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Macelleria Europa

L’Europa sta perdendo, o ha già perso la sua anima, ovvero l’Umanesimo, capace di risolvere politicamente i conflitti all’interno di un quadro valoriale che ponga la vita, la pace e la ragione politica al centro.

di Salvatore A. Bravo - giovedì 26 giugno 2025 - 704 letture

L’Europa verserà al suo padrone il 5% di PIL per le spese NATO. L’Europa si avvia a diventare fronte di guerra. Nessuno Stato minaccia l’Europa, ma ciò malgrado l’Europa si avvia a rappresentare il mondo multipolare come una dimensione di minaccia alla sua sovranità.

La politica del futuro tra manipolazioni e controllo dell’informazioni sarà politica di guerra nella quale le oligarchie transnazionali useranno i popoli, ormai plebi, come agri limoni da cui estorcere plusvalore.

Ci aspettano tagli al sociale, quel poco che è rimasto, e guerre. Gli attacchi saranno chiamati difesa; i tagli razionalizzazione della spesa pubblica; l’acquisto di armi dal padrone come autonomia e libertà dalla sudditanza militare agli USA.

La Premier ha affermato di aver accettato l’accordo dell’aumento delle spese militari in nome della libertà, in quanto solo lo Stato che si difende senza dipendere è libero da subalternità (scrosci di applausi alle sue parole in Parlamento). Gli USA dunque chiedono l’aumento delle spese militari europee per renderci liberi, mentre i comandi della NATO restano significativamente nelle mani degli USA.

Gli Stati Uniti dunque ci chiedono di essere maggiormente autonomi. La libertà su richiesta non è mai tale, anzi è il segno di una dipendenza totale ed inquietante. La richiesta è “quasi estorsiva”. La Spagna che minaccia di non “aderire liberamente” all’aumento delle spese militari, riportano le cronache, potrebbe essere punita con i dazi. Di libertà in Europa ce n’è sempre meno, c’è, invece, molta obbedienza.

La libertà non è mai adulazione del padrone, al punto che il Segretario della NATO l’olandese Rutte ha inviato un messaggio a Trump il quale con “eleganza” lo ha reso pubblico:

“ottenere qualcosa che NESSUN presidente americano è riuscito a fare negli ultimi decenni. L’Europa pagherà UN SACCO di soldi, come è giusto che sia, e sarà una tua vittoria”.

I soldi li pagheranno i popoli con pensioni sempre più modeste e con i tagli alla sanità e alla scuola che diverranno di qualità solo per ricchi. “Macelleria Europa”, dunque, per le guerre che già consumano un’umanità dolente per la feroce competizione economica generalizzata e per i tagli, i quali renderanno la violenza sistemica all’interno delle comunità. I bisogni fondamentali senza i quali nessuna persona può sviluppare la propria umanità: scuola, sanità, lavoro, pensioni, interventi per il recupero non potranno che subire una dolorosa decurtazione. L’aumento delle risorse della guerra prepara a formare generazioni di uomini e di donne che non porranno la pace come valore e rischiano di abituarsi a pensare alla guerra come soluzione delle controversie.

L’uomo nuovo europeo dovrà parlare inglese, credere nella guerra economica e militare e disprezzare il pensiero complesso. La guerra non resta confinata negli arsenali, ma diventa un modo di vivere e pensare. La Premier ha rassicurato:

“Non toglieremo nemmeno un euro alle priorità degli italiani”.

Non è chiaro il modo e quali sono le priorità. Le vincenti sono le oligarchie, giacché le armi saranno comprate dalla decadente economia statunitense che in questa maniera potrà rimediare, in parte, alla sua crisi sistemica. Il tempo del tramonto potrebbe essere segnato dai lampi delle trincee e dal dolore quotidiano di tanti che non hanno il necessario per un’esistenza dignitosa materiale e spirituale.

L’Europa sta perdendo, o ha già perso la sua anima, ovvero l’Umanesimo, capace di risolvere politicamente i conflitti all’interno di un quadro valoriale che ponga la vita, la pace e la ragione politica al centro. Sta a noi preparare con le micro azioni quotidiane la svolta, o quanto meno partecipare alla formazione di giovani uomini e donne consapevoli delle responsabilità etiche e politiche del presente e del futuro.

Le parole del Segretario generale della NATO M. Rutte sono, ancora una volta, rivelatrici dell’urgenza della partecipazione corale ad un diverso modi di intendere e di vivere le relazioni internazionali e nazionali; il Segretario ha anche affermato:

"I Paesi devono trovare i fondi, non è facile"

I soldi saranno trovati… e pagheranno i popoli.


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