiva sta facendo. Continueremo a raccontare cosa è Cosa nostra, come agisce, quali sono gli intrecci e le alleanze, quali sono gli appoggi di cui gode.

Noi, assieme a Pino Maniaci, non abbiamo nessuna intenzione di mollare o di “andare via” come ci chiedono gli estensori di questo nuovo messaggio.

Una lettera con minacce di morte, spedita da Palermo e indirizzata al direttore di TeleJato Pino Maniaci, è stata recapitata alla redazione dell’emittente di Partinico (Palermo). Il giornalista, in passato, è stato già vittima di intimidazioni. Nella missiva, scritta a macchina, si intima al giornalista di «stare zitto e lasciare il paese». «Non puoi attaccare tutti - si legge - altrimenti ci pensiamo noi a te e alla tua famiglia». «La sentenza è stata emessa», scrive, inoltre, in dialetto siciliano l’anonimo. Maniaci ha portato la lettera al commissariato e ha presentato denuncia. «Non ci lasceremo intimidire», ha commentato. Le minacce seguono un’inchiesta giornalistica fatta dall’emittente sui beni confiscati alla mafia in cui si denunciava la condotta di un amministratore giudiziario che avrebbe gestito una cava sottratta ad una famiglia mafiosa attraverso una società costituita insieme ai parenti dell’ex proprietario colpito dalla misura di prevenzione.

Negli anni l’attività dell’emittente si è caratterizzata per la sua opera di informazione orientata alle notizie relative alla criminalità organizzata sovente con toni di denuncia in un bacino d’utenza caratterizzato storicamente dalla forte presenza mafiosa: Alcamo, Partinico, Castellammare del Golfo, San Giuseppe Jato, Corleone, Cinisi, Montelepre.

Altri temi trattati sono quelli relativi alla gestione amministrativa, questione ambientale, economia, degrado del clima politico, speculazioni sul territorio.

Nel panorama informativo italiano Telejato è di fatto il punto di riferimento per redazioni e giornalisti nazionali che ricercano notizie nell’area di operatività dell’emittente (Ambiente Italia, Le Iene, Sciuscià, giornalisti de l’Unità, de Il Foglio, di Liberazione, del Corriere della Sera, di La Repubblica).

Letizia Maniaci di Telejato, è stata insignita del premio Maria Grazia Cutuli come giovane giornalista emergente.

Tra i collaboratori dell’emittente vi è anche Salvo Vitale, già conduttore con Peppino Impastato di Radio Aut.

Il direttore di Telejato, Pino Maniaci, non ha mai richiesto l’iscrizione nell’albo dei giornalisti. Il 30 marzo 2009 è stato rinviato a giudizio per esercizio abusivo della professione di giornalista, nonostante il 10 luglio 2008 fosse già stato assolto con formula piena in un altro processo per la stessa accusa, perché il fatto non sussisteva.

Negli anni l’emittente e il suo proprietario, Pino Maniaci, hanno ricevute molteplici minacce e subito diversi attentati mafiosi, tra i più gravi c’è il "pestaggio" subito da Pino Maniaci nel gennaio del 2008 ad opera del figlio di un boss mafioso.

Il 17 luglio del 2008 viene incendiata una delle auto dell’emittente parcheggiata sotto la sede della televisione.

Pino Maniaci, direttore della televisione comunitaria Telejato è sotto tutela da parte dei carabinieri.

Cittadini, organizzazioni sindacali, organizzazione laiche ed ecclesiali, associazioni (e tra queste l’associazione Rita Atria) hanno promosso l’iniziativa "Siamo tutti Pino Maniaci" in solidarietà a Pino Maniaci.


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