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Manganellate ai terremotati

Tra gli striscioni e gli slogan esposti ricorrono le frasi "Diritti, non favori. Siamo cittadini non sudditi" e "Non siamo stati fregati solo noi ma tutti i cittadini italiani".

di Redazione - giovedì 8 luglio 2010 - 2307 letture

Il dossier completo su:http://www.ilcapoluogo.com/site/News2/Attualita/L-Aquila-non-merita-i-manganelli

Circa 40 autobus aquilani alla volta di Roma, l’obiettivo è ribadire quell’S.O.S. che circa 20.000 persone avevano urlato il 16 giugno tra le carreggiate dell’A24 e sulle strade del centro storico del capoluogo abruzzese. Sospensione delle tasse, occupazione e sostegno all’economia, questi i diritti reclamati.

Sono circa 5 mila le persone approdate alla capitale con magliette con su scritto "forti e gentili", come diceva D’Annunzio, "ma non fessi", molte le bandiere nere e verdi, i colori della città, presenti anche i gonfaloni dei comuni. Tra gli striscioni e gli slogan esposti ricorrono le frasi "Diritti, non favori. Siamo cittadini non sudditi" e "Non siamo stati fregati solo noi ma tutti i cittadini italiani". Tra le persone riunite in corteo a Roma anche i sindaci del cratere, religiosi e politici. I manifestanti non provengono solo dall’Aquila, ma anche da altri paesi come San Demetrio, Fossa, Torre dei Passeri (Pescara) e Sulmona.

Il corteo degli aquilani, diretto a Montecitorio, è stato inizialmente bloccato dai mezzi blindati della polizia, messi di traverso all’imbocco di via del Corso. L’intenzione delle forze dell’ordine era quella di far arrivare al Parlamento solo una delegazione di aquilani. Presente davanti al Parlamento anche una manifestazione di disabili contro i tagli del governo.

manifestazione4_large Tra i manifestanti aquilani e le forze dell’ordine, in tenuta anti-sommossa, ci sono stati degli scontri. Un giovane, in particolare, è stato ferito alla testa. Il ragazzo, Vincenzo Benedetti, ha raccontato di aver ricevuto due manganellate e presenta lesioni sanguinanti. "Guardate il sangue di un aquilano - ha aggiunto dopo essersi rifugiato nella sede di una banca in via del Corso - La mia unica colpa è essere un terremotato". "Non mi ha ucciso il terremoto, figuriamoci se lo farà qualche manganellata - ha continuato - Sono dell’Associazione Epicentro solidale e faccio parte del servizio d’ordine del corteo. Al secondo cordone delle forze dell’ordine in via del Corso, durante alcuni momenti di tensione, sono stato colpito alla testa da quattro manganellate mentre ero di spalle. La mia faccia è diventata in pochi secondi una maschera di sangue, un medico di Paganica mi ha portato nella vicina banca e mi ha soccorso, ma io ho voluto prima lasciare le impronte del mio sangue su un muro per testimoniare il sangue degli aquilani in questa manifestazione". Anche altri aquilani sono stati colpiti da manganellate.

Gli aquilani protestano per i loro diritti e che fa questo governo? Fa trovare i poliziotti in assetto di guerra?" ha protestato il deputato del Pd Giovanni Lolli -"Ero in prima linea e ho visto tutto - ha aggiunto - Non ce l’ho con i poliziotti, che sono solo ragazzi mal pagati. Ma con chi gli dà gli ordini...".

"Non ci è bastato il terremoto abbiamo preso anche le botte. Sono stato calpestato nei tafferugli a piazza Venezia mentre cercavo di calmare gli animi" queste le parole di Massimo Cialente, dopo che in mattinata si era sparsa la voce che fosse stato colpito da una manganellata. Il sindaco dell’Aquila, che lamenta un dolore a una caviglia ha aggiunto "non mi aspettavo il blocco da parte delle forze dell’ordine, abbiamo fatto sempre manifestazioni pacifiche".


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