L’obesità infantile

All’età di 9 anni in città campione di Lombardia, Toscana, Emilia Romagna, Campania, Puglia e Calabria il 23,9% dei bambini è in sovrappeso ed il 13,6% è obeso.
L’obesità può essere definita come un eccesso di tessuto adiposo in grado di indurre un aumento significativo di rischi per la salute (malattie cardiovascolari, pressione alta, diabete, ipercolesterolemia). L’obesità risulta essere il disordine nutrizionale più frequente nei paesi sviluppati e in particolare l’obesità infantile è certamente uno dei problemi più frequenti in età pediatrica.
Negli USA, circa il 15% dei bambini (tra i 6 e gli 11 anni) e il 15,5% degli adolescenti (tra i 12 e i 19 anni) sono obesi. L’aumento dell’obesità tra i giovani americani è molto cresciuto negli ultimi, tanto da preoccupare tutti.
In Italia i risultati di un’indagine promossa dal Ministero della Salute indicano che all’età di 9 anni in città campione di Lombardia, Toscana, Emilia Romagna, Campania, Puglia e Calabria il 23,9% dei bambini è in sovrappeso ed il 13,6% è obeso. Anche quest’indagine conferma la più elevata prevalenza di obesità nelle regioni del sud (16% a Napoli) rispetto al nord (6.9% a Lodi). Quindi è la nostra cara Campania a tenere banco.
Fra i bambini obesi in età prescolare, dal 26 al 41% è obeso da adulto, e fra i bambini in età scolare tale percentuale sale al 69%. Nell’insieme, il rischio per i bambini obesi di divenirlo da adulti varia tra 2 e 6,5 volte rispetto ai bambini non obesi. La percentuale di rischio sale al 83% per gli adolescenti obesi.
L’avere uno o entrambi i genitori obesi è il fattore di rischio più importante per la comparsa dell’obesità in un bambino.
Un altro aspetto recentemente studiato, collegato allo sviluppo di obesità infantile, è l’adiposity rebound.
Nella popolazione generale in età pediatrica, dopo l’età di un anno, i valori di BMI diminuiscono per poi stabilizzarsi e riprendere ad aumentare mediamente solamente dopo l’età di 5-6 anni. L’età alla quale si raggiunge il valore minimo prima dell’aumento fisiologico del BMI si chiama adiposity rebound e mediamente corrisponde all’età di 5-6 anni. Un incremento dei valori di BMI prima dei 5 anni (adiposity rebound precoce) viene riconosciuto come un indicatore precoce di rischio di sviluppo di obesità. Il rischio relativo per un bambino obeso di diventare un adulto obeso aumenta con l’età ed è direttamente proporzionale alla gravità dell’eccesso ponderale.
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Da ex bambino obeso ti dico: è sufficiente che le madri siano più disciplinate. Altro che statistiche.
Poi non vorrei doverti incontrare in un McDonald mentre fagociti un Happy Meal!
La sua polemica-sarcastica è poco pertinente. Noi siamo adulti oltre al panino possiamo farci quello che vogliamo. Ma un bambino vive in una incoscienza-dolcezza che non gli permette scegliere quello che è giusto per il suo futuro. L’ipertensione, il colesterolo, il diabete sono aspetti seri e non barzellette. Ragioni!!!! Cordialmente, Rafael Navio