La poesia della settimana: Li Po

Un salto nel tempo. Mille anni ed oltre. Il mondo di uno dei più antichi popoli della storia dell’uomo. Ancora oggi, ammirato e temuto.

di Piero Buscemi - martedì 26 novembre 2013 - 3239 letture

Tristezza d’autunno

Lungo
 la gialla argilla dorata
 della Grande Muraglia
 lui cavalca il bianco cavallo.

Così lei sogna e sempre pensa
 all’amato in guerra, nel deserto ostile.
 Le lucciole sfiorano la sua finestra,
 la luna accarezza i suoi capelli,
 e lei, abbandonata alla sua tristezza
 nel colore delle foglie d’autunno
 che cadono appassite,
 vista da nessuno
 piange e geme
 pur sapendo
 che le lacrime non salvano nulla.

Un poeta cinese della dinastia Tang, Li Po (conosciuto anche come Li Bai, Li Pai, Li T’ai-po, e Li T’ai-pai) nacque probabilmente in Asia centrale e crebbe nella provincia del Sichuan. Abbandonò la casa paterna nel 725 per spaziare come eremita nella Vallata del fiume Yangtze e per dedicarsi alla scrittura delle poesie. Nel 742 fu nominato all’Accademia Hanlin dall’Imperatore Xuanzong, sebbene fosse stato espulso dalla corte. In seguito prestò servizio presso il Principe di Yun, durante il periodo di repressione nei confronti della ribellione scoppiata nel 755 nella provincia del Lushan, oggi parco nazionale della provincia dello Jiangxi, ad alto sfruttamento turistico. Li Po fu arrestato per tradimento; ottenne la grazia e ritornò in una sorta di esilio spirituale e intellettuale nella vallata dello Yangtze. Le cronache dell’epoca registrarono quattro matrimoni e raccontano della sua amicizia con un altro famoso poeta del suo tempo, Tu Fu.

Li Po si dedicò alla poesia, componendo versi e poesie a carattere autobiografico. La sua poesia è nota per la sua fervida immaginazione e lo stile del dialogo nella lingua parlata. Uno stile che influenzerà molti poeti del ventesimo secolo, quali Ezra Pound e James Wright.

Nato nel 701, morì nel 762.


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