Londra: protesta davanti all’ambasciata israeliana contro il genocidio a Gaza
Gli attivisti per la pace si uniscono agli ebrei anti-sionisti. La rabbia contro la guerra e la politica di occupazione israeliana torna nelle strade di Londra. Venerdì 24 ottobre...
La rabbia contro la guerra e la politica di occupazione israeliana torna nelle strade di Londra. Venerdì 24 ottobre, dalle 18 alle 19, gruppi pacifisti, organizzazioni giovanili e attivisti per i diritti umani si uniranno a rappresentanti della comunità ebraica anti-sionista davanti all’ambasciata israeliana, in Kensington High Street, per chiedere la fine dell’assedio e del genocidio a Gaza.
L’iniziativa, intitolata “Uniamoci agli ebrei anti-sionisti”, si inserisce in una serie di manifestazioni internazionali che denunciano il mancato rispetto del cessate il fuoco promesso e le continue violazioni dei diritti umani nella Striscia. Dall’accordo sul cosiddetto “coprifuoco” – denunciano gli organizzatori – oltre cento palestinesi sono stati uccisi, e appena il 13% degli aiuti umanitari annunciati ha potuto varcare i confini della Gaza occupata. Israele, secondo le organizzazioni, avrebbe violato gli impegni presi più di ottanta volte, mentre i governi di Egitto, Qatar, Turchia e Stati Uniti, garanti dell’accordo, “restano impotenti o complici”.
«La lotta contro la fame, il genocidio, l’apartheid e l’occupazione deve continuare», affermano i promotori dell’iniziativa, che chiedono la chiusura dell’ambasciata israeliana, accusata non solo di “promuovere il genocidio”, ma anche di coordinare campagne di repressione “contro studenti, operatori sanitari e cittadini che chiedono la fine dell’aggressione a Gaza”.
Negli ultimi giorni anche all’interno del mondo ebraico si sono moltiplicate le voci critiche. A New York, gruppi di ebrei ortodossi hanno manifestato contro la leva obbligatoria nell’esercito israeliano, ritenuta “contraria ai principi religiosi e morali dell’ebraismo”. Oltre 450 personalità ebraiche di rilievo in tutto il mondo hanno firmato un appello per sanzioni immediate contro Israele, accusandolo di condurre “azioni senza coscienza” che equivalgono a un genocidio.
Nel Regno Unito, diverse organizzazioni giovanili e associazioni universitarie stanno pianificando nuove forme di mobilitazione. Le loro richieste principali riguardano la sospensione di ogni cooperazione militare, economica e diplomatica con lo Stato d’Israele, definito “uno Stato terrorista responsabile di crimini contro l’umanità”.
“La nostra – spiegano gli organizzatori – è un’escalation della mobilitazione, un passo necessario per fermare una macchina di morte che non conosce tregua. Non si tratta di religione o appartenenza etnica, ma di giustizia, diritti umani e solidarietà con un popolo che da decenni vive sotto occupazione”.
La protesta, autorizzata dalle autorità britanniche, è attesa come una delle più partecipate degli ultimi mesi nel cuore della capitale. Per gli attivisti, il messaggio è chiaro: “Finché Gaza soffrirà, anche il mondo libero non potrà dirsi in pace”.

- Londra, 10 ottobre 2025 - picchetto davanti ambasciata israeliana
Nella foto: picchetto della Rete Internazionale Ebraica Anti-Sionista (IJAN) davanti all’ambasciata israeliana a Londra. 10 ottobre 2025. Era il centesimo.
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