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La marcia mondiale per la pace e la nonviolenza: a cosa serve

Finalizzata a superare collettivamente il baratro irreversibile della guerra, la marcia mondiale per la pace e la nonciolenza. Un articolo di Laura Tussi, con la preziosa collaborazione di Alessandro Capuzzo.

di Laura Tussi - giovedì 26 settembre 2024 - 333 letture

Il mondo è sull’orlo e sul crinale di un precipizio e del baratro irreversibile. La guerra in Ucraina, con il rischio sempre più concreto di un’escalation nucleare e la tragica situazione a Gaza dove la popolazione civile, in particolare bambini e donne, subisce indicibili sofferenze e necessita l’urgenza di un cambio di rotta. Di un cambiamento. Il Cile di Allende si unisce al Sud Africa per fermare il genocidio presso la Corte Internazionale di Giustizia, ma l’Europa rifiuta di incontrare i relatori ONU.

La Marcia mondiale per la pace e la nonviolenza rappresenta più di un’alternativa al baratro della disumanizzazione, ma un alto monito e proclama e emblema del pacifismo mondiale, una rivoluzione nonviolenta dal basso che diviene un riscatto e una "rivoluzione disarmista" planetaria per l’umanità intera

Di fronte alla crudele disumanizzazione crescente, è urgente far sentire e rafforzare la voce di chi in ogni continente vuole un Mondo Senza Guerre e senza Violenza. A tal fine invitiamo a partecipare alla terza marcia mondiale per la pace e la nonviolenza che ha attraversato fino alla sua terza edizione ben 97 paesi nei cinque continenti.

Una tragica panoramica di odio, distruzione, morte che porterà l’umanità in un baratro irreversibile nucleare

Gli Stati Uniti stanno per fornire all’Ucraina missili a lungo raggio e la Russia verrà colpita in profondità sul suo territorio. Putin sta rispondendo con dichiarazioni inequivocabili. Ciò che si estende e che si sta innescando è inaudito. L’opinione pubblica non ha ancora percepito l’inaccettabile innalzamento del rischio di guerra globale che cambierebbe le sorti dell’intera umanità. La voce della pace è ancora flebile. Mentre quella della guerra si fa assordante e roboante. La voce della buona politica sembra assolutamente inadeguata.

Una alternativa e un monito altisonante come la marcia mondiale che coinvolga tutti i popoli all’unisono a sostegno della grande madre terra e dell’umanità che ha una disperata necessità di pace e nonviolenza. Ecco cosa vogliamo

Denunciare la situazione del mondo più pericolosa che mai e che vede il rischio di una terza guerra mondiale nucleare e l’aumento esponenziale delle spese per gli armamenti, mentre in aree sempre più vaste del pianeta molte popolazioni sono relegate ai margini.

La nonviolenza è il cammino che dobbiamo imparare a percorrere. Così proclamava il grande partigiano e deportato a Buchenwald e padre costituente dell’Onu e del tribunale Russell per la Palestina: Stéphane Hessel

È necessario continuare a sensibilizzare l’opinione pubblica sul fatto che solo attraverso la nonviolenza si può raggiungere la pace e aprire il futuro all’intera umanità. Bisogna evidenziare le varie azioni positive che individui, gruppi e popoli stanno già intraprendendo in molti luoghi per garantire l’effettiva situazione di diritti umani e non discriminazione e per promuovere la collaborazione, la coesistenza pacifica e la non aggressione. Tutte azioni che ricevono scarsa copertura da parte dei media ufficiali.

Le questioni centrali. È necessario dare voce alle nuove generazioni che vogliono raccogliere il testimone e lasciare il segno, affermando la cultura della nonviolenza nell’immaginario collettivo, nell’educazione, nella politica, nella società

Così come la consapevolezza ecologica si è radicata in pochi anni e è arrivato il momento della consapevolezza Nonviolenta. Perché abbiamo il diritto e il dovere di tutelare madre terra dai cambiamenti climatici e dall’armageddon nucleare.

Esortiamo alla proibizione delle armi nucleari, spronando gli Stati ad approvare il TPAN/TPNW trattato di proibizione delle armi nucleari e chiedendo il sostegno delle amministrazioni comunali affinché spingano i loro governi a aderire alla campagna ICAN: è più che mai urgente

Finora 93 paesi hanno firmato questo trattato e 70 paesi l’hanno ratificato. "Non so come si combatterà la terza guerra mondiale, ma so come si combatterà la quarta: con bastoni e pietre" affermava Albert Einstein. Occorre il disarmo proporzionale e unilaterale e la rinuncia da parte degli Stati all’uso della guerra per la risoluzione di conflitti e per l’appropriazione di risorse naturali. "Finalmente fuori dalla logica delle armi".

Noi ecopacifisti e attivisti di pace sosteniamo i renitenti, gli obiettori, i disertori che si oppongono in tutto il mondo ai conflitti armati. Che ripudiano la guerra e si rifiutano di combattere in guerre imposte dai poteri forti e nella maggior parte dei casi dagli stati Uniti e dalla Nato

L’obiezione di coscienza come diritto fondamentale e esistenziale affinché ogni essere umano abbia la possibilità di non collaborare con la violenza in ogni sua forma. Con il motto "non in mio nome".

L’Onu deve essere rifondata e rinforzata per far sentire alta la voce della pace e per denunciare e fermare il genocidio in atto a Gaza e le guerre in corso in molte parti del pianeta

Rifondazione urgente delle Nazioni Unite che prevede l’inclusione del consiglio di sicurezza e la modifica in senso democratico del consiglio di sicurezza, un consiglio di sicurezza ambientale e di un consiglio di sicurezza socioeconomico e l’abolizione del diritto di veto. Una ONU che si occupi positivamente di tutti i cittadini del pianeta con interventi efficaci e non violenti in caso di conflitto.

È necessario garantire le condizioni per un pianeta pienamente sostenibile, tenendo presente che si tratta di uno spazio limitato di cui tutti noi dobbiamo prenderci cura con determinazione e denunciare il saccheggio delle risorse naturali da parte delle grandi multinazionali perché la terra è la madre di tutti

L’integrazione di regioni e aree grazie ai sistemi sociali e economici che garantiscono benessere e risorse per tutti con l’obiettivo di eliminare la fame nel mondo nei prossimi 10 anni: infatti vogliamo eliminare la fame dalla storia dell’umanità. Non discriminazioni di alcun tipo sulla base di sesso, razza, etnia, religione, condizione economica, età, orientamento sessuale: nessun essere umano al di sopra di un altro; niente al di sopra dell’essere umano, così è la nostra affermazione.

La nonviolenza come cultura di nonviolenza attiva e come metodologia d’azione è necessaria e a tal fine si promuove l’educazione alla pace nei programmi scolastici di ogni ordine e grado e nelle università

Infatti la nonviolenza è l’unica forza capace di trasformare il mondo. Perché è il cammino che dobbiamo imparare a percorrere. E’ la via della pace per scongiurare la guerra e per liberarci dal sistema economico militaresco e bellicoso.

Quando e dove?

La terza marcia mondiale per la pace e la nonviolenza partirà dalla Costa Rica il 2 ottobre 2024 che è proprio la giornata internazionale della nonviolenza e anniversario della nascita di Gandhi. Partirà in direzione dell’America centrale e settentrionale e poi attraverserà l’Asia, l’Oceania, l’Europa e l’Africa e infine il Sudamerica per tornare in Costa Rica il 5 gennaio 2025.

Le attività che compongono la terza marcia mondiale per la pace e la nonviolenza si svolgeranno in molti paesi con la partecipazione di centinaia di migliaia di attivisti

Più di 2000 organizzazioni hanno partecipato alle due marce precedenti. Tutti noi ecopacifisti e attivisti di pace ci auguriamo che in questa edizione ne partecipino ancora di più. Ci rivolgiamo a tutti gli individui e ai gruppi e rappresentanti di istituzioni pubbliche e private che stanno già dimostrando e vogliono dimostrare con le loro azioni l’impegno per la pace, per la nonviolenza e per gli altri temi centrali della terza marcia mondiale per la pace la nonviolenza.

Tutti i partecipanti alla marcia lo fanno su base volontaria e si autofinanziano. Gli organizzatori non ricevono sovvenzioni da Stati e multinazionali e questo consente loro di mantenere libertà di parola e l’autonomia decisionale e attuativa

Tuttavia sarà possibile organizzare forme di sostegno locale per i materiali e le attività. Ovunque sia possibile, si formeranno anche comitati promotori aperti a persone, comitati, organizzazioni. Sorgeranno da azioni e progetti promossi dalla base sociale. Lo spirito che anima tali progetti consiste nel fatto che ognuno si fa carico di ciò che propone. Nei paesi con comitati promotori, in diverse città verrà creato un comitato nazionale. Sia le organizzazioni che i singoli possono partecipare a questi comitati nazionali.

La forma e lo stile di lavoro di questi comitati promotori saranno orizzontali e collaborativi e consensuali al fine di coordinare le iniziative. Per coordinare tutte le attività tra i paesi ci sarà un coordinamento regionale e intercontinentale con i rappresentanti di tutti i comitati promotori nazionali e regionali

In questo modo sarà possibile articolare il percorso principale che l’équipe base dovrà seguire nonché i percorsi convergenti. L’équipe base si occuperà della realizzazione concreta dell’intero percorso della terza marcia mondiale per la pace e la nonviolenza e svolgerà le funzioni di allestimento e coordinamento di percorsi, relazioni istituzionali, documentazioni, produzione di materiali generali e divulgazione. La équipe di base sarà composta da circa 300 attivisti che si dedicheranno ad alcune di queste funzioni; inoltre circa 150 di loro si alterneranno per realizzare una delle sezioni del percorso. Ci saranno tra i 15 e i 30 partecipanti che faranno il percorso nello stesso momento.

L’impegno etico consiste nell’assumere pubblicamente l’onere di non utilizzare mai le conoscenze ricevute per opprimere, sfruttare, discriminare, danneggiare altri esseri umani, ma di usarle per la loro liberazione

Chi assume tale impegno, anche i rappresentanti politici, dovrà dichiararlo pubblicamente per esempio nelle scuole, nelle università e in tale occasione si potranno anche realizzare simboli umani della pace e della nonviolenza. Dalla prima marcia mondiale più di 500.000 studenti e oltre 3000 scuole di tutto il mondo hanno già partecipato alla realizzazione dei simboli umani della pace e della nonviolenza.

L’obiettivo è che prima dell’inizio della terza marcia mondiale il maggior numero possibile di simboli umani venga realizzato nelle scuole, nelle piazze, nei parchi e nelle seguenti date:

10 dicembre, giornata internazionale dei diritti umani.

5 marzo, giornata internazionale per la consapevolezza del disarmo e della non proliferazione.

26 settembre, giornata internazionale per l’eliminazione delle armi nucleari, per essere in grado di produrre un fenomeno virale e planetario all’inizio della marcia del 2 ottobre 2024, appunto giornata mondiale della nonviolenza.


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