La realtà è solo una costruzione sociale
Caro diario,
anche oggi è stata una giornata molto noiosa..Ormai non trovo stimolante quasi niente, a parte i miei libri, ovviamente. Mamma e Stacy vanno sempre più d’accordo, mentre io pian piano mi sto allontanando da entrambe. E poi ora a “riempire” le mie giornate c’è anche lei, la mia dolce sorellina, la più piccola. La giornata oggi infatti è cominciata proprio con le sue strilla: qual è il motivo questa volta? La ragazzina non trova il suo ultimo acquisto, quelle splendide minuscole scarpette luccicanti…Come si fa a perdere delle scarpe? E tanto vistose poi! Ne ha troppe..così come troppi sono anche i suoi vestiti, i suoi cappelli, i suoi foulard, le sue borse, borsette, trucchi, ecc. Non mi lamento del mio guardaroba, ma devo ammettere che tra tutte e tre le sorelle, è lei la più modaiola. Dove troverà poi tanto entusiasmo per quelle stupide serate mondane a cui mamma ci prega tanto di andare…
Conny non è proprio mia sorella, le voglio bene come se lo fosse davvero, ma in realtà è la nostra sorellastra. Il più spesso delle volte non la sopporto è vero, però quanto è bella la mia sorellina... Conny, con i suoi riccioli d’oro ed i suoi occhioni azzurri, la battuta sempre pronta ed il sorriso stampato sul suo bel visino: fa proprio girare la testa a tutti gli uomini del paese! Mamma e Stacy dicono che lei ha proprio una dote, pensano che Conny sia un’ammaliatrice di anime.
Forse anche io mi comporterei come una divetta e non mi verrebbe tanto difficile stare in mezzo alla gente, se avessi il suo fisico e la sua simpatia. Invece io devo far sempre i conti con questi maledetti kg di troppo che non vogliono proprio scomparire, nemmeno dopo intere settimane di dieta ferrea e tutte quelle lunghe passeggiate al corso che a volte mi impongo di fare.
Anche Stacy adesso è migliorata, non solo fisicamente: non porta più gli occhiali e devo dire che il suo nuovo look le dona molto! E’ allegra e litighiamo raramente ormai. Forse anche lei sta traendo vantaggio dalla presenza della nostra sorellina: prima dell’arrivo di Conny, infatti, non ero la sola a lamentarmi, dalla mattina alla sera, con mamma o chiunque altro ci venisse a trovare a casa. Mamma e Stacy si fanno pettinare abitualmente dalla nostra sorella minore: “Ha un tocco finissimo! Ha le mani di fata!” ed i complimenti non sono mai abbastanza. Sembra che io sia invisibile per tutti qui. Nessuno fa nemmeno più caso a quanto io stia mangiando in quest’ ultimo periodo, già...come se il cibo potesse davvero evaporare dentro le dispense. E poi, quando ci sediamo a tavola, tutti sono sempre troppo occupati a sapere la ricetta del giorno che Conny ha amabilmente preparato, per notare che mi sto già servendo un’altra porzione di pasta. Così non mi freno, divoro il mio pasto e anche quello delle mie sorelle (rimarrà un mistero per me sapere come fanno a mangiare così poco!).
Ero proprio in cucina, ieri pomeriggio, attenta a non farmi beccare con le mani dentro al frigo, quando l’ho intravisto dalla finestra. Era bellissimo, come se fosse appena uscito da una beauty farm, con quegli abiti che lo fanno sembrare un vero “principe”, ed i suoi occhi così profondi che mi perderei fino a non voler ritrovarmi mai più! E’ il figlio di un’amica di mamma. A casa sanno tutti che ho una cotta per lui, da sempre, ma a nessuno è mai venuto in mente che invitarlo quasi ogni giorno a prendere il tè possa imbarazzarmi: “E’ inutile imbarazzarsi quando non si ha alcuna speranza di essere notata”. E’ ritornato in paese dopo un lungo viaggio con il padre: spero tanto che adesso si fermi per qualche tempo.
Ovviamente è vero ciò che dicono le mie sorelle e mamma, perché anche lui non si accorge di me. Mamma ieri lo aveva invitato per presentargli Conny; che ti piaccia o no, mia cara Gen, il tuo bel “principe” tra poco conoscerà la “ragazza perfetta”. Questa frase mi tormentava già da un po’.
Ma la mia sorellina ieri pomeriggio non era in casa, certo, doveva essere andata a comprare quel maglioncino a righine tanto carino, quello esposto in vetrina nella bottega della Sig.ra Mary. A dire il vero anche io e Stacy appena lo abbiamo visto, siamo rimaste colpite dai colori di quel maglioncino, ma Conny dice che addosso a lei sarebbe un’altra cosa. In effetti non ha tutti i torti: quel modello le calza a pennello, sembra fatto apposta per lei, mette in evidenza le sue curve ed il suo bel corpicino. Pensa che orrore se lo indossassi io!
Infatti, poco prima del tramonto, eccola sfilare davanti ai nostri occhi con il suo ennesimo acquisto. Non le bastava l’abito elegante appositamente cucitole addosso da ben 5 sarte, perfetto per la festa di ieri, organizzata proprio dall’amica di mia mamma per il ritorno del figlio! Erano tutte così eccitate per quest’altro evento mondano, che si sono anche dimenticate di cenare. Dovevo forse ricordarglielo proprio io? Ho pensato che fosse meglio mangiare da sola, come sempre del resto, almeno non ho avuto il timore di essere giudicata per l’abbondanza dei miei piatti. Non mi piace mangiare quando sono in tensione.Quando siamo tutte e quattro a tavola tengo sempre gli occhi bassi, per evitare i loro sguardi e le loro facce disgustate. Così, mentre loro tre si preparavano per la serata, tutte prese dalle loro gonnelline, corpetti, camicette e lustrini, ho aggiunto ancora qualche patatina come contorno all’arrosto che stavo gustando.
Come da copione, dopo ogni mia abbuffata, mi sono chiusa nel bagno della mia camera da letto e ho cercato di “rimediare” a quei peccati di gola. E pensare che, come sempre, mi ero promessa che non l’avrei più fatto, che dopo ogni abbuffata avrei lasciato tutta quell’immondezza nel mio stomaco, così che potessi pentirmi di una tale sciocchezza e non caderci mai più. Ma ieri sera ci credevo poco pure io ai miei buoni propositi: era ovvio che mi sarei fatta tentare. Ogni volta c’è un motivo diverso per farmi tentare. E ieri sera il motivo era lui. Il mio lui che avrebbe conosciuto la ragazza più bella e più brava del mondo; il solo pensiero di vedere anche i suoi occhi paralizzati e rivolti verso Conny per tutta la serata, mi ha dato alla testa. Avere la consapevolezza che non l’avrebbe mollata nemmeno per un attimo è stato atroce…più atroce delle mie abbuffate.
Dopo essersi preparate e messe in tiro, Stacy, Conny e mamma mi hanno chiamata per uscire, non immaginando nemmeno quello che mi stava girando per la testa. Ma ad un certo punto Conny ha cominciato ad urlare, tirando fuori tutto il fiato che si nasconde dentro al suo corpicino esile. Non pensavo che un uccellino come lei potesse cantare tanto forte! Il dramma è stato causato da un’unghia rotta, atroce incidente successo proprio mentre la principessina apriva la borsetta di paillette, per prendere il suo lucida labbra alla fragola. Ti lascio immaginare che scenate, come se le fosse caduto il mondo addosso. Niente è bastato per farla ragionare, continuava a piagnucolare come una bambina isterica. “E’ solo una stupida unghia colorata spezzata, qual è il problema?”. Questo è quello che avrei voluto urlare contro la mia cara sorellina minore. Ma avevo ancora la gola che mi bruciava per il mio “giochino” di qualche minuto prima, così ho osservato in silenzio lo spettacolo. Alla fine Conny indispettita più che mai, ha deciso di non voler più venire alla festa. Stacy e mamma erano disperate per quella notizia: ovvio! Con chi avrebbe passato la serata il festeggiato se Conny non fosse venuta? Anche se un po’ compiaciuta per l’accaduto (e, naturalmente anche e soprattutto, per la situazione che di conseguenza sembrava derivarne), in fin dei conti mi dispiaceva vedere mamma e Stacy così tristi. E ok, lo ammetto, mi dispiaceva anche per Conny. Non ci sono dubbi che la mia sorellina sia molto immatura ed abbastanza viziatella, ma mi faceva stare male vederla disperarsi e soffrire così tanto. Nonostante quella tragedia, io, mamma e Stacy siamo andate alla festa, ma ovviamente senza Conny non era la stessa cosa. Ho passato la serata a guardarlo e riguardarlo, il mio bel principe era il festeggiato, quindi non c’è stato un solo momento in cui non sia stato circondato di gente, soprattutto donne. A metà serata, quando mi ero appartata in un angolo per spiare la situazione senza essere vista, chi vedo arrivare? Conny! Come una fata avanzava in quella sala che all’improvviso sembrava essersi illuminata di un calore così forte ed una luce talmente immensa, che tutti gli invitati sono rimasti abbagliati e a bocca aperta. L’incontro tra Conny ed il festeggiato è stato inevitabilmente stupendo, sembrava la trama di uno di quei romanzi d’amore che tengo sul comodino. Da quel momento in poi non ho voluto più rimanere a guardare il seguito, fin troppo mieloso pure per una romantica spietata come me. E poi era talmente scontato! Così mi sono fatta riaccompagnare a casa. Anche Mamma e Stacy sono rientrate poco dopo di me, continuavano a ridacchiare e a ripetere quanto fossero carini quei due insieme. Per non sentire i dettagli mi sono chiusa in cucina e ho svuotato tutto il ripiano centrale, quello dei dolci. Dopo la mia visita in bagno, sono andata a letto, sperando che almeno nei miei sogni le cose fossero diverse.
Ed è così che il mio primo pensiero stamattina è cercare di capire, dall’umore di Conny, come sia andata la sua serata romantica. Ma per adesso quel che sento è solo la sua vocina, tanto elegante ma altrettanto assordante, gridare per quelle scarpe! Rinuncio a sapere dove le abbia dimenticate, magari al suo rientro ha avuto un fine serata movimentato e chissà che fine ha fatto fare alle poverine! Mi sembra di aver sentito che ne abbia ritrovata solo una, o forse ne ha persa solo una. Non riesco a capire: è già difficile perdere un paio di scarpe, visto che durante una serata dovrebbero stare al loro posto, cioè una per piede, ma è ancora più assurdo perderne una sola.
Tutti stanno mettendo sotto sopra l’intera casa, per la piccola scarpetta luccicante della mia sorellina minore. Forse dovrei dare una mano anche io in questa importantissima missione?
Menomale che la mia attenzione in questo preciso momento è stata distolta dal campanello: chi sarà mai a quest’ora? In genere le visite cominciano sul tardi, invece stamattina è ancora presto. Che strano, l’uomo che è alla porta di casa mia tiene in mano un buffissimo cuscino rosso…è piccolo, ma sopra di esso c’è qualcos’altro, qualcosa che riflette la luce del sole. Quasi mi abbaglia la vista di questo strano oggetto, che sarà mai? L’uomo alla porta suona un’altra volta il campanello. Ma perché nessuno va ad aprire? Saranno ancora troppo concentrate nel cercare quella piccola scarp…
Ehi! Aspetta un momento…Ecco cosa c’è sopra quel buffo cuscino rosso!
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