Live report: Giardini di Mirò e Gotek a Bologna

In questo numero vi proponiamo il live report del concerto dei Giardini di Mirò all’Estragon di Bologna, e del djset notturo di Gotek. Nella prossima edizione di Girodivite, invece, vi racconteremo la notte bianca di Urbino, il concerto di Aftherhour, Bandabardò e Tiromancino per la festa dell’Europa a Rimini, e il live set di DJ Ninja al Velvet...
La notte bianca di Urbino, il concerto di Aftherhour, Bandabardò e Tiromancino per la festa dell’Europa a Rimini, e a seguire il djset notturno di DJ Ninja al Velvet.
Ma anche, il concerto dei Giardini di Mirò e il djset di Gotek, questi ultimi visti a Bologna sabato scorso. Abbiamo un po’ di cose da raccontarvi, e un po’ di scatti da mostrarvi. Racconti di musica notturna ascoltata, in queste due ultime settimane, tra Marche e Emilia Romagna. Cominciamo dalla fine. Dal concerto dei Giardini di Mirò all’Estragon di Bologna, e dal live set di Gotek al Kindergarten.
IPartiamo da Urbino, proseguiamo in direzione Pesaro, e poi in treno per Bologna. È sabato 19 Maggio, e nella capitale emiliana ci sono due eventi interessanti, che non possiamo non seguire.
Arriviamo all’Estragon di Via Stalingrado alle 22, poco fuori il centro dalla città, luogo pensato per fare musica. Sul palco del locale salgono, per primi, gli inglesi Piano Magic. Gente che fa musica da dieci anni, e che il suo mestiere lo sa fare, e pure bene. Propongono un live oscuro, dalle atmosfere rarefatte. Se lo vogliamo per forza inserire in un genere possiamo definire i Piano Magic una band gotich-rock, o roba del genere. Buona la tecnica complessivamente espressa, unica pecca: tastiera troppo invadente.
Ma siamo andati a Bologna per un gruppo che merita tutti i chilometri macinati fin da Urbino: i Giardini di Mirò. Molti anni di live alle spalle, buoni lavori in discografia, e un potenza dal vivo impressionante. Sono una band indie-rock. E fin qui non ci piove, non ci sono dubbi. S’inseriscono in quell’universo musicale che vede imparentati tra loro band come Shellac, Uzeda, Explosions In the Sky , Slint, e altri professionisti del suono.
Ma i Giardini di Mirò hanno una personalità tutta loro, indefinibile. Suono pressante, spezzettato, un continuo crescendo di note rilassate che alla fine esplodono in una potenza complessiva impressionante, regalando brividi. I suoni sono i loro, quelli che ti prendono dalla prima riff di chitarra e ti accompagnano, con calma e puntualità, verso note ridondanti e cicliche. Note ripetute e riproposte ossessivamente, che gradualmente salgono, si assestano, ripartono alla velocità precedente, lì dove le lasci, per poi, in lento progress arrivare alla potenza, quell’esplosione sonora che aspetti dopo otto minuti di religiosa attesa e concentrazione. Massima potenza che dura quel che è giusto, quattro minuti d’organizzato caos strumentale, dove protagonisti sono, basso, batteria, violino, tromba, amplificatori, casse, e soprattutto chitarre. Poi, i Giardini sono anche in grado di restare calmi, in interi, interminabili pezzi, la musica resta contemplativa, razionale, alla ricerca della perfezione nei cambi, le atmosfere producono morbidi tappeti sonori, utili a farsi coinvolgere in dissertazioni interne. Non ci vuole molto per apprezzare fino in fondo il professionismo di questa band. Un live da ricordare.
Le band italiane hanno, sempre, un modo tutto personale di incarnare la filosofia indie-rock. Sarà la posizione geografica della nostra penisola, saranno i buoni maestri d’oltre manica (Sonic Yout, Slint, Shellac, su tutti) che sono stati ben appresi dalle nostre parti, sarà che l’indie è un panorama musicale ampio e libero, che ti permette di spaziare con i suoni ma band nate e cresciute qui da noi, e che hanno sposato il post-rock sono sempre di ottima qualità, riescono sempre ad avere quel carattere che li fa ascoltare (soprattutto) oltre oceano. A proposito di buoni ascolti e gruppi di riferimento, sempre a Bologna e sempre all’Extragon, lunedì 28 c’è un altro live che sarebbe bene seguire: Slint e Explosions In the Sky.
Sempre sabato 19, usciti dall’Estragon, abbiamo deciso che era meglio continuare la serata bolognese, e di farlo con sonorità anche più decise di quelle dei Giardini di Mirò.
Un genere completamente diverso, un po’ di sana tekno, per il live set di Gotek al Kindergarten. Questo dj è conosciuto e apprezzato negli ambienti delle feste, e Girodivite lo ha sempre letto nelle line up dei vari eventi ricchi di casse e beat, ma non lo avevamo mai visto dal vivo. L’occasione è capitata. A dire la verità, appena entrati al Kindergarten siamo rimasti perplessi per quel che usciva dalle casse del locale. Non era la tekno che ci aspettavamo. Troppo lenta e inquinata, spezzata e lenta. Ma, si sa, in questo tipo di serate, è bene essere pazienti, aspettare un po’, approssimarsi lentamente al suono, capire che tipo di elettronica ha in mente il dj di proporre e perché. Di solito il meglio viene sempre con l’alba. Passa un oretta e come da copione, Gotek decide di violentare orecchie e cervello dei presenti. Tekno dura, cassa dritta e pochi giri di parole. Si va avanti cosi per un oretta e mezza, la gente apprezza. Alle 4 il set passa di genere e si fa un po’ più vario, qualche linea di basso in più per qualche accenno drum n bass che non fa mai male. Poi di nuovo tekno dritta, fino alla fine. Dalle porte spalancate del Kindergarten entrano le prime luci dell’alba, i presenti continuano a ballare e saltellare tranquillamente, e altri arrivano.
Alle 6 e mezza la luce del sole si fa più insistente, e capiamo che arrivata l’ora di andare, di lasciare quel locale e incamminarci verso la stazione. Aspettiamo nel silenzio di Via Stalingrado il 39, unico bus che ci può aiutare. Poi, in treno fino a Pesaro, alle 11.30 di domenica, la nostra serata è finita, siamo di nuovo a Urbino.
Minigalleria fotografica- Bologna 19 Maggio 2006_________________________________________________________
Giardini di Mirò
Gotek
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