Lotta dura senza paura

Arrestato un pericoloso evasore fiscale. I giocatori di golf ringraziano

di Adriano Todaro - martedì 29 aprile 2014 - 2102 letture

Perdonate se inizio questo pezzo con una questione tutta personale ma ho letto che in Italia ci sono 5 milioni di evasori fiscali che con le loro famiglie valgono ‒ così afferma l’autore del libro "Ladri. Gli evasori e i politici che li proteggono", Stefano Liviadotti ‒ tra i 10 e i 12 milioni di voti. Liviadotti parla di 180 miliardi di euro evasi, una cifra da capogiro.

Prima di proseguire, però, voglio venire alla questione personale. Dunque, ogni mattina esco, passo dall’edicolante per il giornale e poi vado dal prestinaio. Ogni mattina acquisto 3 piccole baguette. Totale del pane, 1 euro. O, meglio. Una volta è 1,05, un’altra 90 centesimi. Senza metterci d’accordo, silenziosamente abbiamo deciso, io e la prestinaia, che pago 1 euro, fisso. Il problema è lo scontrino fiscale che i primi tempi non mi rilasciava. Poi, su mia specifica richiesta, è arrivato anche lo scontrino. Una piccola battaglia vinta.

Poi però leggo degli euro evasi e mi sembra di aver fatto la battaglia contro i mulini a vento. La prestinaia mi fa anche un po’ pena e a me sembra che quello scontrino scotti.

Per fortuna che non sempre è così e la nostra esperienza è, tutto sommato, una piccola e non determinante esperienza. Sì, perché bisogna smetterla di pensare al proprio orticello, alle meschinerie rionali. Quello che conta è quello che si fa complessivamente, come si combatte l’evasione, le forze in campo.

Prendete Roma, ad esempio. Lì la lotta all’evasione è dura, senza paura. No, cosa avete capito. Non hanno messo le manette a mezzo Parlamento ma ad un evasore sì. E lo hanno fatto davanti a tutti, in strada, sprezzanti del pericolo, prendendosi anche le critiche di molti passanti.

In piazza del Pantheon, le forze dell’ordine costituito hanno messo i ceppi ad un evasore, ad un terribile attentatore delle nostre casse pubbliche perché, come scrive Liviadotti, gli evasori sono colpevoli tre volte tre, perché "costringono il fisco a tartassare chi non può sfuggire, e quindi i dipendenti e i pensionati che contribuiscono al gettito fiscale per l’82%; lo sono inoltre perché usano ospedali e scuole a sbafo e perché apparendo poveri usufruiscono ad esempio dei bonus per i libri di scuola e di altre misure pensate per i veri poveri".

E chi hanno beccato? Un immigrato che vendeva borse taroccate. Ora voi capite che queste cose non si fanno, non è elegante, tanto più che noi viviamo in un Paese dove tutti pagano le tasse, anche la mia prestinaia. Certo, qualcuno ha evaso 7,3 milioni ed è stato ricevuto da Giorgio di Savoia ma non possiamo fare questi confronti, sennò cadiamo nel populismo. Questi è stato presidente del Consiglio varie volte, l’immigrato è un morto di fame.

E mentre leggevo queste edificanti notizie di un Paese dove si mettono le manette a chi vende borse taroccate e dove i poliziotti calpestano i manifestanti scambiandoli per zaini, ecco che vengo a sapere che in questo bel Paese più di un milione di persone non hanno reddito e 4 milioni chiedono aiuto alle varie associazioni per potersi sfamare. Questi qua, gli 80 euro di Fonzie se li scordano perché sono "incapienti" che non è una brutta parola ma che significa che non contano un cazzo, meno ancora degli operai e, oltrettutto, non andranno neppure a votare.

Non state però a preoccuparvi perché ci sono anche le buone notizie. Quali? Beh, una senza dubbio quella dispensata Urbi et Orbi dal ministro dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, Dario Franceschini. Cosa ha detto? Ragazzi, non potete continuare a vivere nell’ignoranza totale, i giornali vanno letti attentamente. Se lo aveste fatto, avreste saputo che questo gentile, barbuto, pensieroso ministro democristiano ‒ fra l’altro scrittore e inconsapevolmente anche, a suo tempo, segretario del Pd ‒ ha rivelato qual è il vero problema italiano e, soprattutto, come risolverlo. Sostiene Franceschini: "In Italia c’è un gran bisogno di campi da golf, e ci sono regioni, in particolare del Mezzogiorno, che ampliando l’offerta di campi da golf, potrebbero riuscire ad attrarre il turismo straniero. Penso ad un turismo statunitense, di un certo livello che verrebbe volentieri in Sicilia, ma non lo fa, perché non trova una rete di campi da golf".

Ecco, in poche parole quello che Antonio Gramsci non ha capito quando parlava della "quistione meridionale" così come Guido Dorso. E, invece, il nostro Dariuccio ha capito tutto perché lui è ministro anche dei Beni culturali e i campi da golf sono beni culturali. Semmai la colpa è dei siciliani che non hanno mai fatto una "rete di campi da golf". Potrebbe promuoverli girodivite, che ne dite? Manca l’acqua? Quella Franceschini la trova, ci scommettiamo? Già immaginiamo gli "incapienti" a metà mattina: "Ciao Dodo stai andando alla Caritas per metterti in fila per il pranzo di mezzogiorno?" "No, Francy prima mi faccio una partitina a golf sennò non mi viene appetito". D’altronde, come è internazionalmente risaputo, "In Italia c’è un gran bisogno di campi da golf" ed, infatti, li frequenta anche la mia prestinaia.

E poteva mancare il monito di Re Giorgio di Savoia? No, di certo. Anzi, per non apparire tirchio, questo migliorista alle vongole ne ha voluto donare due agli italiani. Il primo riguarda i due patrioti "detenuti ingiustamente", per carità, in India che "rendono onore alla Patria". Ammazzare due poveri pescatori è proprio un grande onore! Il secondo monito riguarda lo stesso Giorgino il quale confida "che stiano per realizzarsi condizioni di maggior sicurezza nel cambiamento, per il nostro sistema politico-costituzionale, che mi consentano di prevedere un distacco comprensibile e costruttivo delle responsabilità che un anno fa mi risolsi ad assumere". I campi da golf sono sicuramente un cambiamento ed anche i 4 milioni di cittadini che ogni giorno vanno alla Caritas. In quanto al "distacco comprensibile" noi ne saremmo felicissimi e lo comprendiamo benissimo. Vada tranquillo.

Ma prima di andarsene, magari tra sei anni, ci spieghi questa cosa qui: in Germania ci sono in galera 8.601 evasori fiscali. Perché in Italia ce ne sono solo 156, tutti immigrati?


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