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La provvidenziale imperfezione

Ironico nei tempi dei papi

di Victor Kusak - domenica 18 maggio 2025 - 802 letture

La provvidenziale imperfezione. Se le cose non funzionano, è perché sono sbagliate, non sono conformi a come le faremmo noi, sono imperfette. Contro l’imperfezione è il demone del perfezionismo - ovvero il demone di come noi vorremmo che fossero le cose - e i rapporti tra le persone, in sentimenti ecc_. Solo che la nostra parte è appunto “una parte” e dunque non corrisponde alla verità, o alla realtà nella sua interezza. La parzialità porta a vedere le cose in maniera sbagliata. Siamo intrinsecamente imperfetti. Ma l’imperfezione è anche ciò che salva il mondo, e soprattutto il mondo umano, dalla sua distruzione. Dall’imperfezione, da ciò che è possibile far nascere dopo che è passata la livella distruttrice della perfezione, è possibile ricominciare da zero, ricominciare a ricostruire.

Nella realtà umana, ogni volta che ci troviamo davanti a un assoluto, sappiamo che in realtà c’è anche il suo opposto. Gli assoluti, infatti, esistono solo nella nostra testa. La realtà fatica molto a stare (intera) nella nostra testa.

L’azione “riformatrice” di papa Francesco è stata caotica e parzialissima. Mostra quanto insufficienti e sballate siano le buone intenzioni (di cui sono piene le vie che portano all’inferno) quando non si vuole usare la forza ma la persuasione. Il suo successore che, fin dall’inizio si mostra all’opposto, vorrebbe ri-riformare tutto per aggiustare ciò che il suo predecessore aveva messo in pericolo. Ovviamente non ci riuscirà, anche se dovesse usare (come è nella sua cultura di base e al contrario del predecessore al salvo degli esili comminati - chi in Perù e chi nelle isole asia-oceaniche) la forza. Perché esiste la provvidenziale imperfezione. Che fa sì che all’interno degli schieramenti degli angeli come all’interno dello schieramento dei démoni, esistono sentimenti contraddittori, cedimenti, distrazioni, equivoci, pigrizie. Gli ebrei scampano all’olocausto nonostante la perfettissima macchina totalitaria nazifascista. Mujica sopravvive e diventa presidente dell’Uruguay. La storia è fatta di imprevisti e imperfezioni. Provvidenziali. Perché se il mondo fosse così come la nostra mente vorrebbe, sarebbe un orrore totalitario e invivibile.

L’imperfezione è un granello di sabbia, si dice, che riesce a bloccare l’ingranaggio più complesso e avanzato. Per questo il potere odia così profondamente il comico, o chi mugugna, sensibili all’imperfezione - rabdomanti dell’imperfezione. E a quella macchina massima, disumana e omicida che è il potere.


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