La Rai per i bambini ucraìni. Bene. E gli altri?
Il Fatto aumenta i ricavi – Malumori per Damilano a Rai 3 – Esce Verità&Finanza e Amica si rinnova – Il coraggio del Messaggero – Dieci domande querelate
LA RAI PER I BAMBINI UCRAÌNI ‒ La Rai ha compiuto un atto importante di solidarietà nei confronti dei bambini ucraìni rifugiatisi, a causa della guerra, nel nostro Paese. I bambini potranno vedere su RaiPlay cartoni animati e programmi per ragazzi disponibili nella loro lingua. L’offerta verrà, col tempo, progressivamente arricchita. Secondo la Presidente della Rai Marinella Soldi e l’Amministratore Delegato Carlo Fuortes, questo della Rai «servirà a favorire momenti di svago mentre bambini e ragazzi sono messi alla prova tra l’altro dal distacco dalle proprie abitudini». Sante parole. Ci piacerebbe solo conoscere perché mai lo stesso metodo non è stato usato per le migliaia di altri bambini scappati dalla Siria, dall’Afghanistan, dall’Africa e da tanti altri Paesi in guerra.
MALUMORI PER DAMILANO A RAI3 ‒ Marco Damilano avrà una “striscia” a Rai3 alle 20.35 e durerà dieci minuti. S’ispira alla “striscia” di Enzo Biagi che seguiva il Tg1. Damilano ha lasciato la direzione dell’Espresso quando lo stesso è stato venduto a Domenico Iervolino. Questa operazione ha creato parecchi malumori fra i giornalisti Rai. Fondamentalmente per due motivi: inizierà a due minuti dall’inizio del TG2 e, quindi, ci sarà una “concorrenza interna” e con più di 2000 giornalisti Rai si è preferito prendere un esterno. Inoltre Damilano lavora per la concorrente La7.
VERITÁ&AFFARI ‒ Dal 5 aprile nelle edicole si presenta ai lettori Verità&Affari, nuovo quotidiano economico finanziario del gruppo editoriale fondato da Maurizio Belpietro. Diretto da Franco Bechis (ex Tempo), la nuova testata – tirata in 80mila copie al prezzo di lancio di 1 euro – avrà 24 pagine e uscirà da martedì a domenica. La raccolta pubblicitaria verrà gestita internamente. La campagna pubblicitaria di lancio di Verità&Affari, è incentrata sul claim “La verità è un vero affare”.
IL FATTO AUMENTA ‒ Il CdA della Società Editoriale Il Fatto ha approvato i conti dell’esercizio 2021. Dai dati presentati dalla presidente Cinzia Monteverde, vediamo che i ricavi sono cresciuti del 4% arrivando a 32,533 milioni di euro, merito anche del forte impulso nel settore media content (+18%), soprattutto riguardo allo sfruttamento dei contenuti televisivi (3,471 milioni). L’Ebitda (che misura il reddito netto di un’azienda ‒ chiamato anche guadagno o profitto ‒ escluse le imposte, gli ammortamenti, i deprezzamenti e gli interessi dell’azienda) ha avuto un incremento del 18%. Il patrimonio netto, invece, è pari a 4,586 milioni (+3,8% sull’esercizio precedente). Il risultato netto è di 169mila euro. In particolare la produzione è arrivata a 38,49 milioni di euro (1,2% in più rispetto al 2020). Nel settore editoria vediamo che sono 16,248 milioni le entrate del solo quotidiano, a cui si aggiungono i 540mila euro del mensile FQMillenium, e 1,478 milioni per la vendita dei libri Paper First, mentre dagli abbonamenti dei prodotti editoriali e contenuti digitali sono arrivati 6,059 milioni il 37% in più rispetto all’esercizio 2020. I ricavi pubblicitari (4,673 milioni) sono aumentati del 5,4%: la raccolta sul Fatto Quotidiano è arrivata a 710mila euro, mentre quella sul sito a 3,959 milioni. Nel 2021 ha visto la nascita anche di una Fondazione umanitaria.
MESSAGGERO CORAGGIOSO ‒ Sabato 26 marzo il quotidiano romano esce con due pagine, la 12 e la 13, dedicate a “La svolta delle Generali”. Ci sono titoli e righe sul “risveglio del Leone” e il leone in questione sono le Assicurazioni Generali che sta rinnovando il Consiglio di amministrazione. Enfatici titoli parlano del “risveglio del Leone nel piano Caltagirone”, di “Cambio radicale”, “Tolleranza zero verso i conflitti d’interesse. Poteri sbilanciati, più equilibrio nelle deleghe” e tanto altro. Poi c’è anche un elenco dei 13 candidati in Consiglio della Lista Caltagirone. Bel colpo coraggioso da parte del giornale romano. Un parlar chiaro che raramente i quotidiani fanno. C’è un solo un piccolo, piccolissimo problema: Il Messaggero è di proprietà di Caltagirone!
DIECI DOMANDE QUERELATE ‒ Siamo arrivati al punto che ora le querele non si fanno più quando appare l’articolo sul giornale, si fanno anche prima, appena qualcuno osa fare domande. È quello che ha interessato il quotidiano Domani che si è “permesso” di fare dieci domande al neo proprietario dell’Espresso, Danilo Iervolino. Sono dieci domande interessanti che vanno a cercare di vederci chiaro in questa svendita del settimanale da parte della Gedi e dell’acquisto di Iervolino. Domande sulla vicinanza del nuovo editore con Vincenzo De Luca, sulla vendita, da parte di Iervolino, dell’università Pegaso, sulla sede della stessa università, sul rapporto esistente fra Pegaso e una società con sede in Bulgaria, su quanto ha incassato, personalmente, con la vendita dell’università, se è vero che l’acquisto dell’Espresso non gli sia costato nulla. Fra l’altro, a suo tempo, Iervolino aveva fatto causa all’Espresso chiedendo, in sede civile e penale, una cifra di circa 38 milioni di euro. Ed ecco la domanda conseguente: lei ha perso entrambe le cause in primo grado. Farà appello? La rifarebbe la causa? Normali domande che i giornali hanno il diritto di porre quando, a loro parere, c’è un acquisto, come quello dell’Espresso, che non è per nulla chiaro. E, invece, ecco la mannaia della querela, prima ancora della pubblicazione dell’articolo. Danilo Iervolino, in pratica, invece di rispondere alle dieci domande, querela. Prima della pubblicazione dell’articolo. E poi dicono che in Italia non c’è libertà di stampa.
NUOVA AMICA IN EDICOLA ‒ Si è rifatto il look la nuova Amica. Il mensile Rizzoli ha un formato più grande, caratteri tipografici più leggibili e una carta più patinata. Il prezzo di lancio è 2 euro e avrà una tiratura di 150 mila copie a cui si aggiungono le 300 mila copie digitali. Lancio pubblicitario su tutti i mezzi Rcs, sui social e spot sulle reti RAI e La7.
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