L’elenco dei partigiani lentinesi che hanno combattuto il nazifascismo in Italia e all’estero

Le informazioni riguardanti i partigiani di questo elenco sono desunti in gran parte dalle schede dell’Istituto centrale per gli archivi (Icar).

di Redazione - domenica 20 aprile 2025 - 719 letture

L’elenco dei partigiani lentinesi che hanno combattuto il nazifascismo in Italia e all’estero

Alcamo Rosario, nato il 3 aprile 1920, figlio di Salvatore e di Antico Alfia. Nome di battaglia “Ettore”. Operò dal 24 lug.1944 al 30 apr. 1945 nella Divisione partigiana garibaldina Pinan Cichero Brigata Oreste di stanza in Liguria. La Commissione regionale Liguria gli riconobbe la qualifica di partigiano combattente.

Aliano Cirino, nato il 5 maggio 1920, figlio di Paolo e di Piccione Caterina. Aderì alla Brigata Martiri di Grancona – Divisione Vicenza dal 1° maggio 1944 al 1° maggio 1945. Essa operò nelle zone di Montebello Vicentino, Lonigo, Grancona, ecc. La Commissione regionale triveneta gli riconobbe la qualifica di partigiano combattente.

Amato Antonio, nato il 5 giugno 1900, figlio di Salvatore. Dal 30 dicembre 1944 al 30 aprile 1945 aderì al Battaglione Matteotti Val Bisagno. Operò essenzialmente nei territori dei comuni di Davagna, Bargagli e Lumarzo nel genovese. La Commissione regionale Liguria gli riconobbe la qualifica di patriota.

Amato Cirino (Cerino), nato l’8 gennaio 1912. Dal 1° aprile 1944 al 21 aprile 1945 fece parte della 66a Brigata Garibaldi “Jacchia”, che operò prevalentemente nel bolognese. La Commissione regionale Emilia Romagna gli riconobbe la qualifica di partigiano combattente.

Bosco Sebastiano, nato il 1° novembre 1897, figlio di Alfio e di Siracusano Concetta. Soldato di fanteria. Aderì al Corpo Volontari della Libertà (C.V.L.) di Trieste – Brigata “Timavo”. La Commissione regionale Venezia Giulia gli riconobbe la qualifica di patriota.

Briganti Luigi, nato il 24 aprile 1924, figlio di Vito e di Gaeta Sebastiana. Nome di battaglia “Fortunello”. Soldato di fanteria. Dal 15 febbraio 1944 al 15 novembre 1944 aderì alla 19a Brigata Garibaldi, dal 16 novembre 1944 al 7 giugno 1945 alla 11a Divisione Patria 42a Brigata. Operò nel territorio di Casal Monferrato. La Commissione regionale Piemonte gli riconobbe la qualifica di partigiano combattente. Nel 1959 il Presidente della Repubblica gli conferì la medaglia d’oro al valor militare.

Calabrese Vincenzo, nato il 12 novembre 1921, figlio di Emanuele e di Giuseppa Segona. Nome di battaglia “Siculo”. Soldato di fanteria. Dal 18 giugno 1944 all’8 maggio 1945 aderì alla 5a Divisione Garibaldi – 75a Brigata. La Commissione regionale Piemonte gli riconobbe la qualifica di partigiano combattente.

Catiti Vittorio, nato il 16 settembre 1924, figlio di Domenico e di Formica Angela. Nome di battaglia “Vittorio”. Aviere. Dal 1° settembre 1944 al 30 aprile 1945 aderì alla 4a Brigata Guarrini, 2a Divisione Garibaldi Cascione, operativa nell’imperiese. La Commissione regionale Liguria gli riconobbe la qualifica di partigiano combattente.

Cormaci Benedetto, nato il 19 febbraio 1920, figlio di Alfio e di Giuseppina Maci. Aderì alla formazione partigiana Anagni Acuto (Cascio), operativa soprattutto nella provincia di Frosinone. La Commissione regionale Lazio gli riconobbe la qualifica di patriota.

Cormaci Salvatore, nato il 20 febbraio 1921, figlio di Alfio e di Michelina Melodia. Sottotenente reggimento alpini, 4° Battaglione Ivrea, di stanza in Montenegro, dopo l’8 settembre si schierò contro le truppe tedesche. Fece parte della divisione Garibaldi. Cadde a Grkovac (Montenegro) il 26 settembre 1943. Con decreto luogotenenziale 18 luglio 1944 gli fu conferita la Medaglia d’Argento al Valor Militare. La Commissione partigiani italiani all’estero gli riconobbe la qualifica di partigiano combattente.

D’Amico Vincenzo, nato il 14 giugno 1917, figlio di Francesco e di Concetta Valenti. Nome di battaglia “Mosca”. Aderì alla Brigata SAP (Squadre dì Azione Patriottica) Carando dal 25 gennaio 1945 al 7 giugno 1945, operativa nel torinese. La Commissione regionale Piemonte gli riconobbe la qualifica di Benemerito.

Ferrara Agostino detto Carlo, nato il 21 gennaio 1924, figlio di Giuseppe. Aderì alla Divisione “Valtoce”, formazione del Corpo Volontari della Libertà (CVL), apolitica, di ambiente cattolico e di carattere essenzialmente militare, sarà attiva tra Ossola e Cusio. Aveva come elemento distintivo un fazzoletto azzurro. La Commissione regionale Lombardia gli riconobbe la qualifica di Partigiano combattente.

Greco Salvatore, nato il 6 marzo 1920, figlio di Filadelfo e di Benintende Francesca. Nome di battaglia “Carlo”. Bersagliere. Dal 10 agosto 1944 al 28 aprile 1945, militò nella Brigata Matteotti in territorio Val d’Arda (Piacenza). La Commissione regionale Emilia Romagna gli riconobbe la qualifica di partigiano combattente.

Guercio Antonio, nato il 26 agosto 1917, figlio di Salvatore e di Ciaffaglione Vincenza. Nome di battaglia “Cornasci”. Bersagliere. Dal 1° maggio 1944 al 7 giugno 1945 aderì alla Formazione partigiana Matteotti “Bruno Buozzi”, operativa nel torinese. La Commissione regionale Piemonte gli riconobbe la qualifica di Patriota.

Guerrino Concetto, nato il 4 settembre 1920, figlio di Sebastiano e di Adamo Maria. Professione barbiere. Fece parte della 1a Divisione Langhe 3a Brigata, operativa nelle colline tra Cuneo e Asti. La Commissione regionale Piemonte gli riconobbe la qualifica di Patriota.

Gullifa Guglielmo, nato il 2 marzo 1911, figlio di Nicola e di Pellegrino Lia. Carabiniere. Dal 21 ottobre 1944 al 7 giugno 1945 aderì alla 9a Divisione GL Brigata “Tamietti”, operativa nell’astigiano occidentale. La Commissione regionale Piemonte gli riconobbe la qualifica di Benemerito.

Italia Filadelfo, nato il 26 marzo 1924, figlio di Salvatore e di Incontro Maria Rosa. Nome di battaglia “Napoleone”. 64° Regg. Fanteria. Aderì a varie Brigate Garibaldi e, per ultima, alla Divisione Campana Brigata Michele. La Commissione regionale Piemonte gli riconobbe la qualifica di Patriota.

La Ferla Antonino, nato il 9 aprile 1923, figlio di Paolo e di Maglitto Rosa. Nome di battaglia “Brunetto”. 64° Regg. Fanteria. Dal 10 ottobre 1943 all’8 giugno 1945, aderì alla Brigata “De Palo” della VIa Divisione alpina canavesana di Giustizia e Libertà. Ebbe il Brevetto di Partigiano, ebbe anche il Certificato al Patriota, noto come Brevetto Alexander. Ricevette da distretto militare di Siracusa, la Croce al Merito di Guerra. La Commissione regionale Piemonte gli riconobbe la qualifica di partigiano combattente.

La Ferla Francesco, nato l’1 gennaio 1919, figlio di Alfio. La Commissione riconoscimento partigiani italiani all’estero gli riconobbe la qualifica di partigiano combattente.

La Rosa Francesco, nato il 24 luglio 1901, figlio di Giuseppe e di Occhipinti Giacoma, divenne capitano della Guardia di Finanza. A Cefalonia i finanzieri della 4a Compagnia Mitraglieri seguirono il destino della Divisione Acqui, che si scontrò con le milizie tedesche. Fu fucilato dai tedeschi il 24 settembre 1943. La Commissione riconoscimento partigiani italiani all’estero gli riconobbe la qualifica di Partigiano combattente.

Lazzara Salvatore Francesco, nato il 16 maggio 1920, figlio di Antonino e di Nigro Annunziata. Nome di battaglia “Matteo”. Arruolato al 1° Reggimento Autieri. Aderì dal 10 settembre 1943 a varie formazioni partigiane nella zona di Settimo Torinese. Fu comandante di distaccamento nella 10a Brigata Garibaldi, comandante di Battaglione nella formazione Giustizia e Libertà, comandante di Brigata della 4a Divisione Garibaldi, e, infine, comandante della Brigata SAP (Squadra di Azione Patriottica). La Commissione regionale Piemonte gli riconobbe la qualifica di partigiano combattente.

Lo Monaco Venerando, nato il 6 luglio 1922, figlio di Mario e di Bonsignore Carmela. Dall’8 settembre 1943 aderì alla Brigata partigiana G.L. “Cacciatori delle Alpi” e fu presente nella zona di Roma/Velletri. La Commissione regionale Lazio gli riconobbe la qualifica di Patriota.

Marino Salvatore, nato l’8 novembre 1917, figlio di Filadelfo e di Bruno Alfia, insegnante. Tenente di fanteria. Nome di battaglia “Totò”. Dal 15 gennaio 1944 all’8 giugno 1945 aderì alla Brigata “Vian”, operativa nel torinese. La Commissione regionale Piemonte gli riconobbe la qualifica di Partigiano combattente.

Marino Umberto, nato l’1 settembre 1917, figlio di Alfio. Tenente di complemento dell’83° Reggimento dell’Arma di Fanteria dell’Esercito, dopo l’armistizio dell’8 settembre aderì alla Divisione partigiana Garibaldi operante in Montenegro/Jugoslavia. La Commissione per il riconoscimento dei partigiani italiani all’estero gli riconobbe la qualifica di Partigiano combattente.

Massimino Orazio, nato il 24 settembre 1905, figlio di Enrico. Dal 20 settembre 1943 al 20 marzo 1944 aderì al Comitato di Liberazione nazionale di Acervia, in provincia di Ancona. La Commissione regionale Marche gli riconobbe la qualifica di Partigiano combattente.

Micale Antonio, nato il 13 febbraio 1920, figlio di Liberto. Nome di battaglia “Valle”. Dal 12 dicembre 1944 aderì alla Brigata Lanfranconi, Divisione Giustizia e Libertà “Matteotti”, zona operativa VIa di Genova. La Commissione regionale Liguria gli riconobbe la qualifica di Partigiano combattente.

Militti Angelo, nato il 27 novembre 1892, figlio di Gaetano e di Brancato Grazia, brigadiere dell’Arma dei Carabinieri, alla data dell’8 settembre 1943 aderì al Comitato Volontari della Libertà di Trieste – Gap “Soncini”. La Commissione regionale per la Venezia Giulia gli riconobbe la qualifica di Patriota.

Militti Salvatore, nato il 4 febbraio 1922, figlio di Francesco e di Tirrò Marianna. Nome di battaglia “Smitto”. Fece parte della l43a Brigata Garibaldi, alla quale venne dato il nome di “Franci”, comandante partigiano. La Commissione regionale Emilia Romagna gli riconobbe la qualifica di partigiano combattente.

Mollica Luciano, nato il 21 aprile 1924, figlio di Corrado e di Scapellato Alfia. Nome di battaglia Luciano. Alla data dell’8 settembre era soldato di Fanteria del regio Esercito. Deportato in Germania, ritornò in Italia l’1 agosto 1944 e venne arruolato nel Battaglione San Marco della Repubblica di Salò. Il 1° settembre 1944 diventò partigiano e fece parte della Ia Divisione Langhe, 2a Brigata, dove rimase fino al 7 giugno 1945. La Commissione regionale Piemonte gli riconobbe la qualifica di Partigiano combattente.

Ossino Luigi, nato il 16 luglio 1924, figlio di Vincenzo e di Valtriani Giulia. Partigiano della Brigata Garibaldi “Ugo Muccini”, che prese il nome da un comunista arcolano morto eroicamente combattendo nella guerra di Spagna. La Commissione regionale Liguria gli riconobbe la qualifica di Patriota.

Paone Cirino, nato il 22 aprile del 1921, figlio di Filadelfo e di Scaparra Benedetta. Nome di battaglia “Leonzio”. Con il grado di Sottotenente, all’inizio del 1943, venne trasferito nell’89° Reggimento Fanteria – Divisione “Cosseria”. Giunse improvviso l’ordine di partenza per la Russia. Al ritorno in Italia aderì alla 3a Divisione Garibaldina Cichero, formazione madre della VIa Zona Ligure. Al momento dell’insurrezione finale, essa si divise in quattro Brigate. La Brigata Jori ebbe come Capo di Stato Maggiore proprio “Leonzio” (Cirino Paone). Gli fu conferita la Medaglia d’Argento al Valor Militare a Cantalupo (Alessandria) il 28 dicembre 1944. La Commissione regionale Liguria gli riconobbe la qualifica di Partigiano combattente.

Pattavina Luciano, nato il 1° dicembre 1923, figlio di Cirino e di Franco Giuseppa. Nome di battaglia “Addu”. Alla data dell’8 settembre era arruolato nella Regia Marina. Partigiano dall’1 giugno 1944 all’8 giugno 1945. Combatté in Piemonte, facendo parte della VIa Divisione Garibaldi, 16a Brigata. La Commissione regionale Piemonte gli riconobbe la qualifica di Partigiano combattente.

Pulia Filadelfo, nato il 4 gennaio 1902, figlio di Sebastiano e di Lipari Giuseppa. Dal 10 ottobre 1943 aderì, col grado di gregario, alla formazione F.M.C.R. (Fronte Militare Clandestino Resistenza) dei carabinieri, nota come Banda Caruso, in quando guidata dal Generale dei Carabinieri Filippo Caruso. La Commissione regionale Lazio gli riconobbe la qualifica di Patriota.

Pupillo Cirino, nato il 1° settembre 1920. Fu Sergente del 317° Reggimento Fanteria “Acqui”. Il 23 settembre 1943 fu dichiarato disperso in combattimento a Cefalonia.

Russo Francesco, nato il 27 febbraio 1924, impiegato, figlio di Antonino e di Cicero Giuseppa. Nome di battaglia “Lupo”. Soldato del 64° Reggimento di Fanteria. A partire dal giugno 1944, aderì alla Divisione partigiana “Matteotti. La Commissione regionale Piemonte gli riconobbe la qualifica di Patriota.

Saccuzzo Paolo, nato il 31 dicembre 1920, figlio di Sebastiano e di Vacante Maria, contadino. Nome di battaglia “Paolo”. Fu soldato di Artiglieria. Dal 20 ottobre 1944 all’8 giugno 1945, aderì alla Divisione partigiana “Campana”, nome di battaglia di Felice Cordero di Pamparato, marchese, monarchico, che, dopo l’8 settembre, optò per la lotta partigiana. La Commissione regionale Piemonte riconobbe a Paolo Saccuzzo la qualifica di Partigiano combattente.

Scarrozzo Luigi, nato il 20 luglio 1918, figlio di Sebastiano e di Marino Francesca, bracciante. Nome di battaglia “Pippo”. Fino all’8 settembre aviere dell’Aeronautica, dal 15 aprile 1944 scelse di combattere con i partigiani. Aderì dapprima alla 19a Brigata Garibaldi, successivamente alla 8a Divisione Val d’Orco. La Commissione regionale Piemonte gli riconobbe la qualifica di Partigiano combattente.

Sipione Rosario, nato l’8 aprile 1902, figlio di Carmelo e di Picano Carmela. Fino all’8 settembre era arruolato nell’Arma dei Carabinieri. Successivamente aderì alla Brigata Val Tanaro della 4° Divisione piemontese "Alpi", appartenente al 1° Gruppo Divisioni Alpine autonome che fanno riferimento al maggiore Enrico Martini (Mauri) ed operante nell’area tra Ormea e Ceva (CN). La Commissione regionale Piemonte gli riconobbe la qualifica di Patriota.

Siracusano Alfio, nato il 2 maggio 1923. La scheda della Commissione regionale Liguria contiene un semplice cenno, senza, però, fornire ulteriori informazioni.

Siracusano Domenico, nato il 26 luglio 1899, figlio di Alfio e di Crisci Carmela. Fece parte dal 25 ottobre 1944 della Brigata Garibaldi “Bottacin” operante nella zona di Treviso. La Commissione regionale triveneta gli riconobbe la qualifica di Patriota.

Tagliaverga Gaetano, nato nel 1912, figlio di Giovanni. Aderì, all’inizio del 1945, alla Brigata partigiana “Pino” della Divisione “A. Garemi”, operante nel vicentino, la quale trasse il suo nome da Ateo Garemi intrepido partigiano comunista ucciso a Torino. La Commissione regionale triveneta gli riconobbe la qualifica di Patriota.

Tringali Francesco, nato nel 1911. Tenente appartenente al comando della Divisione Perugia dislocata nei Balcani (Albania). Fu fucilato perché insieme ad altri militari si rifiutò di cedere le armi ai tedeschi. La Commissione riconoscimento partigiani italiani all’estero gli riconobbe la qualifica di partigiano combattente.

Vasile Paolo, nato il 3 luglio 1891, figlio di Salvatore e di Frullo Francesca. Aderì al Fronte Militare Clandestino Resistenza (F.M.C.R.) della marina. Svolse l’attività di partigiano a Roma. La Commissione regionale Lazio gli riconobbe la qualifica di Partigiano combattente.

Zarino Andrea, nato il 28 maggio 1926, figlio di Alfredo e di Valenti Francesca, operaio. Nome di battaglia “Andrea”. Fece parte, dal 15 giugno 1944, della 20a Brigata Garibaldi. La Commissione regionale Piemonte gli riconobbe la qualifica di Partigiano combattente.

Le informazioni riguardanti i partigiani di questo elenco sono desunti in gran parte dalle schede dell’Istituto centrale per gli archivi (Icar).

Dati a cura di Silvio Breci ed Elio Magnano.


Leggi anche: Lentini resistente, di Elio Magnano.



- Ci sono 0 contributi al forum. - Policy sui Forum -