La mafia a casa nostra - Incontro pubblico il 23 maggio a Reggio Emilia
Il 23 maggio p. v. saranno trascorsi 33 anni dalla strage di Capaci, dove furono uccisi il giudice Giovanni Falcone, la magistrata Francesca Morvillo, moglie di Falcone, e i tre uomini della scorta Vito Schifani, Antonio Montinaro e Rocco Dicillo.
Il movimento Agende Rosse Rita Atria Reggio Emilia ritiene che il modo migliore per commemorare le vittime di mafia sia continuare a impegnarsi nella lotta alla criminalità organizzata e in questa ricorrenza promuove un evento pubblico: presso la Casa di Quartiere - Orti Spallanzani (V. Toscanini 20, Reggio Emilia). Alle ore 18, 15 si terrà la presentazione del libro “ Il cane non ha abbaiato ” di Werther Cigarini , già sindaco di Carpi. Dialogheranno con l’autore, Francesco Maria Caruso, già presidente del collegio giudicante del processo Aemilia ed Enrico Bini , già sindaco di Castelnovo né Monti.
La conduzione dei lavori sarà curata da Paolo Bonacini, giornalista e scrittore. Con questo romanzo giallo Werther Cigarini affronta il tema della penetrazione delle mafie nel carpigiano, ma con uno sguardo che comprende l’Emilia nel suo complesso. La trama ruota intorno all’ipotesi della presenza della mafia in un territorio apparentemente “incontaminato”, quello di Carpi e comuni limitrofi, evidenziando come strana anomalia che questi territori siano liberi dalla mafia quando questa è ben radicata tutt’intorno (nel modenese e nel reggiano), come documentato da inchieste, processi, arresti e sequestri a partire dal 2015.
Nel corso delle indagini che si sviluppano attorno al fatto criminale che dà il via al giallo - in un contesto in cui il confine tra legalità e criminalità appare sempre più sfumato - emergono interrogativi legittimi, cui si cerca di dare risposte realistiche, suffragate da dati e fatti reali, che sollecitano il lettore a riflettere ed a porsi domande a sua volta. “Il cane non ha abbaiato” vuole attirare l’attenzione sul fenomeno mafioso, lanciare l’allarme e sollecitare istituzioni e società civile ad attivarsi coi propri mezzi per individuare i sintomi del radicamento mafioso nella propria realtà.
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Questa iniziativa sarà dunque un’occasione anche per la nostra città per comprendere come far tesoro dell’esperienza, visto che qui il processo Aemilia e i successivi ad esso collegati hanno messo in luce la gravità del radicamento mafioso. Non abbassare la guardia, ma vigilare e attrezzarsi per un’azione di contrasto efficace del fenomeno, tutt’altro che sconfitto.
Movimento Agende Rosse Gruppo Rita Atria di Reggio Emilia e Provincia
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