Lentini - primo incontro del Comitato Unitario, del Tribunale dei Diritti del Malato

Lunedì 21 Gennaio alle ore 17 presso i locali della Camera del Lavoro in Via Conte Alaimo, Lentini SR
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Lunedì 21 Gennaio alle ore 17 presso i locali della Camera del Lavoro primo incontro del Comitato Unitario, del Tribunale dei Diritti del Malato insieme a tutte le altre Associazioni del Volontariato laico e cattolico per concordare modalità e tempi di ripresa della mobilitazione unitaria per la Sanità pubblica e il salto di qualità del nuovo Ospedale.
Tra gli interventi e i presenti:
Paolo Censabella CGIL - Angelo Magnano CGIL - Enzo Vaccaro CGIL - Prof. Giovanni Trombatore - Pippo Nicotra, Tribunale del malato - Saro Vacanti - Dott. Corsino - Dr. Carmelo Mazzarino, Pronto soccorso ospedale Lentini - Salvatore Di Mari - Giorgio Pasqua Portavoce all’Assemblea Regionale Siciliana M5S - Maria Cunsolo Portavoce al Consiglio Comunale di Lentini M5S - Presenti i rappresentanti dell’Associazione Manuela & Michele e del Tribunale del Malato. Quasi del tutto assente la cittadinanza.
Fare il punto sulla situazione delle strutture sanitarie a Lentini è molto importante, anche in considerazione del fatto che l’Ospedale è una delle poche strutture ad alto numero di occupati della città che vive da anni una crisi economica drammatica; e che l’Ospedale di Lentini è una struttura ricettiva che attrae l’utenza (i cittadini) di una vasta area: tutto il Nord del siracusano, e il calatino.
La presenza dell’Ospedale di Lentini è minacciata da anni dalle politiche ondivaghe della Regione siciliana (che detiene le chiavi della politica sanitaria regionale); e dagli interessi cittadini di Siracusa e Catania, entrambe le città stanno sviluppando nuovi ospedali che hanno bisogno di utenza, e a cui non dispiacerebbe un ridimensionamento dell’Ospedale di Lentini pro domo loro.
Non esiste nei fatti una "concorrenza" con l’Ospedale di Augusta, che ha un protocollo e una utilità specifica, servendo da ospedale specializzato nelle malattie tumorali delle zona industriale di Melilli-Priolo; l’ospedale di Augusta anzi, ha reparti sottodimensionati rispetto ai protocolli previsti per quel tipo di ospedale (si veda il reparto pediatrico ecc_).
L’ospedale di Lentini è stato di recente declassato, e alla conferenza regionale dei servizi tenutasi a Palermo, nessuno dei Sindaci della zona si è presentato per sostenere quanti potevano rivendicare per l’ospedale di Lentini l’impugnazione di quel declassamento, come invece è accaduto per altri ospedali che hanno ottenuto deroghe.
Ora si dovranno attendere 18 mesi previsti per il decorso della procedura di attuazione della legge regionale, per poter eventualmente opporre motivi di deroga a quella decisione.
Nel frattempo la sanità pubblica lentinese ha perso il finanziamento di 800 mila euro che avrebbe permesso una riqualificazione del presidio di piazza Aldo Moro.
Stiamo parlando della ex Cassa Mutua, ex ASL. Presidio che è stato progressivamente smantellato, indebolendo la sanità e l’ospedale stesso di Lentini.
Si consideri come molta utenza, formata in gran parte da anziani e casalinghe, trovano difficile salire fino all’Ospedale di Lentini per svolgere pratiche burocratiche e visite specialistiche che prima erano efficientemente svolte dal presidio di piazza Aldo Moro.
Si sommano così, da una parte l’indebolimento del presidio di piazza Aldo Moro, secondo un percorso in controtendenza rispetto alle buone pratiche della sanità dei Paesi evoluti, che tendono a portare i presidi sempre più vicini alla popolazione ed evitare barriere e burocratizzazione e dall’altra la tendenza a far mancare in molti reparti dell’ospedale il personale necessario previsto sulla carta.
Il timore è quindi che l’ospedale di Lentini in questo modo venga progressivamente e scientemente svuotato, perdendo funzioni e potenzialità.
Una morte lenta e inesorabile.
Un quadro negativo, su cui la maggioranza della politica locale, ci auguriamo, non si interessi solo in periodi preelettorali.
Si legga sull’argomento anche: Luigi Boggio, "Una rete ospedaliera "ospedalcentrica".
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