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Le lettere ritrovate di Francesco Beneventano

Mia adorata Lucrezia : dieci lettere di Francesco Beneventano a Lucrezia Geronimo / a cura di Salvatore Jannitto. - 1 ed. - Francofonte : Stampe a contatto / Club art Europe, 2024. - 142 p., [2] : br. ; 24 cm. - ISBN 978-88-946647-8-2

di Sergej - lunedì 12 agosto 2024 - 476 letture

Per chi vive nelle terre di Lentini, tra Catania e Siracusa, il nome dei Beneventano è un nome "forte", che rimanda a una delle famiglie più potenti e ricche di questi territori. Ancora oggi il cognome Beneventano, pur essendosi la famiglia in pratica dissolta - per consistenza e per nome - dopo la metà del Novecento, rimane conosciuto e "risuona" nella memoria collettiva. Affermatasi come tra le ultime nell’aristocrazie dei luoghi, da parvenu e guardata con sospetto dalle famiglie aristocratiche più antiche, un arricchimento "recente" dunque rispetto ad altre famiglie; e un riconoscimento "nobiliare" recentissimo. La famiglia ebbe la ventura di un suo esponente, il barone Giuseppe-Luigi Beneventano [1], che accompagnò la modernizzazione più recente di Lentini tra fine dell’Ottocento e inizi del Novecento, in parallelo alle accumulazioni di ricchezza provenienti dalla produzione agrumicola - divenuta monocultura che poi, terminate le esportazioni dei commerci internazionali, si trascinò per decenni nella lunga crisi a partire dal 1975 a oggi.

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Copertina di Mia adorata Lucrezia, a cura di Salvatore Jannitto

Da quel mondo e da quella storia emergono ora dieci lettere pubblicate in un prezioso libricino intitolato Mia adorata Lucrezia : dieci lettere di Francesco Beneventano a Lucrezia Geronimo. Ne è curatore Salvatore Jannitto, insegnante e studioso anche di cose locali, che con rigore, precisione, e grande passione, restituisce alla comunità una parte della storia interna a questa famiglia, ma con risvolti non indifferenti su un ambiente, una lingua, un mondo di idee e di percezione del mondo. Non solo storia familiare, né solo storia sentimentale. La truvatura di Salvatore Jannitto che, nella distruzione del Palazzo Beneventano, quasi una metafora non solo della distruzione di un mondo e di un’epoca, ma degrado dell’intera città, mette in salvo queste lettere e se ne fa custode in attesa di tempi migliori, fino a trovare in questo libro una zattera su cui sperare la comunità possa riconnettersi, ri/trovare memoria, guardare se stessa, ri/conoscersi.

In queste pagine siamo in un tempo ritrovato, ci ritroviamo con parole e sentimenti con cui abbiamo una conoscenza letteraria, e che ci riportano nel mondo altro del passato. Qualche tempo addietro fa leggevamo un libro che partiva da una domanda tutta dentro la nostra contemporaneità: Perché le donne scrivono lettere che non spediscono? [2]. Nella raccolta di Jannitto abbiamo le lettere di Francesco Beneventano, ma non quelle di Lucrezia Geronimo. Ma ciò non per una caratteristica psicologica assimilabile alla nostra esperienza; perché che Lucrezia abbia scritto fittamente a Francesco Beneventano lo sappiamo dalle "prove" interne alle lettere stesse di Beneventano, che risponde a delle missive (che non abbiamo) della donna amata. C’è stato dunque un tempo in cui il dialogo esisteva, poi interrotto. Prima che tutto fosse rivoltato dall’avvento del dialogo digitale tramite messaggistica e tap-tap sulla tastiera del telefonino. Di qui il pensiero successivo: di ciò che ci diciamo oggi, cosa rimarrà? Grazie alla carta e alla custodia di Salvatore Jannitto almeno queste, di lettere, si sono salvate e oggi abbiamo la possibilità di rileggerle - con rispetto. Ed è una gran cosa.

I nostri lettori conoscono l’acutezza e il rigore di Salvatore Jannitto [3]. Ritroveranno in questo libro non solo un granello della storia di Lentini e della famiglia Beneventano, una storia d’amore certo, i fili sottili che si intrecciano tra le famiglie (i Beneventano, i Geronimo, ma anche i Jannitto), il ricordare che riemerge dalla memoria che si tramanda, ma anche un metodo d’indagine storica che cerca nei documenti, nelle "carte" e nelle date per tentare di rendere intelligibili i fatti umani e il cuore delle persone. Perché al di là delle contingenze, è quel che ci fa umani a essere forse la cosa più interessante del nostro essere nel mondo.

[1] Vedi: Wikipedia. Si veda anche: Lentini 1892-1956 : Vicende politiche / di Ferdinando Leonzio. - Roma : ZeroBook, 2018. - ebook: ISBN 978-88-6711-137-4, book: ISBN 978-88-6711-138-1. - Vedi: pagina web su ZeroBook.

[2] Perché le donne scrivono lettere che non spediscono? / di Darian Leader. - Milano : Feltrinelli, 1996. - 168 p. - (Tascabili economici). - ISBN 978-88-07-81379-5.

[3] Cfr: Lentini e la famiglia Beneventano / di Salvatore Jannitto, Girodivite 26 agosto 2018.


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