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La pubblicità: come trovarla e come amarla

Oggi ogni cosa che avviene, avviene virtualmente. In una società che afferma gli pseudo- valori del business, del successo, dell’immagine personale, è difficile non trovare nella televisione e nella pubblicità un modello, un punto di riferimento da seguire.

di Laura Giannini - giovedì 8 gennaio 2004 - 7072 letture

Oggi ogni cosa che avviene, avviene virtualmente. I processi intellettivi più semplici, che vanno dalla banale operazione matematica alla comprensione di una favoletta, ma anche il resoconto di un pomeriggio passato a "bighellonare" con gli amici, sono diventati dei compiti sovraumani. In una società che afferma gli pseudo- valori del business, del denaro, del successo, dell’immagine personale, è difficile non trovare nella televisione e nella pubblicità un modello, un punto di riferimento da seguire. Un modello per farsi accettare da una società aperta nel ricevere le tendenze, ma ostile verso chi non si uniforma. Bisogna lottare contro la "legge del branco", chiedendoci piuttosto quali sono le sue conseguenze e in qual modo la logica pubblicitaria del "vendere a ogni costo" influisce sui grandi problemi del nostro secolo. Un piccolo esempio. Si è mai pensato che l’anoressia e la bulimia sono problemi legati all’ultimo ventennio e che in una qualche maniera la pubblicità di prodotti alimentari iper e ipo- calorici seguiti da spot dedicati alla prestanza e all’efficienza fisica possano esserne l’incentivo?. Riflettiamo ancora. Ci si lamenta che i giovani vanno troppo forte in automobile, ma perchè si continuano a propagandare le autovetture in base alla potenza del loro motore, alla velocità del sorpasso, alla capacità di percorrere lunghi tragitti in poco tempo?. E ancora, si dice che tutto il mondo occidentale conosca la piaga dell’obesità e allora perchè pubblicizzare le patatine, i fast food, i mega panini ripieni di tutti i tipi di grassi innaturali e meno necessari?. Per non parlare dell’alcolismo che è uno dei rischi a cui, purtroppo, soggiace tutto il mondo. Si pubblicizzano liquori e si associa l’idea di alcool a quella di efficienza, anche di tipo sessuale. Il risultato è quello che vediamo tutti i giorni: una società un po’ triste nella quale, per fortuna, nessuno pensa alla propria tristezza perchè tutti siamo presi dal desiderio di dimostrare la nostra capacità di far parte, integrata e integrante, del sistema. Gli adolescenti imparano a studiare con la televisione accesa, con lo stereo sintonizzato in prima postazione, con il cellulare a portata di penna; apprendono la storia attraverso i cartoni animati (la rivoluzione francese con Lady Oscar, il periodo medioevale con Robin Hood, ecc.)... Per non parlare degli spot su cui vengono descritti modelli di vita, tipi di umanità fatti apposta per essere seguiti (le prime colazioni della Kinder; i pranzi e le cene della Barilla; le conquiste amorose che si fanno con i Mon-chéri; la linea che si ottiene con il Kinder Bueno; sono tutti esempi di come il consumismo si lega al culto dell’apparire). Politica, religione, guerra, mercato, dolore, gioia, morte, sono descritti lì, e attraverso la televisione impariamo come si governa, come si prega, come si lotta, come si compra, come si vende, come si soffre, come si gode, come si muore; allo stesso modo un tempo, "c’era una volta", queste cose si apprendevano dall’ambiente in cui si viveva. Oggi è la televisione il nostro ambiente. Spesso mi chiedo se c’è ancora qualcuno convinto che esistano le cose al di là delle parole, che esista un mondo al di là della descrizione del mondo. Siamo soliti chiamare questa descrizione informazione, ma l’informazione è una parola che un significato diverso dal consueto, perchè nel mondo dei media, essa è costruzione.Costruzione di chi? Di chi ha il potere di comunicare mediante i media. Così, il mondo si risolve nella sua narrazione. Ma narrare implica la scelta di chi narra, e l’accettazione spesso passiva di chi ascolta o legge ciò che viene narrato.Quindi, questo tipo di informazione implica la forza di persuasione dei poteri forti. Onde formare una coscienza critica atta a vedere al di là della mera propaganda, vorrei consigliare a tutti la lettura di un libro, "Pubblicità Canaglia" di Omar Calabrese, scritto in collaborazione con l’Università del Progetto di Reggio Emilia. Spiega come i fatti contino infinitamente meno delle loro descrizioni, ma, soprattutto, che nella società della moderna informazione essi sono funzionali alla loro descrizione virtuale. Se la realtà "vera" è brutta, dobbiamo inventarne di quella finta; come dice l’introduzione del libro citato "se il mondo è sempre più desolato, per fortuna, residuano alcuni prodotti inesistenti, ma utili, alcune cause perse, ma nobili, alcune invenzioni mai applicate, ma interessanti". Così, questo libro della pubblicità sulla pubblicità per prodotti e per valori inesistenti, tanto precisi e verosimili nella forma quanto falsi nella realtà, diventa un mezzo utile per riflettere, per acquisire quella coscienza critica alla quale ho fatto riferimento. Gli spot sono accompagnati dalle pillole di saggezza attinte da frasi celebri dei classici; capaci di insegnare a farla, ad amarla, a detestarla, la pubblicità: volendo, esso ripropone elementi che graffiano la nostra coscienza e il nostro apatico disinteresse per tutto ciò che non ci tocca direttamente. Passo ora agli esempi. Dedicato ai poveri. "Diamo un buon letto a chi è senza tetto. Per tutti quelli che hanno scelto la libertà come filosofia abbiamo dedicato la panca ortopedica Poverflex. Parchi e stazioni saranno finalmente arredati per chi li abita con panchine sane, durevoli e igieniche, costituite in acciaio cromato e doghe di legno di faggio. Poverflex: dormire bene è vivere meglio". Riservato agli animali. "Da domani parte la rottamazione...del tuo cane. Un cucciolo. Un mondo pieno di tenere emozioni, di coccole e di giochi sfrenati. Con la crescita, purtroppo, le cose cambiano: troppo grasso, troppo esigente, troppo costoso. La Dog Ut Des, unica concessionaria canina in Italia, da oggi parte con la rottamazione: il tuo vecchio cane verrà valutato fino a 150.00 euro sull’acquisto di un cucciolo nuovo, più scattante, più agile". E ancora...per le zone ad alto rischio delinquenziale. "Orgasolo, Locri, Gennargentu: vi sentirete rapiti dalla nostra ospitalità. Accogliervi con tutti i riguardi è per noi di Rapitur una tradizione. I nostri accompagnatori verranno a prendervi a casa vostra per scortarvi fino al vostro esclusivo rifugio. Lì vi offriremo tutto: una tradizionale cucina, un ambiente fresco e riposante,a contatto con la natura, lontano dallo stress quotidiano, dove finalmente il telefono non squillerà più. E non è finita qui...sono previste escursioni notturne a sorpresa. A proposito, per non disturbare il vostro soggiorno, qualcun altro si preoccuperà di pagare per voi. Rapitur: la nostra ospitalità ha una lunga storia". Non manca qualche sapiente accenno alla religiosità. "Pan Benedetto: la comoda alternativa alla tradizione classica della celebrazione eucaristica. Ingredienti sceltissimi per un sacramento naturale e genuino secondo le più antiche ricette diocesane. E da oggi potete scegliere il vostro Pan Benedetto nelle due squisite varianti, naturale o intinto nel vino. Garantisce bontà divina: la pace in canonica". E infine...il problema del giorno: gli emigranti. "Con Tirania navigazioni vivrai la grande emozione della traversata dell’Adriatico in notturna a bordo delle nostre collaudate imbarcazioni. Fino a quattro partenze settimanali dai porti di Valona e di Durazzo con la consolidata formula "mai soli e male accompagnati". Che la meta sia vicina o lontana i nostri scafisti saranno in grado di rendere il viaggio più eccitante facendo sfide all’ultima onda con l’equipaggio delle fiamme gialle. Partire con noi sarà indimenticabile. Per ulteriori informazioni consultare il sito www.tirania.sos". Cosa aspettate allora a comprare questo magnifico libro?.


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