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Le 30 centrali più sporche d’Europa

Dietro ci sono ancora il carbone e il petrolio. Una nuova ricerca del WWF rivela i nomi delle centrali elettriche più inquinanti d’Europa.

di Giuseppe Castiglia - venerdì 30 dicembre 2005 - 3292 letture

Dopo un’estate in cui alluvioni, siccità e ondate di calore hanno fatto puntare il dito sul fenomeno dei mutamenti climatici, “Dirty Thirty”, la “sporca trentina” classifica le centrali meno efficienti tra quelle maggiormente responsabili delle emissioni di anidride carbonica (CO2) e rivela come ben 27 siano alimentate a carbone. Agios Dimitros in Grecia, Frimmersdorf in Germania e Abono in Spagna occupano la vetta di questa classifica.

Il WWF ha considerato le emissioni totali di CO2 (in milioni di tonnellate per anno) delle centrali situate nei 25 paesi facenti parte dell’Unione Europea e ha classificato i maggiori responsabili delle emissioni di CO2 secondo il loro grado di efficienza (grammi di CO2 emesse per Kilowatt ora).

La maggior parte delle centrali presenti nella classifica sono situate in Germania (9 impianti), seguita da Polonia (5 impianti), Italia, Spagna, e Regno Unito. Si trovano in Grecia, invece, le due centrali a lignite classificate al primo e al quarto posto. Le centrali a carbone sono quelle più sporche perché utilizzano il combustibile a più alta intensità di CO2.

Per fermare il riscaldamento globale dobbiamo sostituire carbone e petrolio con alternative più pulite, usando il gas come fonte di transizione e puntando sulle fonti di energia rinnovabile.

Emerge una situazione piuttosto difficile per la Germania. Nel suo territorio sono presenti cinque delle dieci centrali più inquinanti e quattro di queste sono del colosso tedesco RWE. La classifica mostra chiaramente come siano soltanto sei grandi compagnie a possedere le centrali più inquinanti d’Europa: 19 delle 30 compagnie elettriche analizzate, infatti, sono di proprietà di RWE (Germania), Vattenfall (Svizzera), Enel (Italia), Endesa (Spagna), E.ON (Germania) e del gruppo francese EDF. Un passaggio dal carbone al gas potrebbe portare, entro il 2030, ad una riduzione delle emissioni di CO2 del 47,8%. Nell’arco dei prossimi vent’anni molte delle più inquinanti centrali alimentate a carbone giungeranno al termine del loro ciclo di vita, un’opportunità storica per ridurre significativamente le emissioni di CO2. Passare a nuove tecnologie a carbone porterebbe, ad una mera riduzione del 13,5 % contro un 73,4% ottenibile con un passaggio alle fonti di energia rinnovabile e pulita.

Visita il sito alla pagina www.wwf.it/powerswitch la mappa interattiva dell’Europa permette di scoprire maggiori dettagli sulle 30 centrali più inquinanti, e i possibili scenari futuri.

A cura della Redazione WWF Italia. La foto è tratta dall’Archivio WWF ©WWF-Spain/Jesús Cobo.


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