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Madammane

Madammane / di Donato Chiarello. - Nardò : Besa/muci editore, 2025. - 208 p. - (Nuove lune ; 127). - ISBN 978-88-3629-419-0.

di Alessandro Castellari - mercoledì 14 maggio 2025 - 690 letture

Fra il Salento degli affetti familiari e l’Argentina del dittatore Videla si sviluppa e si intreccia Madammane di Donato Chiarello. In paese Paolù vive coi genitori e coi nonni, alle Medie il professor Neon lo sorprende con affermazioni suggestive e gli spiega le parole difficili come “sinusite” di cui soffre il ragazzino: “infiammazione ai seni concavi”. Ma Paolù i seni li vede convessi, come quelli che cominciano a spuntare alle femmine di scuola sua. E si innamora di Lisa nei cui occhi azzurri ci si perde e a cui non riesce a dire “Ti amo” per ottenere da lei il primo bacio.

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Copertina di Madammane, di Donato Chiarello

Il padre parte per l’Argentina per lavorare e tornare a casa coi soldi per comprare un campo. “Vado e vengo”, dice alla moglie piangente. Sarà anche lui a raggiungere l’Argentina qualche anno dopo e porterà con sé Lisa. Sulla nave nel viaggio in mare si sposano, e quella notte “la luna fu discreta”.

Ormai vecchio Paolù ricorda quel 1978 a Buenos Aires. Là è insegnante di italiano e massaggiatore provetto di una squadra di rugby: è Manolo, ovvero Mano de Dios. Quel giorno entrano tutti in campo con un calzino nero al braccio perché un loro compagno di 17 anni, Javier, è stato ucciso dalla polizia di Videla. Non un minuto ma dieci dura il silenzio nello stadio in cui si medita rivolta, poi la squadra vince la partita della storia contro il Boca, in onore dei morti, dei desaparecidos.

In questo romanzo ricco di passaggi temporali torna l’infanzia e l’adolescenza di Paolù a illuminare quel passato di ragazzino e i drammi dell’età matura; e torna con la presenza della zingara Safira che ha due serpenti intrecciati sul polso e che gli racconta la storia della murena e della sakara che si accoppiano nelle notti di luna piena. Safira è Madammane, la madame che giunge la mattina (ma può avere altri metamorfici significati); è lei che gli insegna a leggere “fra le rughe”, fra i solchi dell’impazienza e del timore.

La prosa di Donato Chiarello è evocativa e spesso analogica; a volte la narrazione in prosa si spezza e prende senso dalle righe di poesia successiva; spesso nel tessuto narrativo le finzioni e i sogni sono più veri del vero. C’è qui forse la saggezza del nonno di Paolù che gli racconta una storia per spiegargliene un’altra.

In questo romanzo Donato Chiarello combatte contro la semplificazione e la banalizzazione di certo linguaggio letterario consumistico.


L’autore

DONATO CHIARELLO è un uomo del sud, che più a sud di così c’è solo il mare. Insegnante di Francese, in Francia incontra il teatro e se ne innamora. La sua formazione teatrale parte dall’Actor’s Studio di Pisa, e continua tuttora. Ha lavorato con diverse compagnie, recitando e dirigendo testi dei più celebri drammaturghi internazionali; ha anche scritto e messo in scena lavori propri, tra cui L’assassinio, Sakara, Alla sinistra del padre. Come attore ha partecipato a numerose rassegne nazionali, ottenendo prestigiosi riconoscimenti; attivo anche nel cinema, figura nel cast di cortometraggi e lungometraggi d’autore. Presta la sua voce per gli audiolibri del Centro del libro parlato dell’Unione Italiana dei Ciechi. Vive nel Salento, dove alterna l’attività di professore di liceo alla conduzione di laboratori in scuole e teatri. Come autore di narrativa, ha esordito nel 2017 col romanzo La chiave di una volta.



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