La grande reclusione
Illich, la medicina, il potere
«Oltrepassata la soglia, la società diventa scuola, ospedale, prigione, e comincia la grande reclusione. Occorre individuare esattamente dove si trova, per ogni componente dell’equilibrio totale, questa soglia critica» (Ivan Illich, La convivialità, Red, Como 1993, pp. 11-12).
Illich aveva compreso dove conduce il culto per la ‘vita’ a ogni costo, per un fantasma che ignora le dimensioni psicosomatiche, complesse, temporali della salute; dove conduce il culto per un totem collettivo al quale sacrificare ogni pietà, ogni buon senso, ogni fermarsi davanti al limite delle tecnologie sanitarie e politiche e alla necessità che gli umani nutrono di incontrare l’altro. Il risultato è che si muore sempre più soli e sempre più disperati; l’epidemia da Covid19 sta portando al culmine tale dinamica.
«L’attuale frenesia medica è una chiara manifestazione di ciò che i greci definivano hybris: non più soltanto una trasgressione del limite -la qual cosa sarebbe ancora, malgrado tutto, un modo di riconoscerne l’esistenza- ma un’ignoranza o una ricusazione dell’idea stessa di limite. La Nemesi che colpisce questo accecamento non consiste solo nel morire male, ma anche nel vivere male. L’impresa medica, che si presenta come la punta avanzata e meno contestabile del progresso, è divenuta un fattore di decivilizzazione. Questa era, in ogni caso, la convinzione di Illich, il quale riteneva che i cittadini di un paese non avessero bisogno di una politica ‘sanitaria’ nazionale organizzata per loro, ma piuttosto di ‘fronteggiare con coraggio certe verità: non elimineremo mai la sofferenza; non guariremo mai tutte le malattie; moriremo». (Olivier Rey, Dismisura [Une question de taille, 2014], Controcorrente, Napoli 2016, p. 52)
Mesi di regioni ‘rosse’ allo scopo di ‘abbracciarci a Natale’. E il risultato è, appunto, «la grande reclusione». Non basteranno 10 giorni di chiusura tra il 2020 e il 2021. Non basterà mai nulla. Perché non si tratta di salute e di scelte politiche, si tratta di un’ideologia magica e fanatica. Si tratta di nichilismo.
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