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Luigi Duca degli Abruzzi

Ammiraglio, esploratore e alpinista italiano.

di Orazio Leotta - giovedì 16 marzo 2017 - 5302 letture

Luigi Amedeo Giuseppe Maria Ferdinando Francesco di Savoia (Madrid, 29 gennaio 1873 – Villaggio Duca degli Abruzzi, 18 marzo 1933), cugino di Vittorio Emanuele III, alpinista, esploratore, soldato coraggioso. Un principe che entrò in Marina a 6 anni come mozzo e, a differenza dei reali parenti, non compì una carriera virtuale ma se la sudò anno per anno, promozione su promozione, fino a ritrovarsi all’inizio della Prima Guerra Mondiale comandante della flotta. Piantò la bandiera italiana sul Sant’Elia (Alaska), 5489 metri di altitudine, primo a conquistarlo. Lo stesso farà più avanti negli anni in Africa, col Ruwenzori, la cima più alta dei Monti della Luna alle sorgenti del Nilo e soprattutto nel 1909 con il K2 anche se il Duca non riuscì completamente nell’intento, perché intrappolato tra tormente di neve e bufere di vento e di nebbia, fermandosi a quota 7498 metri, mille metri appena dalla vetta. Nessun uomo era mai salito più in alto. Era il Savoia più famoso del mondo.

Umberto I gli finanziò di tasca sua l’impresa per tentare la conquista del Polo Nord. Il Duca degli Abruzzi organizzò la spedizione magistralmente, comprò una nave artica e la ribattezzò “Stella Polare”, reclutò le sue guide e i suoi ufficiale e si avventurò tra i ghiacci verso l’ignoto in competizione con i grandi esploratori stranieri che avevano tentato prima di lui di raggiungere il vertice del mondo. Per mesi, sui giornali di ogni paese si seguirono le sue gesta, l’inverno trascorso sui ghiacciai del pack, la nave bloccata dagli iceberg e quasi perduta, il congelamento e le amputazioni che lo costrinsero a lasciare al suo “vice” Umberto Cagni l’onore dell’ultima puntata verso il mistero del Nord. E quella latitudine mai toccata prima (86° 34’), a un pelo dal trionfo negato dalle tempeste, dal crollo degli uomini, dalla sciagura che costò la perdita d’una squadra inghiottita dalla tormenta.

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Luigi Amedeo Duca degli Abruzzi

Gli furono impedite dai familiari “reali” le nozze con una ragazza americana di nome Katherine Elkins, 20 anni, molto bella; ma la amò per il resto della sua vita, quella che per lui era la donna dei sogni. Gli ultimi anni della sua esistenza li visse in Somalia, colonizzando il deserto con una sua azienda agricola. Morì ivi nel 1933, assistito da una fedele compagna somala che gli visse accanto in silenzio. Fino alla fine aveva scritto a Katherine e lei sempre gli aveva risposto, la fiamma non s’era spenta. A Katherine giunse un telegramma, spedito dalla Somalia per volontà del Duca qualche minuto prima della morte: “Luigi Amedeo non è più in grado di scrivervi”. Lei Capì.


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