Louise Glück vince il nobel 2020 per la letteratura
Premio Nobel alla Letteratura 2020, ancora una volta a sorpresa, alla poetessa Louise Glück, per “la sua inconfondibile voce poetica che con austera bellezza rende universale l’esistenza individuale”. L’autrice americana, nata a New York nel 1943, ha già vinto, tra gli altri, il Pulitzer nel 1993 con la raccolta The Wild Iris e il National Book Award per la poesia nel 2014 con Faithful and Virtuous Night.
L’annuncio arriva da Stoccolma in una sala decisamente meno affollata del solito per rispettare le norme di sicurezza in tempi di pandemia.
Louise Glück
Tra i temi delle poesie di Glück, che sono ritenute appartenere prevalentemente a uno stile autobiografico, troviamo solitudine, le relazioni familiari, il divorzio e la morte. L’opera di Glück è conosciuta per la sua sensibilità e per la sua precisione tecnica, ma anche per il suo uso di un linguaggio diretto e per aver inserito nella sua opera alcune rielaborazioni dei miti greci e romani.
La semplicità che caratterizza le poesie di Glück e i temi universali da lei trattati rendono i suoi lavori apprezzabili da un pubblico ampio. Le sue poesie inoltre sono spesso definite cupe, per il ricorrere di sentimenti come il rifiuto, la delusione, la perdita e l’isolamento.
Di Glück nel 2019 è stata pubblicata in Italia Averno (2006), da Edizioni Libreria Dante & Descartes, con la traduzione di Massimo Bacigalupo e con la postfazione di José Vicente Quirante Vives. In Averno, Glück partendo dal mito di Persefone riflette sul legame tra madre e figlia e sulla paura dell’invecchiamento. Altre sue poesie sono state tradotte in italiano nelle raccolte Nuovi poeti americani (Einaudi, 2006, curata da Elisa Biagini) e West of your cities (minimum fax, 2003, curata da Mark Strand e tradotta da Damiano Abeni).
Tra i suoi lavori più apprezzati troviamo The Triumph of Achilles (1985), un insieme di poemi scritti dopo la perdita della sua casa in Vermont a causa di un incendio e Ararat (1990), composto in seguito alla morte del padre di Glück, definito dal New York Times “il libro di poesia americana più crudele e pieno di dolore degli ultimi 25 anni”.
La raccolta di 54 poesie The Wild Iris (1992), che le ha valso il premio Pulitzer per la poesia, è considerata una delle più visionarie tra le sue opere. L’ambientazione è un giardino, nel quale sono tre voci a parlare: i fiori, il poeta-giardiniere e una figura onniscente assimilabile a un dio. I temi principali che legano le poesie sono il tempo e la mortalità, affrontati da un punto di vista naturale, umano e spirituale.
Meadowlands (1996) è particolarmente legata alla mitologia. Protagonisti sono Ulisse e Penelope, in quella che è stata definita una riflessione più ampia sul matrimonio e sulla natura dell’amore. Con la raccolta successiva, Vita Nova (1999), le cui poesie si soffermano su ciò che rimane di un matrimonio dopo la sua fine, Glück è stata insignita del Premio Bollingen assegnato dall’università di Yale.
Glück è anche autrice di saggi: nel 1994 ha pubblicato Proofs & Theories: Essays on Poetry con il quale ha vinto il PEN/Martha Albrand Award for First Nonfiction, e nel 2017 una raccolta dal titolo American Originality.
Fonte: Il Libraio.
La Scheda su Antenati riguardante Louise Glück.
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