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"La tigre e la neve": "La vita è bella"... anche in tempi di guerra

Una potente storia d’amore in tempi di guerra. Questa la molla alla base del nuovo ed atteso film di Roberto Benigni "La tigre e la neve" che racconta...

di calogero - giovedì 13 ottobre 2005 - 7852 letture

Una potente storia d’amore in tempi di guerra. Questa la molla alla base del nuovo ed atteso film di Roberto Benigni "La tigre e la neve" che racconta - con la preziosa e fedele collaborazione di Vincenzo Cerami - le avventure di un poeta innamorato alla riconquista della sua donna Vittoria (Nicoletta Braschi).

Un esile ma universale pretesto narrativo per permettere alla maschera Benigni di esprimersi assecondando meccanismi di sceneggiatura e costruzioni di gag già risapute e così farsi portavoce di sentimenti ed emozioni umane che sempre più difficilmente trovano spazio sul grande schermo.

Questa volta - la lezione de "La vita è bella" è difficile da digerire - Benigni/Attilio si trova "casualmente" catapultato nel bel mezzo della guerra in Iraq ai suoi esordi per cercare di salvare la vita alla sua amata, vittima di un trauma cranico a causa del crollo di un edificio a Bagdad.

Attraversa coraggiosamente ed incoscientemente posti di blocco, campi minati, zone di guerriglia diventando in tal modo il puro e semplice sguardo su una realtà mondiale dilaniata e devastante che la forza delle parole (che rarità vedere un poeta protagonista al cinema) e le impietose immagini ci restituiscono con inalterato dolore e tristezza. Animato da un intento alto e candido come la neve, proposito urgente e furioso come una tigre, l’opera di Benigni - forse a causa di una costruzione scenografica e di incastri narrativi visibilmente artefatti, di risoluzioni a volte troppo semplicistiche e sbrigative e di scarsità di novità stilistiche (ad esempio la musica di Piovani sempre uguale a se stessa), non raggiunge mai pienamente il cuore.

In un discontinuo mix tra fiaba e tragedia, poesia e realismo, come il poeta Attilio si affatica per cercare di trovare le parole adatte in un modo che se gli batte il cuore può far palpitare anche quello di chi ascolta, l’autore e regista Benigni si affatica (non riuscendoci) a trovare le immagini e quella forza narrativa per incantarci così come questa storia aveva stregato la sua testa ed il suo cuore.


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> "La tigre e la neve": "La vita è bella"... anche in tempi di guerra
17 ottobre 2005, di : Susanna Cotena

Una lunga poesia, che lascia senza parole. Ed è quasi un paradosso per il poeta Attilio , che si sforza a trovarne di sufficienti per comunicare un’emozione. Ma stia tranquillo, perchè le immagini, forse, riescono ad andare anche oltre, come le musiche di Piovani, che si somiglieranno pure, ma restano belle. Poesia e guerra stridono, come stridevano amore e morte in La vita è bella. Ma in fondo proprio in questo esasperato oscillare tra due estremi prende la sua forma più congeniale un artista inimitabile come Roberto Benigni.
    > il cervello serve anche a trovare..
    26 ottobre 2005, di : il cervello serve anche a trovare..

    Alcuni pensano alla poesia o alla musica come atti di debolezza, di inefficacia o di impotenza. Ma se poi vai a controllare, dietro c’è una stoffa senza foro alcuno. Allora a chi dare retta? a chi va sulla luna con i razzi? o chi risparmia di andarci per la consapevolezza di avere una ben misera "ricaduta tecnologica", rispetto al risparmio di risorse per obbiettivi ben più congeniali?