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La persona umana

Origine della sua definizione per capire che la persona umana è sacra ed inviolabile

di Emanuele G. - lunedì 18 gennaio 2021 - 1753 letture

PREMESSA

Questi tempi post-ideologici non sembrano interessarsi della persona umana che è posta in una posizione di assoluta perifericità rispetto alle altre tematiche che la quotidianità mondializzante ci impone. E’ come se le cose si potessero fare escludendo la persona umana dalla loro ideazione, realizzazione e implementazione. La persona umana quasi un orpello insignificante e senza valore.

Infatti, la persona umana è attaccata su più fronti. L’informatica e la robototica ne stanno riducendendo il raggio d’azione pregiudicandne la sua stessa libertà. Ci sono filosofie - o presunte tali - che vogliono trasformare l’uomo, ma in un essere docile ed innoffensivo. Il corpo dell’uomo, sacro per l’"Habeas Corpus", è oggetto di esperimenti non si sa per il suo bene, ma per il buon profitto di chi li compie. La socialità dell’uomo è in forte crisi perché si riduce ai cc.dd. "social", la politica più o meno una partita di potere e l’associazionismo comunitario che funge da volano per la forza sociale della persona umana ridotto di importanza nel contesto contemporaneo.

E’ ora di denunicare il fatto che la persona umana trovasi in una situazione di estremo pericolo che se non corretto può portare l’umanità intera a percorsi perigliosi e davvero minacciosi per la cellula principale del divenire storico ossia la persona umana. I risultati di codesto attentato alla persona umana sono facilmente immaginabili poiché è in gioco - in maniera chiara e forte - tutte le conquiste che l’uomo/persona umana ha accumulato negli ultimi secoli. Non si vuole dominare militarmente l’uomo, ma in modi subdoli e subliminali facendogli credere che esiste la libertà, ma in realtà tutto è già programmato.

Ecco perché bisogna andare alla ricerca di chi definì la persona umana in modo da ribadirne con forza la sua assoluta centralità in ogni aspetto della vita politica, economica, sociale, culturale, bioetica e affettiva. La persona umana dee ritornare a giocare il ruolo di fulcro della storia e non di comprimario al servizio di interessi dubbi e poco leciti come è, purtroppo, ai giorni nostri.

ANTEFATTO

C’è da dire che già il mondo antico aveva tracciato delle definizioni della persona umana. naturalmente si tratta dellla civiltà greca e di quella latina. La prima è piuttosto facile nella sua articolazione in quanto derica dall’etimo "prosopon" che significa letteralmente "davanti agli occhi". Quindi in questo caso il carattere distintivo è l’aspetto, il ciò che appare. Significa anche volto, la figura dell’uomo, poi anche maschera secondo i canoni religiosi (ad es. nei riti dionisiaci) e di maschera teatrale. In un secondo tempo assumerà invece il significato di attore interprete. Per i latini il termine si relazionava direttamente al senso di maschera e solo dopo ci si riferirà all’aspetto umano.

C’è un dettaglio che non va sottostimato. Il termine "persona" assume più importanza del termine "uomo". Anche in contrapposizione sessuale. Tuttavia, è ben chiaro che ci si sta avviando ad una regolamentazione giuridica dellla figura della persona come titolare di diritti e possessore di "capacità giuridica". Pertanto la persona ha già una sua dignità. L’individuo umano ha un ruolo determinato, una sua interiorità, è soggetto di diritti e ha "capacità giuridica".

BOEZIO

Il primo ad evidenziare le caratteristiche della persona umana fu il filosofo Boezio verso il 500 d.C. Per lui la persona è "sostanza individuale di natura razionale” e ciò si relazione alla doppia natura di Cristo. Da qui si dipana il discorso della dignità della persona umana che trova orgine dall’essere con maggiore dignità nel Creato: ossia Dio. Se Dio ha dignità anche l’uomo ha una sua dignità. La dignità, in breve, come trait-d’union fra Dio e l’uomo. Boezio poi approfondisce il discorso basandosi sui concetti di "individuo", "sostanza" e "razionalità".

Per Boezio la nozione di persona si base su tre concetti fondamentali: il sussistere, l’essere distinto da altri e la natura intellettuale.

Il sussistere non appartiene solo alla persona umana, ma a tutte le sostanze. La sostanza è il substrato di tutto e sta a sé in quanto non può fare parte di altro. Esiste, in breve, in sé. Non tutte le sostanze sussistono allo stesso modo. Ad esempio esistono sostanze non complete. In sintesi è un ente distinto con una propria personalità.

E’ un essere distinto in quanto avendo certe caratteristiche differenti rispetto agli altri è titolare di una sua identità che la rende incomunicabile e completa. Questo afferisce al discorso che riguarda il fatto che una sostazna completa non può far parte di una altra poiché ha una propria natura e identità. Se ne deduce che solo le sostanze complete hanno un loro essere ossia sussistono per sé.

La natura è l’essenza delle cose, mentre la razionalità ci si riferisce al tipo di natura che contraddistingue la persona. La natura razionale è pertanto scevra dalla condizione di materia e può fare tutte le operazioni che intende porre a termine. E’ un concetto progressista la natura razionale in quanto l’intelletto agisce per sé, costituisce la base delle sue azioni e determina il suo fine. E’ questo costituisce il concetto di perfezione dell’individuo o della persona umana. L’individuo razionale è già, per duqnue, un fine per sé provvisto di una dignità poiché essere razionale.

Per queste ragioni una persona si può definire persona umana.

SAN TOMMASO D’AQUINO

L’Aquinate aggiunge delle specifiche a quanto affermato da Boezio. Ad esempio il termine "individuale" che si sostanzia mediante alcune caratteristiche.

Specifica che bisogna riferirisi al termine "sostanza" (un qualcosa di divisibile) aggiungendovi il termine "individuale" come sostanza prima.

Il termine "individuale" indica il modo di esistere delle sostanze particolari. Il che porta a sostegno del suo ragionamento parecchi esempi. Ad esempio, forme sostanziali e differenze accidentali.

Mentre per quanto riguarda il termina "natura" egli lo riprende da Aristotele piuttosto che da Boezio. "Natura" indica le generazione dei viventi come anche la forma della materia. Essendo però la forma il principio perfettivo dell’essenza di ogni cosa anche quest’ultima si definisce comunemente col termine “natura”. E’ questo il senso con il quale lo usa Boezio.

CONCLUSIONE

Da quanto fino ad ora trateggiato si capisce quanto importante sia la "persona umana" che ha delle precipue caratteristiche che la pongono come un’entità intangibile e sacra. Da tutelare in ogni modo da ogni sorte di attacco che nel recente periodo sono stati parecchi e diversificati. La libertà e la democrazia discendono, dunque, dal concetto di "persona umana" e nessuno si deve arrogare il dirittto di porrre in essere atti contro di essi in quanto sono diramazioni della "persona umana" che p inviolabile e essenziale allo sviluppo della civiltà umana.

- Un po’ di bibliografia

* La persona secondo i greci Eudaimonia: la felicità secondo i greci

* La persona secondo i latini Rivista di Diritto Romano - IX - 2009 http://www.ledonline.it/rivistadirittoromano/ 323 ( 1 )Ulrico Agnati «Persona iuris vocabulum» Per un’interpretazione giuridica di «persona» nelle opere di Gaio

* La persona umana secondo la definizione di Tommaso d’Aquino: in che cosa consiste la sua dignità e insostituibilità?

* Ripensare Boezio. Il ruolo della nozione di natura all’interno della definizione di persona

* Persona e relazionalitàin san Tommaso d’Aquino:aspetti filosofici e teologici

- L’icona dell’articolo è tratta dal sito:

http://www.30giorni.it/articoli_id_12546_l1.htm


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