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La discussione sui rifiuti nel 2017

Due interventi, uno di Gregorio Valvo (La Nota) e l’altro di Luigi Boggio.

di Redazione - mercoledì 10 giugno 2020 - 17715 letture

Lentini – C’è ancora chi ricorda lotte e vecchio orgoglio leontino. Ora qualcuno pensa che gli sputi in faccia siano pioggia / di Gregorio Valvo

(Gregorio Valvo) Lentini, 27 gennaio 2017 – Per fortuna a Lentini c’è ancora qualcuno che ricorda come stanno le cose amministrative di quella città. Luigi Boggio è tra questi e fino ad ora è l’unico che ha inteso fare sentire la sua voce. L’argomento è quello della famigerata (ora) improbabile discarica autorizzata dalla Regione in contrada Armicci.

Speriamo che altri emergano dal letargo sociopolitico nel tentativo di difendere sul serio gli interessi dell’ambiente e di Lentini. Lontani dal cercare motivi di polemica, però non possiamo sottacere quanto lo stesso sindaco in carica (Saverio Bosco) ha diramato tramite il suo profilo FB. La Regione siciliana avrebbe sputato in faccia ai lentinesi e all’amministrazione comunale (scusate il termine non elegante ma calzante) decidendo ieri che il Comune di Lentini non ha più il diritto di scaricare i suoi rifiuti nella discarica di Grotte San Giorgio di Lentini, di proprietà dell’Azienda Ciclat.

Gli autocompattatori potranno scaricare limitatamente a 27 tonnellate al giorno di rifiuti nella discarica Cisma del territorio del comune di Melilli.

Insomma, la città amministrata dal sindaco Bosco ospita nel suo territorio campestre (contrada San Demetrio, Bonvicino ecc.) la più grande discarica privata della Sicilia. Tutti i Comuni catanesi possono scaricare i rifiuti a Lentini, ma ciò non può fare il comune padrone di casa che deve andare a Melilli. Ma di cosa stiamo parlando sindaco Bosco. Se non organizza ora la raccolta delle firme a tappeto, i comizi e i consigli comunali quando intende farlo? Altro che discarica di Armicci! Si ammetta che mai i lentinesi sono stati trattati a sputi in faccia come… Ora.


L’articolo di Luigi Boggio

(Luigi Boggio) Lentini, 27 gennaio 2017 – L’articolo di Gregorio Valvo ripercorre una parte della storia dello smaltimento dei rifiuti speciali e non, in luoghi lontani e vicini, alla luce del giorno e al buio della notte. Una storia che potrebbe essere completata dai tanti servizi di Video Triangolo. Da Serra Valle ad Armicci a Grotte San Giorgio quando la competenza territoriale era di Catania.

Però prima della discarica della discordia, Pastorino, bisogna anche ricordare quella altrettanto discordante iniziativa dell’allora sindaco Nello Neri per la realizzazione di un termovalorizzatore e l’utilizzo di alcune cave per il deposito delle scorie. In quel periodo anche il comune di Carlentini, si mosse con l’indicazione alla Regione di un suo sito. I termo cuffariani giravano come le pale eoliche e le cave.

Le cave per dire la verità hanno fatto sempre gola e lo continueranno a fare se non si metterà mano ad una organizzazione del territorio e al piano regionale dei rifiuti. Mi sorprende però che nel corso del dibattito sulla discarica nessuno abbia citato e letto a voce alta le cose scritte nella relazione tecnica della Variante Generale al Prg (il Piano Regolatore generale comunale) sulle aree in prossimità al Lago Biviere.

Aree da utilizzare e valorizzare attraverso la elaborazione di un piano particolareggiato entro un raggio di 1 Km. Gregorio Valvo conosce la storia per aver trasmesso la riunione del lancio della proposta della camera del lavoro del Parco attorno al Lago oltre al verde, la zona archeologica, le attività del tempo libero, il recupero delle case del villaggio, la bonifica della discarica e della zona attorno al depuratore vi erano indicate anche l’utilizzazione delle cave.

Se quell’idea fosse andata avanti con il piano particolareggiato nessuno avrebbe potuto mettere le mani su quei luoghi. Tant’è che il commissario ad acta nominato per l’approvazione del Prg. avendo capito l’importanza di quei luoghi impose la redazione di uno studio di incidenza ambientale, che giace all’ufficio tecnico del comune.

Al primo giorno della venuta della ditta Pastorino al comune non bisognava fare altro che consegnarle quelle due paginette per farle capire a voce e con le carte che non era possibile. Non penso però che questi signori quando girano non sono a conoscenza delle carte.

Se conoscono i luoghi, i proprietari dei terreni difficilmente non conoscono le carte dei comuni. Anche se non lo fossero vi fu però un consiglio comunale che li resi edotti con un bel No! corale. Ma loro hanno insistito sapendo che alla Regione molte porte sono spalancate e che una firma può variare le indicazioni di un piano e la volontà di un consiglio con il risultato che c’è una popolazione infuriata contro la discarica. Non solo contro questa discarica ma anche contro l’allargamento della discarica di Grotte San Giorgio che sta per arrivare alle porte della città.

Come finirà non saprei ma ho il vago sospetto che la ditta Pastorino non avendo comprato i terreni e le iniziative in corso possa abbandonare l’idea. Spero però che questa esperienza possa servire ad avviare la discussione e la conseguente approvazione della variante generale al Prg. Per iniziare a ragionare sulla città e il suo territorio.


Fonte: La Nota7



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