Le banche criminali
Dio e Mammona
Non c’è nulla di strano nelle azioni compiute da Gianpiero Fiorani e Antonio Fazio. Non c’è nulla di strano nelle scalate alle grandi aziende di comunicazione, alle Banche locali e nazionali, alle proprietà editoriali, realizzate con la protezione della Banca d’Italia. Non c’è nulla di strano nella finanza creativa e nella speculazione finanziaria. Non c’è nulla di strano nei cavalieri d’industria (Tanzi, Cragnotti) che si rivelano scudieri di un “capitalismo straccione” (Alberto Statera su “Repubblica” del 14.12). Non c’è nulla di strano nel fatto che dei grandi palazzinari, dei presidenti di associazioni di commercianti, dei massimi dirigenti delle cooperative di sinistra stiano tutti insieme a spartirsi montagne di danaro e a distribuirle fra i partiti amici. Non c’è nulla di strano che i nuovi finanzieri rubino dai conti correnti di risparmiatori defunti, traggano somme colossali dalla spremitura dei clienti, formino cartelli monopolistici fra di loro (dichiarandosi sempre, è ovvio, dei sinceri liberali e liberisti).
E nulla c’è di strano per la ragione esposta da Bertold Brecht: se si vuole rubare, è molto meglio fondare una banca piuttosto che rapinarla. Ma forse qualcosa di strano c’è: al vertice di tutta questa struttura stanno esponenti dell’Opus Dei, degli ottimi cattolici. Gente, insomma, della stessa pasta del non dimenticato Monsignor Marcinkus, capo dello IOR, la Banca vaticana, ai tempi di Calvi e di Sindona. È strano perché nel libro sacro di questi sinceri credenti è scritto che “nessuno può servire a due padroni: o odierà l’uno e amerà l’altro, o preferirà l’uno e disprezzerà l’altro: non potete servire a Dio e alla ricchezza” (Mt, 6,24; Lc, 16, 13).
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Le colpe personali di questi soggetti non possono essere girate alle organizzazioni alle quali partecipano, perchè questi signori usano anche queste associazioni o enti cattolici come strumenti per entrare in contatto con altre persone come loro che usano queste associazioni per lo stesso scopo. Questi organismi associativi sono permeabili alla strumentalizzazione di persone disoneste. Anche a livelli più bassi di potere in questo ambiente ci sono persone che usano anche il piccolo ambito locale per fare affari o addiritura sono contemporaneamente in questi enti e fornitori di beni o servizi dei medesimi enti ( non gratuitamente )