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un decreto emesso dal governo in carica e messo in discussione dalla gran parte dei cittadini italiani. é giusto che diventi legge e che venga approvato? siamo in democrazia, eppure delle manifestazioni svoltesi in piazza non si tiene molto conto. Si manifesta! 500 mila scuole sono scese nelle piazze per dire no al decreto; questo vorra pur dire che c’è qualcosa ke danneggia gli interessi dei singoli italiani. Molti pensano che sia solo un andar contro al partito che non si appoggia.Ma vivendo da vicino questa situazione, ho potuto riscontrare come anche ragazzi che prediligono il partito di destra hanno partecipato alla manifestazione. Siamo ragazzi di un liceo scientifico a cui è stato detto "cosa interessa a voi di questo decreto?non vi riguarda .." eppure non si capisce che ogni italiano deve essere spinto dallo spirito civico nell’agire quotidiano. Noi frequentiamo un liceo, vedendo come futura prospettiva l’università. e sappiamo benissimo dei tagli rivolti a quest’ultime. Ci sarà un taglio di 500 milioni di euro in 3 anni alle università, e poi oltre 400 milioni ogni anno(Art 66 comma 13). per alcuni atenei questo potrebbe significare la chiusura. Con il nuovo decreto le università pubbliche potranno scegliere se diventare fondazioni private o meno. Tutto questo significherebbe un futuro basato su una struttura gerarchica delle università con la classificazioni in università di serie A e di serie B in base alle disponibilità economiche; quindi titoli di studio dal differente peso e possibile perdita del valore legale di questi. Come può questo non riguardarci da vicino? la messa in discussione di un università libera publica e di massa costituisce un serio problema per noi giovani. La politica è invecchiata, cerca di attuare "riforme" solo per far notare al popolo dei cambiamenti, che non si direbbero per nulla innovativi. Possiamo osservare che agli uomini politici a cui si da spazio c’è una certa propensione alla senescenza!Forse è l’ora di mostrare le grandi risorse che abbiamo noi giovani, e il momento di metterle in gioco! Ragazzi manifestiamo! Facciamo valere i nostri diritti. e ricordiamo che NOI SIAMO IL TERREMOTO E L’EPICENTRO é NELE NOSTRE PIAZZE.