Lettera a Francesco D’Uva
Caro Francesco D’Uva,
supero oggi la lunga incertezza che mi impediva di rivolgerti questa sollecitazione. Non riuscivo a superare l’impaccio di una esortazione che ritenevo inutile. Non perché non avesse utilità, ma perché pensavo che un cambiamento di posizione del tuo gruppo, e del Governo di cui fai parte, sarebbe necessariamente maturato attraverso un processo di analisi intellettuale e morale collettivo. Ad oggi non è stato così. Il tempo diventa però critico.
Non rinnovare la convenzione tra il Mise e Radio Radicale significa quello che tre costituzionalisti messinesi come Gaetano Silvestri, Moschella e D’Andrea hanno scritto assieme a tanti altri loro colleghi.
Francesco, porre fine ad un servizio pubblico di interesse generale riconosciuto dall’Agcom e dalla gran parte del mondo politico, accademico, della cultura, dell’informazione e della società civile è inaccettabile.
Ti chiedo, ti chiediamo (assieme a chi sottoscriverà questo documento che giro per conoscenza) di non ignorare questa sollecitazione.
Ferma la morte di Radio Radicale.
Con speranza e fiducia.
Saro Visicaro
PC. , Lucio D’amico, Vincenzo Bonaventura, Maurizio Ballistreri, Maurizio Marchetti, Michele Ainis, Michele Trimarchi, Gaetano Sciacca, Pippo Rao, Giuseppe Loteta, Giuseppe Campione, Gianfranco Spadaccia.
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