Sei all'interno di >> :.: Culture | Libri e idee |

Libera università in libero Stato

Libera Università / di Tomaso Montanari. - Torino : Einaudi, 2025. - 136 p. - (Vele). - ISBN 978-88-06-26766-7.

di Massimo Stefano Russo - sabato 22 febbraio 2025 - 475 letture

Tomaso Montanari, storico dell’arte, saggista e intellettuale impegnato, Rettore dell’Università per stranieri di Siena, nel saggio Libera Università esprime ancora una volta il suo approccio critico e militante nei confronti della cultura e della politica italiana.

JPEG - 75.7 Kb
Copertina di Libera Università, di Tomaso Montanari

Il suo linguaggio incisivo e diretto, che lo rende una voce autorevole nel dibattito pubblico in difesa del patrimonio artistico, della cultura pubblica e dell’università come istituzione democratica. Da fiero sostenitore della cultura come bene comune, si oppone alle logiche di privatizzazione che, secondo lui, minano il valore della ricerca e dell’istruzione. Critico nei confronti delle istituzioni accademiche e museali, ne denuncia l’asservimento a interessi economici e politici. Un pensiero il suo che si inserisce in una tradizione intellettuale che vede nella cultura un elemento centrale per sostenere la cittadinanza e la democrazia, attento alla giustizia sociale e alla partecipazione collettiva.

Affronta un tema cruciale per il futuro della formazione superiore in Italia: la difesa dell’università pubblica e ne rifiuta la trasformazione in istituzione asservita alle logiche del mercato.

Il libro contesta le crescenti pressioni neoliberali sull’istruzione e si propone come un manifesto per il diritto allo studio, l’indipendenza del sapere e il ruolo critico della cultura nella società. Montanari critica il modello di università che, sotto l’influenza di politiche economiche, sempre più orientate alla competitività e alla produttività, rischia di farne perdere la sua funzione originaria, vale a dire formare cittadini consapevoli e promuovere la ricerca libera. La denuncia riguarda la crescente aziendalizzazione dell’università, col ridurre i finanziamenti pubblici, mentre aumentano le tasse universitarie e il precariato accademico: tutti sintomi della subalternità della cultura alle logiche del profitto. Il progressivo svuotamento dell’autonomia universitaria si presenta nella dipendenza dai fondi privati, che arrivano a condizionare la ricerca e la didattica. Montanari, attinge alla tradizione umanistica e a esempi storici per proporre come alternativa un’università realmente pubblica, fondata sulla libertà di insegnamento, la democratizzazione del sapere e il rafforzamento del legame tra accademia e società civile.

Un tema che l’autore affronta con particolare criticità riguarda le università telematiche. Montanari le considera un vero e proprio simbolo concreto e pragmatico della mercificazione dell’istruzione; nel loro operare secondo logiche aziendali privilegiano esclusivamente il profitto a discapito della qualità della didattica e della ricerca. Queste “istituzioni” rischiano di trasformare l’educazione in un prodotto commerciale, accessibile a chi, “per secondi fini” può permetterselo; viene compromesso il valore formativo e il confronto diretto tra studenti e docenti. Montanari espone con chiarezza il problema e con passione difende l’idea di un’università libera e accessibile. Il linguaggio incisivo e diretto coinvolge il lettore, senza scadere nella retorica.

Una critica all’università-azienda ben fondata dove emerge ancora una volta con forza la passione civile di Montanari. Il testo rappresenta un importante contributo al dibattito sul futuro dell’università, una lettura coinvolgente e stimolante, nel sottolineare che il sapere non può e non deve essere un bene comune altro che merce di scambio.


- Ci sono 0 contributi al forum. - Policy sui Forum -