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La linea dura di Saakashvili

Alta tensione in Georgia dopo l’arresto dell’ex ministro della Difesa Irakli Okruashvili e l’intervento del Presidente georgiano all’Assemblea Generale delle Nazioni Unite

Di Ol’ga Allenova e Vladimir Novikov, Kommersant, 28 settembre 2007 (titolo originale: “Georgian President Kills Two Birds with One Shot).

Traduzione per Osservatorio sui Balcani: Davide Cremaschi

di Emanuele G. - mercoledì 3 ottobre 2007 - 3231 letture

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Il Presidente della Georgia Mikhail Saakashvili

E’ stato arrestato in Georgia Iraklij Okruashvili. L’arresto dell’ex-ministro della Difesa - che è anche il più pericoloso oppositore del Presidente Mikhail Saakashvili - segue di poche ore il discorso del Presidente georgiano all’Assemblea Generale dell’ONU, dove ha accusato le forze di peacekeeping russe di addestrare sabotatori abkhazi. Saakashvili ha chiesto l’allontanamento delle forze russe dalla zona del conflitto. Attaccando d’un sol colpo due nemici: quello interno e quello esterno al paese.

L’intervento del Presidente georgiano alla 62ma sessione dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite è durato 20 minuti e si è incentrato sulle relazioni con la Russia, che Saakashvili ha accusato di “sostenere i regimi separatisti” e di “addestrare boeviki in territorio abkhazo”. Mikhail Saakashvili, nel suo discorso sferzante, ha fornito argomenti a sostegno della sua accusa. Ha menzionato gli scontri a fuoco sui monti Tkvarcheli del 20 settembre, occasione in cui due ufficiali russi sono stati uccisi e 7 guardie di frontiera abkhaze arrestate.

“Vorrei chiedere cosa stesse facendo un tenente colonnello russo nei boschi della Georgia? – ha domandato Saakashvili. “Stava forse organizzando e dirigendo un gruppo di uomini armati per portare a termine una missione terroristica?”. L’incidente di Tkvarcheli, secondo il presidente georgiano, ha mostrato chiaramente “qual’è il ruolo dei peacekeepers russi in Abkhazija”.

“Voglio dare solo un esempio del ruolo dei peacekeepers russi in zone di conflitto”, ha aggiunto. “Duemila georgiani sono morti nelle regioni di conflitto da quando loro [i peacekeepers russi] sono stati dislocati in Georgia. La maggior parte dei residenti in Abkhazija e in Ossezia del Sud non può ancora godere dei benefici raggiunti con la Rivoluzione delle Rose. I bambini osseti crescono con il suono degli spari che riecheggia nelle orecchie. Molti sono i senzatetto. Sono vittime delle politiche immorali, comprese le pulizie etniche. Ma non ci fermeremo finché non avremo ottenuto giustizia”.

Mikhail Saakashvili ha sostenuto che tutti i recenti incidenti nelle zone di conflitto hanno uno stretto legame con le politiche della Russia che “sostiene ed arma i separatisti”. Nello sforzo di argomentare le sue tesi, il Presidente georgiano ha citato alcune relazioni sulla “costruzione, da parte di cittadini russi, di una grande base militare sul territorio del distretto di Dzhavsky in Ossezia del Sud, nella Georgia centrale”. Saakashvili ha anche riferito sulle “numerose provocazioni da parte russa, a partire dai lanci missilistici fino all’embargo economico”. Attacchi ai quali “la Georgia ha reagito da paese pacifico e rispettoso del diritto internazionale”.

Il leader georgiano ha chiesto con forza un cambiamento nella composizione dei colloqui georgiano-abkhazi che avvengono sotto l’egida delle Nazioni Unite, nonché la sostituzione dei peacekeepers russi con una forza internazionale.

Solo due giorni prima, l’idea era stata sostenuta dai ministri degli esteri dei paesi del GUAM (Georgia, Ucraina, Azerbaijan e Moldavia), ospiti della sessione dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite. Gli esponenti politici hanno detto che “c’è un evidente necessità di rimpiazzare il contingente di peacekeeping russo con forze miste di polizia civile dei paesi del GUAM”. I diplomatici hanno dichiarato che avrebbero intrapreso misure per “elaborare una risoluzione speciale e promuovere un più vasto sostegno internazionale” per le azioni di peacekeeping nelle zone di conflitto.

Nel frattempo la decisa arringa del Presidente Saakashvili ha ricevuto giovedì una reazione da parte dei diplomatici russi, che hanno accusato la Georgia dell’uccisione di esperti istruttori russi che stavano addestrando alcune guardie di frontiera abkhaze. “Sono stati attaccati da militari georgiani nel corso di una ordinaria sessione di addestramento”, ha detto l’Ambasciatore russo alle Nazioni Unite Vitaly Čurkin dopo le consultazioni a porte chiuse del Consiglio di Sicurezza. “Due istruttori russi, che come è ovvio avevano una carriera militare alle spalle, sono stati prima feriti e poi finiti a coltellate e con spari ravvicinati alla testa. Abbiamo sia i testimoni che i nomi di chi ha compiuto questa azione. Per noi questo è un esempio lampante della linea politica delle autorità georgiane. Intendono creare la maggior tensione possibile”:

Il Ministro degli Esteri russo Sergej Lavrov è stato ancora più duro. “Questo è un violento assassinio”, ha dichiarato nel corso di un’intervista rilasciata al canale televisivo georgiano Rustavi “E’ l’omicidio di persone che avevano abbassato le armi per ordine delle forze speciali georgiane. Si tratta di fatto di un’esecuzione. Siamo indignati per il fatto che la Georgia sapesse ciò che era successo e come erano stati commessi gli omicidi ma ha preferito commentare l’incidente avvertendo che le forze speciali georgiane agiranno così anche in futuro”.

Dopo aver sistemato il nemico straniero, il Presidente georgiano ha deciso ora di sbarazzarsi anche di quello interno. La stampa georgiana ha riferito giovedì notte che l’ex Ministro della Difesa del paese, Iraklij Okruashvili, che aveva recentemente lanciato una serie di pesanti accuse contro il Presidente georgiano, è stato arrestato nel suo ufficio a Tbilisi. Okruashvili aveva dichiarato che il leader georgiano gli avrebbe “commissionato” l’eliminazione dell’oligarca Badri Patarkatzishvili e che sarebbe inoltre responsabile della morte del Primo ministro Zurab Zhvania oltre che di numerosi scandali di corruzione.

La polizia georgiana ha circondato l’ufficio del movimento “Per la Georgia Unita” che Okruashvili aveva fondato da poco. La polizia ha fatto irruzione nell’ufficio dell’ex ministro e gli ha notificato alcuni capi d’accusa nei suoi confronti. Quali siano i reati contestati non è però ancora noto. I giornalisti televisivi erano nell’ufficio quando la polizia è entrata, ma le forze dell’ordine hanno proibito di filmare e persino sequestrato le videocassette già registrate con la scusa della segretezza dell’indagine investigativa. Okruashvili è stato trasferito in un centro di detenzione. “Un fascicolo per un crimine penale è stato aperto contro Okruashvili. Forniremo presto dettagliate informazioni a riguardo”, hanno dichiarato dalla Procura Generale georgiana.

Diversi alleati di Iraklij Okruashvili sono stati arrestati negli ultimi giorni con accuse di corruzione. Non si esclude che possa essere accusato di corruzione lo stesso Okruashvili, che ha ricoperto per molto tempo importanti incarichi statali. Non sembrano comunque esserci altri motivi che ne giustifichino l’arresto. Malgrado l’evidente legame tra l’arresto e le recenti denunce scagliate dall’ex ministro della difesa all’indirizzo del Presidente georgiano, Okruashvili non può essere rinchiuso nemmeno per diffamazione, visto che l’articolo di reato per diffamazione è stato tolto dal codice penale georgiano proprio un anno fa. Piuttosto, Okruashvili potrebbe essere accusato di “cambio di patria”, perché i suoi discorsi di accusa, presentati appena prima il duro discorso anti-russo del Presidente georgiano all’ONU, hanno destato sospetti nei circoli politici georgiani sul suo possibile doppio gioco a favore di Mosca. In Georgia si usa ripetere che ci troverà sempre un capo d’accusa per Iraklij Okruashvili: è l’unico modo per il Presidente Saakashvili per battere il suo più forte e pericoloso rivale.

Nel frattempo, le tensioni in Ossezia del Sud ed in Ankhazija stanno aumentando. La periferia di Tskhinvali è stata presa di mira dai bombardamenti per più di due ore, mercoledì a notte fonda, a colpi di mitragliatrici e lanciagranate. Due residenti dell’Ossezia del Sud sono stati feriti in modo lieve e un residente dell’Ossezia del Nord, Marina Doguzova, che era in visita ai parenti a Tskhinvali, è stata portata all’unità di rianimazione dopo aver riportato ferite alla spina dorsale. Numerosi edifici sono stati completamente distrutti.

Il Presidente dell’Ossezia del Sud Eduard Kokoity ha ordinato alle forze ossete, sempre mercoledì notte, di portare mezzi militari vicino alla frontiera georgiana, “per distruggere le postazioni d’attacco georgiane”. Il leader abkhazo Sergej Bagapsh ha impartito lo stesso ordine alle proprie unità. Questo annuncio potrebbe essere il pretesto per lo scoppio della guerra: un trattato tra Georgia, Ossezia e Russia vieta qualsiasi mezzo e reparto militare nella fascia di sicurezza dei 12 kilometri sul confine. Le autorità dell’Ossezia del Sud e dell’Abkhazija hanno però dichiarato giovedì che veicoli armati e truppe addizionali non sono state mandate oltre il confine della fascia di sicurezza, ma si sono state soltanto avvicinate.

Data pubblicazione articolo: 29.09.2007

Link diretto all’articolo: Osservatorio Caucaso


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