La 31esima sagra della mostarda di fichidindia a Pedagaggi
La 31esima sagra della mostarda di fichidindia si è tenuta a Pedagaggi tra il 10 e il 12 ottobre 2025. Noi ci siamo stati il 12 ottobre...
La 31esima sagra della mostarda di fichidindia si è tenuta a Pedagaggi tra il 10 e il 12 ottobre 2025. Noi ci siamo stati il 12 ottobre. Ci eravamo già stati in passate edizioni, e con piacere abbiamo visto questa manifestazione crescere nel tempo, organizzata sempre meglio, qualificarsi sempre di più per la presenza di gente, spettacoli musicali, volontari e addetti alle cucine e al rifocillamento dei visitatori. Davvero una bellissima sagra, piccolina ma ben organizzata (parcheggio con navette), "a misura d’uomo" o di visitatore. Con prodotti davvero buoni e variegati. Tutti appartenenti a una tradizione rivitalizzata: in particolare, oltre alle mostarde (sia quelle calde che quelle solide) alcuni prodotti culinari che ci hanno davvero sorpreso per la loro bontà, come l’infigghiulata (delle "girelle" di pasta condite di nepitella, morbidi e buonissimi!), li furriafurrìa (delle "girelle" con pasta di cudduruni, con mischiate anciti o cipolle ecc_) e zeppole fritte preparate freschissime sul momento con il cucchiaio (vedi la sequenza fotografica sotto), o i panini con salsiccia e con la provola "squagliata" sulla carbonella, la cotognata, la pagnuccata, i cudduruni (focacce, scacce o scacciate o scaccioni) con nvidia o anciti, cipolla o patate. A mezzogiorno poi, la pasta fresca (cavateddi) condita con i sughi della tradizione a base di pomodoro, carne d’asina (anche di suino nero), la ricotta ecc_. Insomma, una bella sagra. Appuntamento per il prossimo anno!

- Pedagaggi, 12 ottobre 2025 - Sagra della mostarda di fichidindia - 000

- Pedagaggi, 12 ottobre 2025 - Sagra della mostarda di fichidindia - 001

- Pedagaggi, 12 ottobre 2025 - Sagra della mostarda di fichidindia - 002

- Pedagaggi, 12 ottobre 2025 - Sagra della mostarda di fichidindia - 003

- Pedagaggi, 12 ottobre 2025 - Sagra della mostarda di fichidindia - 004

- Pedagaggi, 12 ottobre 2025 - Sagra della mostarda di fichidindia - 005

- Pedagaggi, 12 ottobre 2025 - Sagra della mostarda di fichidindia - 006 - preparazione della ricotta calda

- Pedagaggi, 12 ottobre 2025 - Sagra della mostarda di fichidindia - 007

- Pedagaggi, 12 ottobre 2025 - Sagra della mostarda di fichidindia - 008

- Pedagaggi, 12 ottobre 2025 - Sagra della mostarda di fichidindia - 009

- Pedagaggi, 12 ottobre 2025 - Sagra della mostarda di fichidindia - 010

- Pedagaggi, 12 ottobre 2025 - Sagra della mostarda di fichidindia - 011 - Infigghiulata di nepitella

- Pedagaggi, 12 ottobre 2025 - Sagra della mostarda di fichidindia - 012

- Pedagaggi, 12 ottobre 2025 - Sagra della mostarda di fichidindia - 013 - Le zeppole pedagaggesi

- Pedagaggi, 12 ottobre 2025 - Sagra della mostarda di fichidindia - 014 - sequenza foto

- Pedagaggi, 12 ottobre 2025 - Sagra della mostarda di fichidindia - 015

- Pedagaggi, 12 ottobre 2025 - Sagra della mostarda di fichidindia - 016

- Pedagaggi, 12 ottobre 2025 - Sagra della mostarda di fichidindia - 017

- Pedagaggi, 12 ottobre 2025 - Sagra della mostarda di fichidindia - 018

- Pedagaggi, 12 ottobre 2025 - Sagra della mostarda di fichidindia - 019 - Furriafurrìa e cudduruni

- Pedagaggi, 12 ottobre 2025 - Sagra della mostarda di fichidindia - 020 - Cotognata e pagnuccata.

- Pedagaggi, 12 ottobre 2025 - Sagra della mostarda di fichidindia - 021

- Pedagaggi, 12 ottobre 2025 - Sagra della mostarda di fichidindia - 022

- Pedagaggi, 12 ottobre 2025 - Sagra della mostarda di fichidindia - 023

- Pedagaggi, 12 ottobre 2025 - Sagra della mostarda di fichidindia - 024

- Pedagaggi, 12 ottobre 2025 - Sagra della mostarda di fichidindia - 025 - castagne e antica bilancia

- Pedagaggi, 12 ottobre 2025 - Sagra della mostarda di fichidindia - 026 - antica bilancia
La mostarda di fichidindia
La mostarda siciliana classica è quella fatta con il mosto dell’uva.
Si ottiene mediante due fasi: prima si restringe, tramite bollitura, il mosto d’uva di circa la metà. Poi dopo aver lasciato raffreddare si aggiunge l’amido o la farina. Riprendere la cottura a fuoco medio continuando a rigirare. Raggiunta la sufficiente consistenza, solitamente si riduce il volume di partenza ad un quarto, può essere versata in piatti o formelle di ceramica e cosparsa di cannella in polvere. Si possono aggungere mandorle pelate o gherigli di noce all’impasto [... ma anche:] i chiodo di garofano, la noce moscata, la buccia di limone, la buccia di mandarino, le gocce di cioccolato, i pinoli e la vaniglia [1].
Nella mostarda di fichidindia, al posto del mosto viene usata la polpa del fico d’india [2]: La mostarda siciliana di fichi d’india si realizza generalmente nel “periodo della vendemmia”, tra il mese di Luglio e quello di Ottobre. La storia della ricetta originale è da associarsi a Catania, la cui provincia ha ospitato le primi mostarde di fichi.
Come fare la mostarda di fichidindia
Ingredienti:
10/15 kg di fichi d’india
6/7 chiodi di garofano
4 stecche di cannella
cannella in polvere qb
farina 00 (100 g per ogni litro di liquido)
La prima cosa da fare per iniziare la preparazione della mostarda siciliana di fichi d’india è pulire i fichi. Utilizzate dei guanti di gomma, così da evitare di ferirvi le mani con gli spuntoni.
Sciacquate i frutti sotto l’acqua corrente e sbucciatele con l’aiuto di un coltello, fino a quando non rimarrà solo la polpa interna.
A questo punto, munitevi di una pentola dai bordi piuttosto alti ed aggiungete all’interno tutti i fichi puliti, qualche chiodo di garofano e le stecche di cannella.
Accendete la fiamma e fate cuocere fino a quando non noterete che i fichi inizieranno a spappolarsi. Il liquido contenuto al loro interno si mostrerà, dandovi il segnale necessario per passare allo step successivo della ricetta.
Prendete un colino a trama fitta e filtrate il succo dei fichi. Quando incontrate pezzi di polpa, schiacciate con una forchetta affinché rilasciano quanto più succo possibile.
Ripetete il passaggio un paio di volte e poi versate il liquido nella stessa pentola usata prima.
Riaccendete la fiamma a fuoco medio ed aspettate fino a quando il succo dei fichi d’india non avrà dimezzato il proprio volume. Arriva quindi il momento della farina, uno dei passaggi più importati nella realizzazione della mostarda.
Cercate di capire quanto liquido avete ottenuto – aiutatevi con una brocca che segna i litri – e considerate 100 g di farina per ogni litro di liquido.
Versate la farina nella pentola ed iniziate a mescolare energicamente con l’aiuto di una frusta da cucina. Fate molta attenzione ad evitare la formazione di grumi, continuando a mescolare fino a quando non avrete ottenuto una consistenza liscia e omogenea.
A questo punto, la mostarda di fichi d’india andrò trasferita nei propri stampini – o sulla teglia del forno. Potete farla asciugare naturalmente al sole, come vuole la tradizione, oppure asciugarla in forno a circa 120°. Una volta pronta potrete conservarla in un contenitore ermetico per diversi mesi.
La vostra mostarda siciliana ai fichi d’india è finalmente terminata e pronta per essere mangiata [3].
La nepitella
È conosciuta con vari nomi: mentuccia, nepitella, nepetella...
Per avere maggiori informazioni vai su Wikipedia. Il termine scientifico di questa erba è "Clinopodium nepeta".
In Sicilia viene aggiunta alla salamoia delle olive da tavola; si utilizza anche come ingrediente nella preparazione di una tipica frittata pasquale detta "frocia". In generale, in cucina è usata come condimento.
Nell’uso culinario non deve essere confusa con la menta romana (Mentha pulegium), che ha un sapore molto più forte [4].
Gli anciti
Sulla denominazione di questo tipo di bietola selvatica, in Sicilia vengono usati decine di nomi diversi. Vi dico subito intanto che sono buonissime, leggermente amarognole, e non è possibile pensare al cibo tradizionale siciliano (per me che ho vissuto nella Sicilia orientale, tour court, il cibo vero in genere) senza il sapore delle anciti. Per comodità di comunicazione vengono dette "bietole" selvatiche (da raccogliere nei campi) ma in realtà le bietole sono prodotti industrializzati e senza sapore proprio come gli spinaci industriali, mentre gli anciti hanno un gusto "vero".
Sui nomi diversi degli anciti:
La bietola è una verdura che appartiene alla stessa famiglia degli spinaci, delle barbabietole e delle rape rosse molto diffusa in Sicilia, dove la più diffusa è quella selvatica. Con foglia verde lucente e gambo con striature rosse.
Uno dei nomi più ricorrente tra i commenti è “Zarchi” con cui si ci riferisce alla Bietola, sia in alcune parti del Nisseno che dell’Agrigentino. Continuando a leggere scopriamo che a Gela , sempre nel Nisseno, prendono il nome di Aggiri e a Mussomeli invece prendono diversi nomi come Aiti ma anche Salichi. Poi c’è San Cataldo, dove la bietola viene chiamata “Biletti”. Salachi invece a Vallelunga Pratameno ma anche ad Enna. Tornando al termine Aiti si scopre che questo è un termine utilizzato anche nel Siracusano, insieme a Giri. “Giri o Gira” sono altri due termini tra i più ricorrenti, per dire in Siciliano, bietola. Li troviamo nel Trapanese, a Marsala e San Vito lo Capo ma anche nel Palermitano. A Partanna , in provincia di Trapani però prendono il nome di Zalachi. Mentre a Polizzi Generosa (Pa) si chiamano Britti. Giri anche a Sortino in provincia di Siracusa.
Passando nel Messinese, invece troviamo nomi come Sechiri ma anche Gidi a Ficarra e a Castel di Lucio sui Nebrodi e Segari a Milazzo. Nel Catanese abbiamo i Segale o Sechili ma nella zona del Calatino la bietola si chiama Geli ed a Caltagirone Geri. Non ci sono pervenuti commenti da utenti delle zone del Ragusano probabilmente la Bietola lì si chiama con uno dei nomi già mensionati. Un ultimo commento ci lascia un dubbio però : un membro scrive Cosche come altro nome per indicare la bietola ma non ha detto in quale parte della Sicilia. Qualcuno lo sa? [5].
In Puglia vengono usati per la nostra “bietola di campagna” o “bietola selvatica” anche altri sinonimi e termini dialettali:
Bietola da costa, bieta, bietola marittima, erbetta matta, ieta, iaite (con la “e” muta), a’ iet, agneta, gneta cresta, senca, iòte, nghieta [6].
Il nome botanico è Beta vulgaris L. subsp. maritima (L.) Arcang. Conosciuta già in epoca romana, cresce spontanea negli incolti e in prossimità del mare. È resistente alla salsedine e perciò molto diffusa lungo le coste mediterranee. È una pianta erbacea perenne provvista di una rosetta fogliare quasi appressata al suolo. Si raccoglie da ottobre ad aprile. L’uso alimentare della bietola comune è conosciuto in Italia e in Europa; tuttavia, attualmente, se ne fa largo consumo solo in Italia meridionale e nelle isole [7].
Cudduruni
È la focaccia tipica di Lentini. Leggiamo:
Il nome, deriva dal termine greco κολλύρα, kollýra (pagnotta) ed è diventato il tratto distintivo della pietanza tipica di Lentini, comune in provincia di Siracusa, cucinata soprattutto durante le feste natalizie.
I cudduruni, inseriti da Slow food nell’Arca del gusto, cioè fra i prodotti a rischio estinzione e che meritano di essere salvaguardati per il rapporto con il territorio e le tradizioni, hanno origini contadine e appartengono alla cucina povera.
Infatti, erano preparati con i ritagli avanzati della pasta di pane e farciti con erbe, formaggio e olio d’oliva; chiusi poi a mezzaluna con i bordi pizzicati per formare il tipico cordone e cotti nel forno a legna.
Nel tempo, la ricetta ingloba altri ingredienti come stratto (estratto di pomodoro), le anciti (biete selvatiche), broccoli neri e salsiccia, oppure cipolla leggermente sbollentata, divenendo prerogativa della produzione casalinga.
La preparazione richiede circa 2 ore [...]:
Ingredienti per 3 cudduruni
1 kg di semola di grano duro
40 gr di lievito di birra o lievito madre
5 cucchiai di olio extravergine d’oliva
Circa 600 ml di acqua tiepida
Un pizzico di sale
2 cucchiaini di zucchero
Ingredienti per il ripieno di anciti
5 mazzetti di anciti (bietole selvatiche) o altre verdure a foglia larga
Olio extravergine d’oliva q.b
Sale q.b
1 spicchio d’aglio
Stratto o pomodorini secchi q.b
150 gr di formaggio primo sale
Pepe rosso q.b
Una manciata di olive nere (facoltative)
Salsiccia q.b
Procedimento
[...] Sciogli in un po’ d’acqua tiepida lievito e zucchero, dopodiché uniscili alla farina rimacinata di grano duro. Amalgamare gli ingredienti aggiungendo poco per volta l’acqua tiepida rimanente, l’olio extravergine d’oliva e un pizzico di sale. Impastare accuratamente, fino all’obiettivo: una pasta liscia, omogenea e morbida. Coprire e far lievitare per almeno un’ora nel forno spento con la luce accesa.
Quando l’impasto raddoppia di dimensione, spostarlo sul piano di lavoro spolverizzato con della farina e dividerlo in 3 parti (una per ogni cuddurune). Lasciamo il piano da lavoro, per i fornelli e dedichiamoci al ripieno.
Dopo aver lavato e pulito bene dalle parti più dure gli anciti, metterli con un pizzico di sale e senza acqua in un tegame e fare cuocere.
A fine cottura, scolare l’acqua rilasciata e ripassare in padella con aglio, peperoncino e un filo d’olio. Tornare a uno dei tre panetti, stenderlo sottilmente (circa 1 o 2cm) e dargli una forma tonda. A questo punto, arriva il momento che dà più soddisfazione: la farcitura.
Condire una metà della pasta con stratto, anciti, formaggio primo sale tagliato a pezzi, olive nere e salsiccia. Coprire la base condita con l’altra parte di impasto, creando una mezzaluna e infine sigillare pizzicando i bordi: questo sarà il tipico cordone.
Punzecchiare con una forchetta per evitare la formazione di bolle d’aria, spennellare con l’olio extravergine d’oliva e mettere in forno preriscaldato a 220°, cuocendo per circa 20 minuti.
Una volta sfornati far intiepidire e portare in tavola [...] [8].
Attenzione! In alcune varianti, gli anciti dopo essere stati sbollentati vengono fatti passare nell’olio in padella e fritti. La frittura dà ovviamente maggiore sapore... Sempre in alcune varianti, non viene usato lo stratto né il formaggio primo sale, ma viene usato il parmigiano grattugiato.

- Pedagaggi, 12 ottobre 2025 - Sagra della mostarda di fichidindia - 027

- Pedagaggi, 12 ottobre 2025 - Sagra della mostarda di fichidindia - 028

- Pedagaggi, 12 ottobre 2025 - Sagra della mostarda di fichidindia - 029
[2] Per la preparazione seguiamo: Mostarda Siciliana di Fichi d’India: Storia e Come realizzarla.
[3] Fonte: Wikipedia. Per un’altra ricetta vedi anche: La Mostarda Siciliana un dolce dai mille profumi / da Laura Soraci.
[5] Fonte: Sicilianitudine.
[6] Fonte: BiodiversitaPuglia.
[7] Id.
[8] Fonte: Un piatto (siciliano) che rischia l’estinzione: cosa sono e come si preparano i "cudduruni" / di Francesca Garofalo, in: Balarm.it.
- Ci sono 0 contributi al forum. - Policy sui Forum -
