La corsa all’oro per i villaggi-residence di Sigonella
Ancora qualche mese e la marina militare statunitense abbandonerà definitivamente il “Residence degli aranci” di Mineo (Catania), il complesso di 25 ettari e 404 villette occupato dal personale in forza alla base di Sigonella da circa dieci anni.
<<È una struttura sovradimensionata per le nostre reali necessità abitative ed è pure prevista per il futuro la riduzione del numero dei militari e dei loro familiari a Sigonella>>, spiegano al Comando di quella che è la principale base aeronavale USA in tutto il Mediterraneo. Una giustificazione che non convince per nulla gli esponenti della Campagna per la smilitarizzazione di Sigonella, che ipotizzano invece ben altri e più preoccupanti scenari. <
I conti non tornano, dunque. Sigonella crescerà ancora di più e così, prevedibilmente, crescerà il bisogno di alloggi. In realtà il ritiro annunciato da Mineo appare più una fuga verso lidi migliori, verso aree più gradevoli dal punto di vista paesaggistico e naturale e meno distanti dallo scalo aeroportuale. Riparte così nelle province di Catania e Siracusa la corsa all’oro americano, con amministratori locali, imprenditori e consorterie lobbistiche a farsi la guerra per convincere l’US Navy ad insediare villaggi e residence a “casa loro”. Secondo quanto emerso tre anni fa, più di una decina di progetti sarebbero stati approvati dai consigli comunali di Belpasso, Mascalcia, Motta Sant’Anastasia, Lentini, Ramacca, ecc. per insediare complessi “chiusi ad uso collettivo” per i militari di Sigonella. <
In pole position nella gara per accaparrarsi dollari e affitti c’è sicuramente Motta Sant’Anastasia, comune di 11mila abitanti ai piedi dell’Etna. <
Il primo dei progetti è stato avanzato dalla Società Holding Investment e riguarda un’area di 16,4 ettari di contrada Policara, in prossimità del torrente San Nicola. Il secondo, su richiesta della ditta Scuderi Giovanni, interessa 4,7 ettari di contrada Mustazzo. Il terzo progetto, 11,8 ettari in contrada Ramusa, vede la firma dell’impresa di costruzioni La.Ra. di Motta Sant’Anastasia, società posta sotto amministrazione controllata nel dicembre 1997 dal Tribunale di Catania e definitivamente confiscata nell’ottobre 2000 perché appartenuta a personaggi legati al clan di Benedetto “Nitto” Santapaola, ras mafioso della Sicilia orientale. Negli anni ’90 la La.Ra. ha operato in regime semi-monopolista nella prestazione e gestione di numerosi servizi all’interno della base di Sigonella. I contratti del Dipartimento della difesa sono arrivati anche dopo la tempesta giudiziaria e nel periodo compreso tra il 2002 e il 2008 la La.Ra. ha ricevuto da Washington 6 milioni e 355mila dollari per l’esecuzione di opere, studi geotecnici, servizi di manutenzione e riparazione, ecc.. Lo scorso anno il gran botto: con la Gemmo Spa di Vicenza e la Del-Jec Inc., uno dei colossi del complesso militare industriale e nucleare statunitense, la La.Ra. ha dato vita al consorzio “Team Bos Sigonella” che si è aggiudicato una commessa di 16 milioni di dollari (e l’opzione sino a 96 milioni in caso di proroga del contratto) per il <
Il programma più ambizioso d’insediamento di un villaggio per l’US Navy è tuttavia quello approvato a Lentini nell’aprile 2006 dall’allora giunta di centrosinistra. Esso prevede <
Principale azionista della Scirumi Srl è l’Impresa Costruzioni Maltauro di Vicenza, altra grande contractor delle forze armate USA in Italia. La Maltauro , in particolare, ha realizzato un centro d’intrattenimento per il personale militare e diversi uffici amministrativi nella Caserma Ederle di Vicenza. Nella base aerea di Aviano (Pordenone), la società ha realizzato un complesso ricreativo ed alcuni edifici per l’US Air Force; inoltre ha ristrutturato tre aree destinate a parcheggio, ricovero ed officine dei cacciabombardieri F-16 a capacità nucleare.
Tra i soci della società Scirumi per il residence di Lentini compare inoltre la Cappellina Srl , società nella titolarità della famiglia di Mario Ciancio Sanfilippo, l’onnipotente editore-imprenditore di Catania, già alla guida della Fieg ( la Federazione degli editori di testate giornalistiche), proprietario del quotidiano La Sicilia ed azionista degli altri quotidiani e di buona parte delle emittenti radiotelevisive che operano nell’isola. A lui erano intestati una parte dei terreni venduti alla Scirumi per complessivi 10 miliardi e 800 milioni di vecchie lire. Una parte, perché gli altri fondi appartenevano alla Sater Società Agricola Turistica Etna Riviera, anch’essa nella disponibilità di Mario Ciancio, della moglie Valeria Guarnaccia e dei figli Domenico e Rosa Emanuela.
La Sater condivide la stessa sede della Cappellina (via Pietro dell’Ova 51, Catania) e finanche l’amministratore, l’anziano avvocato Francesco Garozzo, presente in altre operazioni finanziarie del gruppo Ciancio. Uno dei figli del legale, Carmelo Garozzo, è membro del Cda della Scirumi; altro Garozzo, l’ingegnere Rosario (già direttore generale del Comune di Adrano) è invece uno dei progettisti del complesso destinato ai militari di Sigonella. Gli altri due progettisti sono invece Antonio Leonardi, dirigente A.U.S.L. 3 di Catania e presidente dell’Associazione Nazionale Ingegneri della Sicurezza e l’architetto Matteo Zapparrata, già capodipartimento della Provincia regionale di Catania (settore programmazione opere pubbliche ed urbanistiche) con i presidenti Musumeci, Lombardo e Castiglione e Commissario straordinario del Consorzio per le Autostrade Siciliane dal 2008 all’agosto 2010.
A rendere alle forze armate USA particolarmente gradita l’ipotesi Lentini, la facile accessibilità dell’area alle strade statali 417 Catania-Gela e 385 Catania-Caltagirone, la vicinanza alla base di Sigonella (12 km) e soprattutto lo straordinario scenario naturale del luogo. Il Comune di Lentini in sede di approvazione della variante al Prg ha inoltre prescritto che in sede di convenzione tra il Governo USA e la società proponente vengano realizzate <
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