Le Iene e i limiti del giornalismo
Protesta giornalisti per Catania ‒ Cronista dell’anno ‒ Ogni 4 minuti Giorgia ‒ Dopo Musk anche Meta e Amazon ‒ La Presse va in Spagna ‒ Verità&Affari solo in Rete ‒ Cambio stampatore ‒ Presunta truffa all’Inps da parte di Gedi
PROTESTA DELLA FNSI PER CATANIA ‒ Raffaele Lorusso, segretario generale della Fnsi (Federazione nazionale stampa italiana) ha giudicato «un inaccettabile bavaglio indegno di un Paese civile» quello che è avvenuto a Catania dove sono ormeggiate le navi Humanity 1 e Geo Barents con a bordo i migranti. Prefettura e Autorità portuale di Catania avevano proibito ai giornalisti di salire sulle navi e documentare così la situazione dei migranti a bordo delle due navi. «Impedire ai giornalisti di svolgere il proprio lavoro nel porto di Catania, dove sono ormeggiate le navi Humanity 1 e Geo Barents, non è ammissibile. È auspicabile, pertanto, che Prefettura e Autorità portuale di Catania accolgano la richiesta dei cronisti di numerose testate nazionali e locali di essere messi nelle condizioni di documentare la situazione dei migranti a bordo delle due navi. Continuare a impedire loro di lavorare e d’informare l’opinione pubblica non è soltanto negazione del diritto di cronaca, ma rappresenta un inaccettabile bavaglio indegno di un Paese civile».
CRONISTA DELL’ANNO ‒ Il 12 novembre scorso, a Milano, sono stati premiati i vincitori del “Nuovo Premio Guido Vergani 2022 – Cronista dell’anno 2021”, bandito dal Gruppo Cronisti Lombardi. Il premio va a chi si è particolarmente distinto per impegno professionale e umano. Nella categoria “carta stampata”, sono stati premiati i giornalisti Gianni Barbacetto del Fatto Quotidiano e la vicedirettrice della stessa testata Maddalena Oliva.
OGNI 4 MINUTI GIORGIA ‒ Secondo Mediamonitor.it dalla mezzanotte di sabato 22 ottobre, giorno in cui il nuovo governo ha giurato, alle 11 di martedì 8 novembre, il nome di Giorgia Meloni è stato pronunciato quasi 7.000 volte (6.652) sulle radio e le tv italiane, cioè ogni 4 minuti.
DOPO MUSK ANCHE META E AMAZON ‒ La scorsa settimana vi avevamo parlato di Elon Musk, il padrone – fra l’altro – di Twitter che aveva iniziato a licenziare. Questa settimana è la volta di Mark Zuckerberg, padrone di Meta (Facebook), che ha annunciato di aver licenziato 11 mila persone tra i suoi dipendenti che a settembre erano circa 87mila. Un numero pari a circa il 13% della sua forza lavoro. Zuckerberg ha sottolineato di aver sovrastimato il boom online all’inizio del coronavirus e di aver quindi aumentato gli investimenti. «Purtroppo non è andata come mi aspettavo. Non solo il commercio online è tornato alle tendenze precedenti, ma la flessione macroeconomica, l’aumento della concorrenza e la perdita del segnale pubblicitario hanno fatto sì che i nostri ricavi fossero molto più bassi di quanto mi aspettassi». In Italia si parla di 22 licenziati a Milano su 130 impiegati. Amazon non ha voluto essere di meno: saranno 10 mila i licenziati.
LA PRESSE IN SPAGNA ‒ L’agenzia di stampa La Presse di proprietà dell’imprenditore Marco Durante intende sbarcare in Spagna molto presto. Infatti, da gennaio aprirà una sede a Madrid. Durante, classe 1962, è un imprenditore (fra l’altro ha gestito i rapporti con i media per gli Agnelli). Nel 1994 fonda La Presse che in pochi anni diverrà una delle agenzie di stampa più dinamiche del nostro Paese. L’agenzia è diretta da Alessia Lautone che ha lavorato per 18 anni alla Adnkronos. In Spagna La Presse distribuirà in tutto il mercato spagnolo i contenuti – video, foto e testi – di The Associated Press.
DALLA CARTA ALLA RETE ‒ Dal 30 novembre il quotidiano economico Verità&Affari, diretto da Franco Bechis lascia la carta e si trasferisce in Rete. Lo comunica l’editore Maurizio Belpietro. A seguito di questa decisione, il sito Veritaeaffari.it, sarà rafforzato.
CAMBIO STAMPATORE ‒ Per la prima volta il gruppo Athesis (L’Arena, Il Giornale di Vicenza, Bresciaoggi), cambierà stampatore. Sino a oggi la stampa avveniva dalla compartecipata Società Editrice Arena SpA. Dal prossimo luglio la stampa dei tre quotidiani avverrà presso CSQ di Erbusco (Brescia). La motivazione del cambio è motivata «dalla pressante necessità di trovare nuove fonti di risparmio per reggere una turbolenza mai tanto forte per tutto il settore».
PRESUNTA TRUFFA ALL’INPS DA GEDI ‒ La Procura di Roma sta indagando su una presunta truffa all’Inps da parte dell’ex gruppo Espresso oggi Gedi. Secondo l’accusa sono state mandati in prepensionamento persone che non ne avevano titolo per farlo. Ora l’Inps chiede ai malcapitati prepensionati di avere indietro le cifre percepite indebitamente.
CONTINUA POLEMICA CON LE IENE ‒ Qual è il limite che i giornalisti non debbono superare? Questa domanda ritorna prepotentemente nel dibattito sull’informazione. Il tutto nasce da una vicenda terribile che ha al centro un uomo di 64 anni, Roberto Zaccaria, che per un anno si è finto una ragazza nelle chat e ha dialogato con il 24enne Daniele. Il ragazzo si è tolto la vita dopo aver scoperto che la presunta avvenente ragazza non era altro che un uomo di 64 anni. La Iena che ha realizzato il servizio entra in contatto con Zaccaria mentre sta portando a passeggio la madre in carrozzella. Indispettito dall’insistenza della Iena, a un certo punto, Zaccaria reagisce violentemente scagliando addosso alla Iena la carrozzina con la madre sopra. Il servizio va in onda e qualche giorno dopo anche Zaccaria si toglie la vita. Non è la prima volta che a seguito di servizi delle Iene, le persone si suicidano. E allora qual è il limite? È giornalismo quello delle Iene o altro? E l’Ordine dei giornalisti non ha nulla da dire in proposito?
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