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La ballata dell’angelo ferito

Una ballata di Guido Ceronetti per "il coraggio di Eluana Englaro"

di Redazione Zerobook - lunedì 9 febbraio 2009 - 5481 letture


- Urlate urlate urlate urlate.
- Non voglio lacrime. Urlate.
- Idolo e vittima di opachi riti
- Nutrita a forza in corpo che giace
- Io Eluana grido per non darvi pace

- Diciassette di coma che m’impietra
- Gli anni di stupro mio che non ha fine.
- Una marea di sangue repentina
- Angelica mi venne e fu menzogna
- Resto attaccata alla loro vergogna

- Ero troppo felice? Mi ha ghermita
- Triste fato una notte e non finita.
- Gloria a te Medicina che mi hai rinata
- Da naso a stomaco una sonda ficcata
- Priva di morte e orfana di vita

- Ho bussato alla porta del Gran Prete
- Benedetto: Santità fammi morire!
- Il papa è immerso in teologica fumata
- Mi ha detto da una finestra un Cardinale
- Bevi il tuo calice finché sia secco
- Ti saluta Sua Santità con tanto affetto

- Ho bussato alla porta del Dalai Lama.
- Tu il Riverito dai gioghi tibetani
- Tu che il male conosci e l’oppressura
- Accendimi Nirvana e i tubi oscura
- Ma gli occhi abbassa muto il Dalai Lama

- Ho bussato alla porta del Tribunale
- E il Giudice mi ha detto sei prosciolta
- La legge oggi ti libera ma tu domani
- Andrai tra di altri giudici le mani.
- Iniquità che predichi io gemo senza gola
- Bandiera persa qui nel gelo sola

- Ho bussato alla porta del Signore
- Se tu ci sei e vedi non mi abbandonare
- Chiamami in cielo o dove mai ti pare
- Soffia questa candela d’innocente
- Ma il Signore non dice e non fa niente

- Ho bussato alla porta del padre mio
- Lui sì risponde! Figlia ti so capire
- Dolcissimo io vorrei darti morire
- Ma c’è una bieca Italia di congiura
- Che mi sentenzia che non è natura

- E il mio papà piangeva da fontana
- Me tra ganasce di sorte puttana.
- Cittadini, di tanta inferta offesa
- Venga alla vostra bocca il sale amaro.
- Pensate a me Eluana Englaro


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