MONDO: Crollo definitivo
L’antropocene è già qui...
Quello a cui stiamo assistendo da qualche mese sembra l’anticipazione dell’antropocene. Siamo al crollo definitivo? Presumo di sì in quanto ci sono troppi segnali orientati in tale direzione. Sembra che il mondo sia stanco di se stesso e abbia deciso di mandare tutto a quel paese visto che non trova nuovi punti di riferimento per rilanciare il proprio destino. E questo crollo ha diversi livelli interpretativi che proveremo ad individuare nel corso dell’articolo.
CROLLO UOMO - Siamo sicuri che l’uomo esista ancora? La domanda è sicuramente lecita visto quanto sta accadendo. L’uomo sembra essersi perso e aver perso tutta la sua "biblioteca". Esso è una semplice struttura biologica vuota al suo interno. Infatti, se si scava al suo interno non troviamo nulla. E’ un involucro esterno, mentre il dentro appare volatilizzato. Questo è il dramma dell’uomo contemporaneo. Lo possiamo definire "homo nullis". Anche il suo fare sembra non un insieme di valori e conoscenza, ma un insieme di atti meccanicistici senz’anima. Questo nostro uomo contemporaneo sembra dissassato e perso. Protesta si, ma queste proteste dimostrano più una semplice rabbia che un reale impegno politico e sociale. Non va da nessuna parte, ecco... L’uomo si è eclissato nel caos che sta dominando il mondo. L’uomo - cioè noi - siamo crollati. Le certezze di un tempo sono svanite e al suo posto vi è un nulla assordante e raggelante. Uomo, povero uomo.
CROLLO STRUTTURE DI AFFETTO E DI RELAZIONE UMANA - Un altro lato inquietante del crollo generalizzato a cui stiamo assistendo è il crollo delle strutture affettive e di relazione umana. Prendi, ad esempio, la famiglia che è un’entità totalmente implosa. Non si sa se ancora esiste. Ma se esiste appare in gravissima crisi. L’istituzione famiglia nel corso dei decenni ha perso smalto e non è più quell’unità di coesione della società qual era nel passato. Fra convivenze, separazioni e divorzi la famiglia sembra una stazione ferrovia dove si decide di prendere un viaggiatore e iniziare un viaggio. Un viaggio destinato ad essere brevi e di ritornare alla succitata stazione da cui si era partiti. Gli ex sposati poi vanno in cerca di nuove avventure e il ciclo continua all’infinito.
Un’altra vittima di questo crollo è il partito. Il partito quest’entità a cui dobbiamo la creazione della modernità politica sembra essere scomparsa nel nulla. Il partito ha visto ridursi il suo ruolo a tal punto che è diventato solo un involucro vuoto e senza significato. Oramai un partito non incide più allo stesso modo sulle dinamiche della società contemporanea come decenni fa. Un partito è oramai un oggetto "ad personam" dove la presenza del popolo ha cessato di esistere. Con questi partiti certo che poi esistono nuove forme di aggregazione politica come la c.d. "democratura". Il partito distante dalla società. Che non attrae l’interesse dei cittadini oramai scesi al ruolo di semplici votanti. In breve è un nome, ma non un qualcosa di tangibile e operativo. E poi ci si chiede come mai la democrazia in tutto il mondo sia in grave pericolo....
CROLLO POLITICO - In un momento così difficoltoso ed arduo per il mondo di oggi si sentirebbe la necessità di una politica utile a riprendere il percorso. Nulla di tutto ciò sta accadendo. La politica è diventata un circo dove possono recitare persone di ogni risma. Non importata l’adesione ai valori della democrazia. Non importa il valore della moralità e legalità. Non importa avere il senso della responsabilità. L’importante è, piuttosto, recitare a soggetto tanto perché si è una comparsa in questo circo. Quindi la strada per i populismi e gli autoritarismi è di nuovo aperta. Ogni paese sta subendo la crisi di una democrazia sempre più fragile e glabra. E quando la politica fallisce allora il mondo di apre ad esperienze pericolose e senza obiettivo. Questo è quello che sta succedendo. Inoltre, manchiamo di leader capaci e responsabile. Allora le prospettive sono ben più pessimiste.
CROLLO ECONOMICO - In questo crollo generalizzato e soprattutto nel crollo politico assume particolare importanza il fattore economico. Qui abbiamo un tipo di crollo differente in quanto l’economia è diventata un molosso in grado di occupare tutti i vuoti della politica. Spesso è l’economia che decide per la politica. Tuttavia questo gigantismo è il senso della debolezza dell’economia. L’economia attuale non sta parlando di benessere o progresso. E’ un accaparramento continuo di tutto ciò che ha una rendita. L’economia che nel Seicento doveva assicurare la felicità dell’uomo ora assicura solo povertà e distruzione dell’ecosistema. Pochi, ricchi, stanno amministrando i molti condannandoli alla povertà e all’infelicità. In breve il crollo dell’economia è una crisi di sovrabbondanza dovuta al suo straripare rispetto al suo obiettivo originale. L’economia è una struttura disumana.
CROLLO MORALE ED ETICO - Tutto parte da una crisi/crollo degli assetti morali ed etici del mondo. Siamo stati così drogati dalla cosiddetta "corsa alla ricchezza" che ci siamo dimenticati del tutto dei nostri valori personali e sociali. Non siamo più nessuno. Ci hanno sottoposti a un lavaggio del cervello tale che abbiamo creduto alla fine che i valori fossero cose vecchie da buttare dalla finestra. Se andiamo in giro ci accorgiamo che i comportamenti dei nostri simili sono dovuti a schizofrenia e improvvisate per nulla collegati a un serio bagaglio valoriale che ne informa le dinamiche. Oramai avere valori morali e valori etici è segno di disdoro. Bisogna essere "homo homini lupus". L’altro deve essere sopraffatto. Non esiste più un senso di comunità e "ensemble". Siamo solo lupi pronti a scannarci a vicenda.
Allora cosa vogliamo fare? Consolarci del crollo oppure ripartire? Sono pessimista.
- Ci sono 0 contributi al forum. - Policy sui Forum -