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La giusta riesumazione per le vittime del “naufragio fantasma”

Finalmente il presidente del consiglio Prodi, in carica ai tempi della tragedia, si è deciso a rispondere ai numerosi appelli di parlamentari e premi Nobel che già dal 2001 richiedevano l’avvio dell’operazione per dare giusta sepoltura ai corpi rimasti in fondo al mare.

di Sonia Lombardo - martedì 13 marzo 2007 - 2915 letture

E’ iniziato il 4 Marzo il recupero della F-174, la piccola imbarcazione che il 25 Dicembre ’96 colò a picco nel Canale di Sicilia dopo essere stata speronata dalla motonave Iohan, portando giù con se 283 ragazzi di origine indiana e pakistana.

Finalmente il presidente del consiglio Prodi, in carica ai tempi della tragedia, si è deciso a rispondere ai numerosi appelli di parlamentari e premi Nobel che già dal 2001 richiedevano l’avvio dell’operazione per dare giusta sepoltura ai corpi rimasti in fondo al mare. Dieci anni fa, infatti, né lo Stato né le autorità marittime credettero ai racconti dei pochi superstiti giunti sulle coste della Grecia. “Naufragio fantasma” fu dichiarato, ma molti erano a conoscenza dei fatti, sopratutto quei pescatori che rigettavano in acqua i cadaveri rimasti impigliati nelle reti senza lanciare l’allarme per non compromettere l’attività.

Soltanto nel 2001 con l’aiuto di uno di loro, Salvo Lupo, i giornalisti Dino Frisullo e Giani Bellu, riuscirono ad individuare e filmare i resti della F-174 a diciannove miglia a largo di Portopalo di Capo Passero. Poi, due anni dopo, si è aperto a Siracusa il processo contro lo scafista Sheik Turab, unico imputato accusato di essere stato il basista dell‘operazione. A portare la loro testimonianza in aula anche alcuni superstiti che hanno raccontato di essere stati costretti con le armi a trasbordare dalla motonave Iohan su di una specie di bara bianca galleggiante di diciotto metri per quattro giunta da Malta, costretti a entrare a uno a uno in un buco che conduceva alle celle del pesce.

<< Quando il comandante si accorge che il carico è eccessivo, che le onde coprono la sua bagnarola, vira di centottanta, punta la prua verso l’"ammiraglia"e chiede aiuto. La "Iohan" manda le macchine al massimo, sembra che arrivi in soccorso. Lo schianto è devastante >>.


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