La diaspora del comunismo italiano
E’ uscito a novembre, giusto per non perdere i cento anni dell’anniversario della rivoluzione russa, il nuovo libro di Ferdinando Leonzio, "La diaspora del comunismo italiano". Cosa è successo al popolo comunista dopo l’abbattimento del muro di Berlino nel 1989 e soprattutto dopo la Bolognina e il cambiamento del nome imposto dalla classe dirigente ex comunista guidata da Achille Occhetto?
La sinossi del libro
A un secolo dalla Rivoluzione d’Ottobre, una puntuale ricostruzione (1921-2017) della diaspora del comunismo italiano, dei suoi protagonisti e delle formazioni politiche che ne derivarono.
Introduzione al libro, di Ferdinando Leonzio
Chi fosse tuttora convinto che il mondo comunista sia stato, o sia ancora, un blocco monolitico, ideologicamente compatto, che a file serrate marcia verso l’immancabile vittoria, è bene che si tolga subito quest’idea dalla testa: per farlo gli basterà sfogliare questo libro, che pure riguarda il solo movimento comunista italiano.
Del comunismo, infatti, ci sono state: una versione "ufficiale", prima stalinista e in seguito poststalinista, praticata nell’URSS e in vari paesi cosiddetti "satelliti"; una versione troskista, risalente alla dottrina della rivoluzione permanente di Lev Trotsky; un’altra "titoista", caratterizzata dall’autogestione in politica interna e dal neutralismo in politica estera, realizzata dalla Jugoslavia di Tito; un’altra ancora, "maoista", successivamente rinvigorita dalla rivoluzione culturale, nella Cina di Mao Tse Tung e poi raccolta e accentuata dall’Albania di Enver Hoxha; e, ancora, una versione popolare-rivoluzionaria, dai forti tratti antimperialisti, nella Cuba di Fidel Castro, una "occidentale" con aperture filosocialiste, detta eurocomunismo; una nordcoreana, il cui vertice presenta addirittura aspetti "dinastici": dal fondatore Kim il-sung a suo figlio Kim Jong-il e al nipote Kim Jong-un.
Anche in Italia la galassia comunista e postcomunista è particolarmente affollata. Vi si può trovare di tutto: veterocomunisti incalliti, aspiranti neosocialdemocratici, eroi della Resistenza, martiri dell’Idea, persone serie e preparate, opportunisti, settari, visionari, sognatori... Una storia fatta di fedeltà, abiure, fusioni, scissioni, polemiche, rientri, rotture, "deviazioni", scomuniche, abbandoni. Un universo popolato di stelle rosse, ma più spesso di meteore.
Ma anche una pagina di storia molto interessante, rientrante a pieno titolo nel mio progetto di realizzare una trilogia sulle suddivisioni dei più grandi filoni dello scenario politico dell’Italia contemporanea.
Da questo disegno non poteva perciò mancare il movimento comunista, la cui importanza storica è indiscutibile. A tal proposito, ho ritenuto opportuno, spingendomi fino al 2017, accennare nel testo a tutti i partiti o movimenti italiani che si sono autodefiniti "comunisti" (e ai loro "discendenti"), indipendentemente dal fatto se lo siano stati veramente o meno, purché operanti secondo l’art. 49 della Costituzione.
Sono stati però esclusi i gruppi di rilevanza meramente localistica e quelli di durata effimera.
In ogni caso questo libro non ha la pretesa della completezza, sebbene l’autore ne garantisca la serietà. L’autore, inoltre, ha voluto risparmiare ai lettori la riproduzione di pesanti, prolissi e spesso noiosi documenti di partito.
Rassegna stampa
"Comunismo italiano secondo Leonzio", articolo di Gisella Grimaldi, pubblicato su La Sicilia, 25 gennaio 2018
Come poter acquistare il libro
Il libro è acquistabile in formato ebook in tutti gli stores italiani (ne indichiamo uno a caso per non fare favoritismi), e con il sistema del print on demand in formato cartaceo.
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