Lentini - Flash mob in Piazza Duomo "Lentini Pensa Verde"
Sabato 13 giugno 2020 si è svolto a Lentini un flashmob per far ricordare che Lentini non è solo Munnizza, che bisogna ritornare alle origini, quando Lentini era circondato dai Campi Leontini, dove la natura faceva da padrone su tutto...
- Lentini pensa verde - Italo Giordano
La manifestazione ideata da Italo Giordano e supportata da tante Associazioni, da Movimenti e cittadini che da tempo si battono affinché Lentini si riappropri della propria dignità rubata da corrotti e speculatori senza scrupoli e che ultimamente la Magistratura a portato alla luce .
"Per secoli il territorio di Lentini era noto per la sua fertilità. Qui abitava Demetra, la Dea Madre, a cui sarebbe stata donata la pelle del Leone Nemeo, la leontea, da parte di Ercole perché affascinato dalla bellezza e dalla fertilità dei luoghi. Da questo evento deriverebbe il nome di Leontinoi, la città del leone. Oggi Lentini sembra una città incurante di questa sua origine mitica profondamente legata alla sua terra che fino a qualche decennio fa profumava di zagara. La terra è faticosa da lavorare ma a lungo andare dà i suoi frutti, di cui il paese per millenni ha beneficiato.
Spesso accade che la gente dimentica le proprie radici e le proprie origini. Così vengono umiliate le prerogative di un territorio che viene inesorabilmente abbandonato, deprezzato e, infine, disprezzato.
Questo ciclo vizioso ha fatto si che questa terra diventasse l’Eden di barbari (sicilianissimi) dove installare un sistema sterile di arricchimento privato legato ai rifiuti.
Il territorio è diventato negli ultimi anni il punto dove progettare e installare le industrie di smaltimento della nostra regione (e forse non solo). Dove erano ulivi, aranci o mandorli, adesso ci sono centinaia di ettari di terra disseminati di vasche da riempire di monnezza.
Una logica che definire perversa e priva di senso è solo un eufemismo per indicare l’incapacità di una classe dirigente nell’affrontare con serietà e lungimiranza questo gravoso problema. Logiche di corruzione, morale e non solo, hanno generato l’ecomostro di Grotte San Giorgio e gli annessi scandali giudiziari che tutti noi conosciamo oggi. Il fiume di denaro, tra l’altro nostro che paghiamo per un servizio, viene concentrato nelle mani di poche persone, che hanno donato il territorio a gente priva di scrupoli. Fiumi di denaro sotterrato in modo da avere disponibilità liquida da destinare a gente lontana, ma che V, dalle esigenze di un territorio.
È necessario che ognuno di noi, liberamente, prenda coscienza di questo grave problema, aderendo a questa semplice iniziativa di Lentini Pensa Verde. Portando con sé un ramoscello, della pianta che vi sta più a cuore, per ricordarci di appartenere a un territorio che per vocazione è verde.
Ci vediamo sabato 13 giugno alle 6!. La terra è faticosa da lavorare ma a lungo andare dà i suoi frutti, di cui il paese per millenni ha beneficiato.
Spesso accade che la gente dimentica le proprie radici e le proprie origini. Così vengono umiliate le prerogative di un territorio che viene inesorabilmente abbandonato, deprezzato e, infine, disprezzato. Questo ciclo vizioso ha fatto si che questa terra diventasse l’Eden di barbari (sicilianissimi) dove installare un sistema sterile di arricchimento privato legato ai rifiuti. Il territorio è diventato negli ultimi anni il punto dove progettare e installare le industrie di smaltimento della nostra regione (e forse non solo). Dove erano ulivi, aranci o mandorli, adesso ci sono centinaia di ettari di terra disseminati di vasche da riempire di monnezza.
Una logica che definire perversa e priva di senso è solo un eufemismo per indicare l’incapacità di una classe dirigente nell’affrontare con serietà e lungimiranza questo gravoso problema. Logiche di corruzione, morale e non solo, hanno generato l’ecomostro di Grotte San Giorgio e gli annessi scandali giudiziari che tutti noi conosciamo oggi. Il fiume di denaro, tra l’altro nostro che paghiamo per un servizio, viene concentrato nelle mani di poche persone, che hanno donato il territorio a gente priva di scrupoli. Fiumi di denaro che veniva sotterrato in modo da avere disponibilità liquida da destinare a gente, anche lentinese, lontana dalle esigenze di un territorio.
È necessario che ognuno di noi, liberamente, prenda coscienza di questo grave problema, aderendo a questa semplice iniziativa di Lentini Pensa Verde. Portando con sé un ramoscello, della pianta che vi sta più a cuore, per ricordarci di appartenere a un territorio che per vocazione è verde.
IN UNA PIAZZA INNONDATA DALLA NATURA DIREMO IN CORO A GRAN VOCE LENTINI PENSA VERDEEEEEE!"
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Il documento degli abitanti di Bonvicino dove è ubicata la Mega-Discarica di Grotte San Giorgio
ASSOCIAZIONE BENI COMUNI BONVICINO (A.B.C. BONVICINO)
ASSOCIAZIONE BENE COMUNE BONVICINO TENERE DI LENTINI
FORSE E’ FINITO L’INCUBO E FORSE POTREMMO RICOMINCIARE A RESPIRARE
Cittadini di Lentini sono passati circa dieci anni da quando per i residenti e gli agricoltori di Bonvicino è iniziato l’incubo, causato dalla realizzazione della discarica dei Leonardi, chiamata di Grotte San Giorgio costruita a seguito del Cambio di Destinazione Urbanistica in Variante al Piano regolatore Generale di Lentini autorizzato unilateralmente, in spregio della normativa vigente, da parte del sindaco che allora amministrava la nostra citta.
E in questi lunghi dieci anni i residenti e gli agricoltori hanno visto trasformare la contrada da oasi agricola incontaminata dove predominavano gli agrumeti, gli uliveti, i vigneti e l’odore di zagara in un’area prima martoriata e sconvolta fino nelle sue profondità dalle ruspe poi riempita di MUNNIZZA maleodorante che Si espandeva lungo tutta la vallata danneggiando le colture e gli stessi abitanti.
In questi anni abbiamo visto avanzare verso le case del residenti la MUNNIZZA e abbassare II valore della abitazioni fino al 70 %. e degli agrumeti del 100 % Abitazioni che sono prime case costruite con concessione edilizia o con concessione edilizia in sanatoria, molti anni prima dell’autorizzazione della discarica. Abitazioni e agrumeti che sono ii frutto di sacrifici di una vita, realizzati gli uni più di venti anni fa e gli altri piü di sessanta anni fa quando le arance di Lentini erano esportate e apprezzate in tutto ii mondo.
In questi anni abbiamo vista aumentare fino a diventare insopportabile ii rumore assordante del mezzi di smaltimento della discarica che in ogni ora del giorno e financo della notte battono incessanti dentro le nostre orecchie e a esso va aggiunto II fetore asfissiante della MUNNIZZA in putrefazione che ci ha costretto e che ci costringe anche ora a stare chiusi dentro le nostre abitazioni per respirare.
In questi interminabili anni ignoti hanno bruciato ettari di agrumeto, distrutto pii volte l’impianto del pozzo del Consorzio Irriguo Piano Catena, fatto trovare nel mio terreno ii capretto nel posto giusto e nel momento giusto, assaltato pit) volte la mia abitazione e quella degli agricoltori.
Ma, nonostante tutto noi i residenti e gli agricoltori di Bonvicino, con pazienza e con la caparbietà tipica dei contadini, abbiamo alzato la testa, stretto la cinghia, messo le mani in tasca e senza l’aiuto di nessuno, abbiamo ricostruito l’impianto del pozzo, i danni alle nostre abitazioni e portato avanti l’agricoltura della contrada.
Noi non abbiamo all’abbandono quello che ci avevano lasciato i nostri avi, noi di contrada Bonvicino con le nostre deboli forze abbiamo combattuto, da soli, contro ii potentissimo mostro che giorno dopo giorno vediamo sempre più potente e grande mentre noi siamo sempre più scoraggiati ed abbandonati al nostro destino.
E mentre noi, i residenti e gli agricoltori, soffriamo, ci lamentiamo e lottiamo in silenzio., le istituzioni locali, provinciali, regionali, l’ARPA che e l’Agenzia Regionale per la protezione Ambientale di Siracusa e la Soprintendenza regionale e provinciale stanno inermi a guardare lo scempio del bene paesaggistico, ambientale, archeologico, agricolo e naturalistico della contrada Bonvicino o peggio, talvolta, collaborano con i distruttori dell’ambiente.
Noi residenti e agricoltori che facciamo parte dell’Associazione Bene Comune di Bonvicino ringraziamo pubblicamente, la Procura della Repubblica di Catania, i Finanzieri del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Catania, il Servizio Centrale investigativo Criminalità Organizzata e tutte le istituzioni che con grande professionalità, in questi anni hanno indagato e portato alla luce marcio che si celava sotto un’apparente gestione regolare dei rifiuti soliti urbani in Sicilia.
Ringraziamo pubblicamente La Notizia di Nello La fata, Girodivite di Giuseppe Castiglia, Antennauno di Mario Bucello, Zero Waste Sicilia, Maria Cunsolo, Paolo Borrometi che col suo intervento nella chiesa madre di Lentini ci ha fatto conoscere verità che ii popolo lentinese non sapeva, Fanpage , Report, Rai 3 che hanno fatto conoscere i problemi all’Italia e a tutti coloro che in questi anni ci sono stati vicini e portato alla conoscenza della popolazione le nostre istanze di cittadini lentinesi che hanno avuto da una parte la fortuna di abitare o di possedere dei terreni in quella isola ecologica-naturalistica e archeologica panoramica chiamata Bonvicino, ma dall’altra la sfortuna di non essere aiutati da chi aveva e ha l’obbligo di aiutarci.
Noi dell’Associazione Bene Comune Bonvicino speriamo che l’incubo sia passato, e che quello che è successo sia stato soltanto un brutto sogno che non si ripeterà, noi speriamo di ricominciare a respirare e usufruire dei pregi che Dio ha donato alla nostra contrada.
Noi chiediamo ai cittadini lentinesi di non lasciarci da soli a combattere ii mostro e i suoi sostenitori, perché la Contrada Bonvicino è un bene comune della città di Lentini e dell’umanità.
I Residenti e gli Agricoltori dell’Associazione Bene Comune di Bonvicino. Per eventuali aiuti economici per i legali che abbiamo attivato o per tutti coloro che volessero darci una mano per combattere contro MOSTRO possono contattare via Email nellolafata@gmail.com
La Redazione di Girodivite ringrazia l’associazione A.B.C Bonvicino per essere stati citati nel loro documento, Giancarlo Di Giovanni per la collaborazione fotografica, tutte le associazioni, i movimenti, la stampa e i cittadini che si battono affinché Lentini ritorni a vivere di luce propria e non di MUNNIZZA...
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