La marchesa Furibonda

Un party favoloso e cafoncello mentre l’Italia affonda e muore. Sembra il Titanic
Una domanda semplice semplice: quando ricevete qualcuno, magari in occasione delle assemblee del condominio in cui abitate, o quando aprite la vostra casa per un party con i metalmeccanici, vostra moglie canta? No? Ahia. Non siete per nulla "in", siete "out". Mia moglie sempre. Ma siccome è stonata, la faccio cantare in playback.
Nell’alta società, invece, la padrona di casa riceve gli ospiti cantando, dal vivo. Il Messaggero, di proprietà del parente di Casini, c’informa, con prosa gaudiosa, di una festa avvenuta il 17 ottobre scorso a casa, o meglio, nel giardino della marchesa Marisela Federici, a Roma. Una festa popolata dai “mejo”, da quel generone romano che di feste non ne perde una. D’altronde anche i ricchi piangono e, quindi, ogni tanto è opportuno che si divertano.
Chi c’era? Beh, intanto c’era il principe Carlo Giovannelli, classe 1934, che è come un soprammobile che trasportano da una festa all’altra. Lui ci va, bacia le mani alle signore e magna a tutto spiano. Poi tanti altri bei nomi che dopo una vita di duro lavoro e di sacrifici, ora si riposano. Ad esempio l’ex ragioniere generale dello Stato, Andrea Monorchio, presidente di varie società e poi Paola Santarelli (Cavaliere del lavoro, 51 anni, amministratore unico della CoGeSan Costruzioni), Raffaella Chiariello, Claudio e Anna Strinati, Ilaria Filo della Torre, Saverio Ferragina, Manfred e Vittoria Windish-Graetz, Elettra Marconi, Ricky e Guia Sospisio, Marisa Stirpe. E c’erano anche i coniugi Roberto e Vittoria Gervaso, il famoso giornalista con farfallino e tessera P2.
Poi due signore senza mariti: la moglie di Gianni Letta, Maddalena e la “sora Lella”, al secolo Lella Bertinotti. Lo zio Gianni era dovuto andare dal Nipotino Pallido per una partita di Burraco, mentre del subcomandante Fausto non si hanno notizie precise. Che sia andato a far la guerriglia nella Selva Lacandona, nel Chiapas? Certo che si è perso una bella mangiata, il Martini e lo champagne.
La vita dei rivoluzionari è dura e, ogni tanto, è necessario fare delle scelte. Chissà, ad esempio, cosa ha scelto la giornalista Maria Giovanna Maglie? Avrà ingurgitato prima il salmone o il caviale? Penso che una che è partita dall’Unità ed è finita a Libero, una che è stata corrispondente Rai da New York, dimessasi per le ingenti spese ed essere diventata opinionista nell’ "Isola dei famosi", beh una così io credo che abbia cacciato giù salmone e caviale assieme. Vedi mai di non trovarne più.
Assunta Almirante, classe 1925, deliziava gli intervenuti cantando “Calabrisella mia” ed è andata ancora bene perché di solito vuole cantare “Faccetta nera”. Per dare un tocco internazionale alla festa, presenti anche gli ambasciatori di Turchia Akki Hakil, e di Svizzera Bernardino Regazzoni con la moglie Maria Cristina. E per dare un tono, diciamo così mistico, presente anche l’archimandrita di San Teodoro Simeon Katsinas. Mi sono chiesto chi cazzo potesse essere un archimandrita perché mi sembrava una brutta parola. Poi me l’hanno spiegato. Non ho capito niente ugualmente; comunque questo archimandrita c’era, con la sua bella barba bianca e si è abbuffato, misticamente però, anche lui.
Insomma tanta bella gente nel teatrino kitsch e cafone di madama la marchesa. Clima da Villa Arzilla con maschere incartapecorite al posto del viso per le troppe siringate di botulino, dentiere trattenute dal Polident e cinti erniari.
Il Messaggero nomina i tanti intervenuti. Ma a noi interessa più la cronaca. Sentite come volteggia il giornale: “L’ottobrata romana è più che generosa con l’angolo di paradiso che Marisela Federici e il marito Paolo condividono, molto spesso e molto volentieri, con i loro amici… Gioia di vivere ed ospitalità sublime. La cucina con i rampicanti dipinti sulle pareti ha fatto faville, in tavola arriva un giro del mondo di sapori. Il chitarrista Mario Mio intona fantasie musicali sudamericane ed evergreen, duettando alla perfezione con Marisela che adora ricevere gli ospiti cantando".
Insomma cantano tutti. Ma andiamo avanti e parliamo di questa marchesa. Dovreste ricordarvela tutti perché in una puntata di “Presa diretta” avevamo avuto il privilegio di vedere la sua casa e sentire le sue ardite e innovative tesi anche di carattere economico. Cosa pensa, ad esempio, della recessione la marchesa? Qui Marisela aveva dimostrato di possedere una cultura che derivava da profondi studi economici: “Noi stiamo vivendo un periodo molto brutto e fare una festa non significa che non sei cosciente di una realtà. Preferisco una festa al mese e non uno psicanalista ogni settimana. Perché qui andiamo tutti in depressione”.
Capito esodati del cavolo, disoccupati, cassintegrati, giovani laureati senza lavoro, pensionati e statali con stipendio bloccato? Invece di andare dallo strizzacervello o sulle ciminiere, fate una bella festa. Non solo. La marchesa dà anche un aiutino perché bisogna “Credere, credere, avere una speranza”. Si è dimenticata Obbedire e Combattere ma non fa nulla.
E quelli che si tolgono la vita? Qua la marchesa sonda l’animo umano con la piccozza del buon senso: “Sono gesti disperati”, afferma seriosa. Ma va! E noi che pensavamo che fossero gesti assennati. Poi prosegue incurante del ridicolo: “Non voglio essere cinica. Secondo me hanno un altro tipo di problemi. Hanno problemi mentali, più che economici o altro. Sono persone che hanno già una tara mentale che li porta a gesti disperati. Allora che parole useresti a gente che si trova in queste condizioni? Speranza è molto bello perché almeno ti fa riflettere. Poi sta a lui. Lavorassero un po’ di più questi che si lamentano tanto. Che si mettessero a lavorare”. Ci domandiamo come mai una così non sia finita in Parlamento.
L’intervistatrice fa presente che la disoccupazione giovanile è al 40%. Ma una marchesa mica la freghi con le domande trabocchetto: “Allora leggi, informati. Guarda agli altri Paesi. Tu devi informarti. Informarti, bussare alle porte, non arrenderti. Che vuoi fare? Buttarti al Tevere? No!”.
Francesco Esposito, 57 anni, operaio, aveva la gioia di vivere come la marchesa e i suoi ospiti. Inoltre non voleva certamente buttarsi nel Tevere. Anzi. Non voleva buttarsi proprio. E invece mentre eseguiva lavori di manutenzione alla stazione Porta Nuova di Torino è caduto da 12 metri ed è morto. E’ accaduto mentre a casa della marchesa si beveva Dom Pérignon o Goût de Diamant e contemporaneamente, si criticavano i lavoratori che non hanno voglia di lavorare e chiedono troppo.
Francesco Esposito non chiederà più nulla. E’ morto! In fondo tutto va ben, madama la marchesa. Gli operai muoiono e i ricchi bevono champagne.
Ah, dimenticavo. Sapete come si chiama il parco della marchesa dove si svolgeva la festa canterina? La Furibonda. Non le dico madama la marchesa, come siamo furibondi noi. Soprattutto quando leggiamo i consigli delle cariatidi invereconde e ingioiellate che non hanno mai lavorato.
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