L’azienduola: Fare l’insegnante oggi

Quando, anni fa, decisi di fare l’insegnante e fui assunto nella scuola in quel ruolo, non immaginavo certo di dover operare in un’azienda. Anzi, ero convinto che il mondo della scuola fosse totalmente estraneo ed immune...

di Lucio Garofalo - domenica 27 febbraio 2005 - 10345 letture

Ormai sono cosciente di lavorare in un’azienda!

Quando, anni fa, decisi di fare l’insegnante e fui assunto nella scuola in quel ruolo, non immaginavo certo di dover operare in un’azienda. Anzi, ero convinto che il mondo della scuola fosse totalmente estraneo ed immune da ogni logica capitalista. Anche per questo scelsi l’insegnamento, che reputavo una professione creativa e pensavo offrisse molto tempo libero, un bene più prezioso del denaro!

A distanza di anni dal mio esordio lavorativo, eccomi catapultato in un ingranaggio di fabbricazione industriale, con la differenza che nella scuola non si producono merci di consumo. Del resto, non mi pare di aver ricevuto una preparazione idonea ad un’attività manifatturiera - ma si sa, viviamo nell’era della "flessibilità"!

Ormai sento sempre più spesso adoperare un lessico tipicamente imprenditoriale: termini e locuzioni come "economizzare", "profitto", "utenza", "competitività", "produttività", "tagliare i rami secchi" e via dicendo, sono diventati di uso assai comune, soprattutto tra i cosiddetti "dirigenti scolastici" che non sono più esperti di psico-pedagogia e didattica, ma pretendono di essere considerati "presidi-manager"! Perlomeno, in tanti si proclamano e si reputano "manager", ma sono in pochi a saper decidere abilmente come e perché spendere i soldi, laddove ci sono.

Inoltre, anche nella Scuola Pubblica si sono ormai affermati tipi di organigramma e metodi di gestione mutuati dalla struttura manageriale dell’impresa neocapitalista.

All’interno di questo assetto gerarchico sono presenti vari livelli di comando e subordinazione. Si pensi, ad esempio, al "collaboratore-vicario" che, stando all’attuale normativa, viene designato dall’alto, direttamente dal dirigente ( prima, invece, era il Collegio dei docenti che eleggeva democraticamente, cioè dal basso, i suoi referenti, a supportare il preside nell’incarico direttivo ). Si pensi alle R.S.U., ossia i rappresentanti sindacali che sono eletti dal personale lavorativo, docente e non docente. Si pensi alle "funzioni strumentali", ossia le ex "funzioni-obiettivo".

In altri termini, si cerca di emulare, in maniera comunque maldestra, la mentalità economicistica, i sistemi ed i rapporti produttivi, i comportamenti e gli schemi psicologici, la terminologia e l’apparato gerarchico, di chiara provenienza industriale, all’interno di un ambiente come la Scuola Pubblica, cioè nel contesto di un’istituzione statale che dovrebbe perseguire come suo fine supremo "la formazione dell’uomo e del cittadino" così come detta la nostra Costituzione (altro che fabbricazione di merci! ). E’ evidente a tutte le persone dotate di buon senso o di raziocinio, che si tratta di uno scopo diametralmente opposto a quello che è l’interesse primario di un’azienda, cioè il profitto economico privato.

La Mor-Attila e i vari "manager" della scuola, in buona o in mala fede confondono tali obiettivi, alterando e snaturando il senso originario dell’azione educativa, una funzione che è sempre più affine a quella di un’agenzia di collocamento o, peggio ancora, a quella di un’ area di parcheggio per disoccupati permanenti.

Ma perché nessuno mi ha avvertito quando feci il mio ingresso nella scuola?

Probabilmente, qualcuno potrebbe obiettare: "Ora che lo sai, perché non te ne vai?".

Ma questa sarebbe un’obiezione aziendalista e come tale la rigetto!

Lucio Garofalo


- Ci sono 5 contributi al forum. - Policy sui Forum -
> L’azienduola: Fare l’insegnante oggi
10 maggio 2005

è finita la pacchia! mi dispiace tanto ma anche te dovrai lavorare e lavorare ! Aziendalista o no adesso c’è qualcuno (eletto)che controlla le cosidette "isole okkupate" ... poverino. ciao ciao Marco

p.s. non lavorare troppo!

    > Sapete solo vomitare insulti!
    22 maggio 2005, di : Un compagno libertario

    E’ inevitabile notare che questo portale web è zeppo di fascistelli e di persone maleducate, incivili, intolleranti, che sanno solamente insultare ed aggredire chi manifesta liberamente il proprio pensiero ed ha il coraggio delle proprie idee (come il prof. Garofalo), a differenza di chi non ha idee, né argomenti, né contenuti razionali da esprimere, ma sa solo vomitare ingiurie!
    > Il disegno della Moratti
    25 maggio 2005, di : Un insegnante preoccupato

    Sono anch’io un insegnante e non sono certo un fannullone o un perditempo. I veri parassiti e nullafacenti, che approfittano del lavoro altrui e del danaro altrui, non appartengono certo al mondo della scuola statale e del pubblico impiego, ma vanno ricercati altrove, ad esempio negli ambienti della speculazione finanziaria, delle rendite improduttive ecc. A proposito della "riforma Moratti" vorrei fare alcune considerazioni. A mio avviso, se finora i risultati dell’applicazione delle legge n. 53/2003 non sono stati rovinosi e disastrosi come si temeva, il merito non è certo del legislatore, ma dell’alto livello di professionalità del corpo docente, delle straordinarie capacità di adattamento e di sacrificio degli insegnanti italiani, delle loro eccellenti doti creative e lavorative. Tant’è vero che la scuola italiana, specie quella materna ed elementare, è ai primi posti nel mondo! Le scuole materne nostrane sono invidiate ed ammirate anche negli U.S.A.! Dunque, perché "cambiare" una realtà che, tutto sommato, funzionava piuttosto bene? Forse, mi viene da sospettare, il vero proposito è proprio quello di non far più funzionare la scuola pubblica, di demolire e pregiudicare il valore e la qualità della scuola statale? Se il disegno morattiano si ispira, come pare, al modello di politica scolastica inaugurato, negli anni ’80, dalla Tatcher in Gran Bretagna, e da Reagan negli U.S.A., esperienze proseguite oggi da Blair e Bush, io rabbrividisco! Negli ultimi 20 anni, negli Stati Uniti d’America e nel Regno Unito, il numero degli analfabeti o semianalfabeti, dei poveri, dei disoccupati, degli emarginati sociali, dei barboni e dei nullatenenti, è paurosamente aumentato! Forse, tra 10/20 anni, anche in Italia avremo gli stessi rovinosi risultati, soprattutto se si proseguirà lungo la linea intrapresa dall’attuale governo.
    > L’azienduola: Fare l’insegnante oggi
    26 maggio 2009, di : io

    rispondo a marco : sicuramente sarai un riccone che vive del sudore dei poveri vergognati
> L’azienduola: Fare l’insegnante oggi
10 maggio 2005, di : ragazzo stufo

...tante volte si dice e si pensa che i giovani,così li chiamano quelli che non la pensano come loro,non hanno ideali. Ma NON è vero!!! il bello è che non coincidono con i VOSTRI!. Adesso i "giovani" vogliono Lavorare veramente ,creare,fare, non sono piu’...dormienti tra infiniti dibattiti ... è finita BASTA!perfavore! con il ’68 , iperidealizzati, basta con i filosofi rompixalle. ... SVEGLIA!... Ciao
    > Un somarello presuntuoso
    22 maggio 2005, di : Insegnante arcistufo

    Ma di cosa sarebbe "stufo" il ragazzo?... Di studiare?... Che vada a lavorare, dunque! Tanto, uno come lui a Napoli viene definito "ciuccio e presuntuoso"! Che sia un asinello (o un somarello, che dir si voglia), ignorante e semianalfabeta, lo si intuisce da come e da cosa scrive!
> L’azienduola: Fare l’insegnante oggi
17 maggio 2005, di : Nino

caro professore antiamericano e anticapitalista, mi auguro almeno che lei non insegni storia ai nostri ragazzi perchè, coi deliri che ha espresso nel suo prec. capolavoro sulla "guerra totale", ci sarebbe poco da stare allegri! Quanto all"azienduola" di cui si lamenta, non vedo che cosa possa darle fastidio nella ricerca della qualità, a meno che qualità ed efficienza siano per lei ed amici suoi solo un optional. Ah, già, dimenticavo che per voi di sinistra lo spreco di risorse può persino essere una virtù. Peccato che ciò andrebbe a discapito del povero contribuente che non merita di essere salassato solo per il gusto di compiacere "liberal" arrabbiati (e perdigiorno) come lei. Saluti.
    > Menti malate!
    22 maggio 2005, di : Uno statale

    Visto il livello ed il tono delle offese, assolutamente volgari, becere e gratuite, e delle argomentazioni sostenute, semplicemente insulse ed inconsistenti, credo proprio che siano il sig. Nino e quelli come lui ad essere frustrati, inaciditi e davvero bisognosi di adeguate cure medico-psichiatriche! Quanto alle critiche rivolte alla categoria degli insegnanti e dei lavoratori statali in genere, da lor signori (della destra più arrogante, reazionaria e pericolosa, quella fascista e dei loro soci e protettori forzaioli, o farzaitalioti, amanti del neoliberismo di comodo) ritenuti "fannulloni", "nullafacenti" e "parassiti", mi sento di dire solo una cosa: i veri parassiti e sfruttatori del lavoro altrui, del lavoro operaio sottosalariato e precarizzato, sono i vostri amici capitalisti, evasori fiscali, speculatori finanziari!... Purtroppo, il prof. Garofalo ha ragione: leggendo i discorsi, anzi gli insulti, di questo Nino e degli altri intervenuti, mi rendo conto di quanto siano deviate, malate e distorte le loro menti, e dei disastri che hanno fatto gli insegnanti, i genitori e chiunque abbia condizionato ed influenzato(vedi la televisione e i mass-media in genere) tali individui!
    > Complimenti
    22 maggio 2005, di : un prof. indignato

    Sig. Nino, complimenti vivissimi per lo stile impeccabile ed elegante e per l’educazione raffinata che dimostra... Ma quali scuole ha frequentato? Vista inoltre la sua ferrata ed ineccepibile preparazione in campo storico, immagino che lei abbia fatto gli stessi studi di Berlusconi & soci, non è vero?
    > No comment
    22 maggio 2005, di : Un muto che non sa tacere

    Fa benissimo il prof. Garofalo a tacere e a non degnarvi nemmeno d’uno straccio di risposta, in quanto cosa si potrebbe replicare alle vostre assurde, vili ed ignobili provocazioni?!... Probabilmente, l’unico modo di farsi capire da gente come voi sarebbe quello di restituire al mittente le offese, comportandosi dunque alla stessa stregua di questi "nobili gentiluomini" e "raffinati" interlocutori!
AL PROF. INDIGNATO ED AMICI SUI
23 maggio 2005

Vuole sapere che studi ho fatto? Ho fatto il classico e poi mi sono laureato a dispetto delle "okkupazioni globali permanenti" di gente come voi che poi se n’è andata ad insegnare ancora infoiata di dogmi post sessantottini. Ulteriore precisazione, ma per voi inutile, non ho alcuna simpatia per il fascismo e per i totalitarismi in genere. La mia aggressività nasceva solo dall’indignazione (anch’io avrò il diritto d’indignarmi, oppure no?) per le incredibili affermazioni del prof. Garofalo nell’altro suo articolo. Statemi bene comunque e lunga vita alle ideologie incrollabili! Nino.
    AL PROF. INDIGNATO ED AMICI SUI
    30 agosto 2006

    Ciao Nino,se permetti continuo la tua lettera passando dal pessimismo storico a quello cosmico,scherzo,...anche io ho fatto il classico..un classico molto duro...poi anche io ho fatto l’università..molto dura anche quella..alla fine lavoro sodo e sono contento dopo un bel po’ di co co co di progetto e partita iva del lavoro che ho:assunto. Penso che il lavoro dell’insegnante sia importantissimo e concordo con il prof di sopra sul fatto che la qualità scolastica c’era se paragonata con i paesi esteri e rischia di non esserci più.Il lavoro del manager è cmq altrettanto importante perchè dovrebbe valorizzare questa qualità creata e questo credo,lo ripeto lo credo e quindi potrei anche sbagliarmi,che in Italia non ci sia proprio mai stato.In conclusione penso,razionalmente, che il prof abbia ragione nel senso che da bravi cretini stiamo copiando dall’estero il peggio e non il meglio. Ognuno però è figlio della propria esperienza e quello che penso razionalmente non condivido sentimentalmente: se solo nella mia lunga carriera avessi incontrato un prof capace ad insegnare,e nello stesso tempo un po’ attento al destino dei suoi alunni più che alle proprie lezioni private e alle proprie consulenze ora direi,concorde con il prof, che quello che sta succedendo ed in parte è già successo è un fatto che penalizza di molto la qualità della scuola italiana....ma siccome non l’ho trovato consiglio a tutti i prof quello che qualche anno fa un prof consigliò a me dopo un orale di 4 ore e mezzo: un bel barattolo di vasellina pezzi di merda!