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La controriforma in atto nella scuola

La controriforma permanente : La scuola italiana tra mercato e guerra / a cura di Luca Cangemi. - 1 ed. - Bari: MarxVentuno edizioni, 2025. - 179 p., [5] : br. ; 21 cm. - (MarxVentuno ; 5/2025). - ISBN 979-12-82124-03-4.

di Sergej - domenica 21 settembre 2025 - 707 letture

Esce per le edizioni MarxVentuno l’importante contributo sulla discussione in atto sulla scuola in Italia. Curato da Luca Cangemi, che firma anche il primo saggio introduttivo, il volume collettivo si intitola: La controriforma permanente : La scuola italiana tra mercato e guerra. Già nel titolo i due cardini che hanno caratterizzato la deformazione politica e sociale avvenuta nel mondo della scuola negli ultimi decenni: da una parte la decostruzione della scuola e dei suoi obiettivi sociali a favore del sistema dello sfruttamento e dell’economia uscita fuori dalla ristrutturazione post-capitalistica a partire dagli anni Ottanta del secolo scorso; dall’altra il suo addentellato, la sua logica conseguenza: la logica della guerra e l’asservimento della vita collettiva (compresa dunque la scuola) al "riarmo" in atto.

È un volume importante, che entra in un dibattito necessario che non sempre giornali o televisioni hanno voglia di affrontare - più interessati questi ultimi alla distrazione di massa che non alle cose che realmente riguardano non solo la vita reale delle persone ma soprattutto gli immediati destini collettivi.

Testi di: Luca Cangemi, Ferdinando Dubla, Lucia R. Capuana, Rossella Latempa, Marina Boscaino, Antonio Mazzeo, Francesco Cori, Pina La Villa.

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Copertina di La controriforma permanente, a cura di Luca Cangemi

Sinossi editoriale

Da decenni è in atto uno scontro prolungato, tremendamente asimmetrico, il cui oggetto è la scuola italiana, la sua funzione, la sua costituzione materiale, i suoi fondamenti culturali. Una lunga controriforma ha sfibrato la scuola, ha reso l’incertezza e la precarietà tratti essenziali e permanenti della vita scolastica, ha colpito e differenziato la funzione docente, ridotto il tempo scuola, sta progressivamente assottigliando la dimensione culturale dell’insegnamento, ha ristretto drammaticamente gli spazi di democrazia all’interno della scuola.

L’ultimo passaggio di un lungo percorso di funzionalizzazione radicale della scuola agli interessi e alle ideologie delle classi dominanti è nell’imposizione di un occidentalismo suprematista e bellicoso, in sintonia perfetta con i giganteschi piani di riarmo di UE e NATO. La scuola, largamente “deculturata”, verticalizzata, aziendalizzata, prodotta dalla lunga controriforma, approda ora alla dimensione di scuola come strumento del capitalismo armato. Ciò avviene sotto le insegne di un governo di destra che, dalla propria cultura politica profonda, recupera il colonialismo, il militarismo e l’antiegualitarismo. Come si può rilanciare, in questa situazione, un movimento che continui e sviluppi la lunga battaglia contro la distruzione della scuola pubblica in Italia, per la scuola della Repubblica? Questo libro (con i testi di Luca Cangemi, Ferdinando Dubla, Lucia Capuana, Rossella Latempa, Marina Boscaino, Antonio Mazzeo, Francesco Cori, Pina La Villa) si propone di offrire materiali per suscitare occasioni di confronto e contribuire a questo compito così necessario.


La permanente controriforma della scuola: libro collettaneo curato da Cangemi / di Pasquale Almirante

Si incominciò a parlare di “controriforma della scuola”, allorché Letizia Moratti, ministra dell’istruzione nel governo Berlusconi, (2001 – 2005), mise a soqquadro la riforma del suo predecessore del Partito democratico della sinistra (Pds), Luigi Berlinguer, contestato fra l’altro e costretto alle dimissioni, per il cosiddetto “concorsone”, una prova scritta, superata la quale, i prof potevano avere l’aumento di gradone stipendiale, stabilendo così un modo inusitato per premiare il merito.

L’idea comunque di riforma della scuola di Berlinguer conteneva alcuni punti chiave importanti, come il biennio comune alle superiori, altre materie nei professionali, la costituzione dei licei musicali, e altro ancora che Moratti liquidò, compresi gli esami di stato che le volle con commissari tutti interni: una panacea per le scuole private.

Esce i questi giorni, “La Controriforma permanente. La scuola italiana tra mercato e guerra”, Marx Ventuno, 14,00€, curato da Luca Cangemi che coordina i testi Ferdinando Dubla, Lucia Capuana, Rossella Latempa, Marina Boscaino, Antonio Mazzeo, Francesco Cori, Pina La Villa, centrati tutti su un’analisi senza sconti della nostra scuola. I cui mali sono innumerevoli, ma, invece di sanarli si costruisce su di essi, secondo un gioco al ribasso, che in qualche modo, secondo gli autori di questo libro collettaneo, ha coinvolto un po’ tutti i governi, con più o maggiore responsabilità, tra scuola azienda, presidi sceriffo, istituti cadenti, programmi basati sulle esigenze dell’industria piuttosto che volti alla pari opportunità e alla conoscenza del mondo e alla sua interpretazione. E poi la massa dei precari, usati all’uopo e quindi lasciati a se stessi, in funzione di una formidabile forbice che taglia l’istruzione, pericolosa, perché induce a pensare, e non gli armamenti, per esempio, o prebende varie per un capitalismo che non vuole cedere potere, anzi, lo raffazzona perfino tra i banchi, sibilando, con la destra, la sua ideologia.

Una politica insomma che da decenni vede minata la scuola coi suoi fondamenti culturali e ideali, dove il dibattito deve essere limitato, con un taglio, non solo ai finanziamenti, ma anche alla partecipazione democratica che gli immigrati avrebbero contribuiti a mettere in discussione, con chiaro intento demagogico ma pure sovranista e autoritario.

Importante, e lo segnaliamo, l’intervento di Marina Boscaino sulla pericolosa “autonomia differenziata”, con una lucida analisi, nella quale si dimostra che regionalizzare la scuola significa smembrare il tessuto sociale della Nazione, quella tanto amata dai “patrioti”.

Un libro che forse mancava, nel panorama della politica scolastica, e che sarebbe pure il caso di intrattenersi con gli alunni su alcuni passaggi, secondo noi, importanti, anche per la riscoperta di una pedagogia troppo in fretta tralasciata e dunque di una possibile riforma che negli anni “60’ del 900 era abbondantemente veicolata da illustri intellettuali del tracollato Pci e in giornali di prestigio come Rinascita e la Riforma della scuola, per 35 anni la rivista di quel partito, nella quale era espresso un orientamento politico, certamente, ma il suo intento era quello di considerare l’istruzione una “leva fondamentale per modificare i rapporti di classe” e dunque di potere.

Fonte: Tecnica della scuola.


Altri articoli

Una "Controriforma permanente" / di Pina La Villa, associazione comunista Olga Benario, Girodivite 5 ottobre 2025.

La scuola italiana fra riforme mancate e militarizzazione, su Argo Catania, 8 novembre 2025.

Info e altri link aggiornati: su facebook.



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