L’aura per Laura
Dopo il ferimento di Laura Salafia in seguito a una sparatoria in piazza Dante a Catania, si sono susseguite le iniziative di solidarietà. Cronaca dalla spiaggia.
Il 4 luglio si è svolta un’iniziativa di solitarietà per Laura Salafia, la studentessa ferita tre giorni prima nel capoluogo etneo da un proiettile vagante davanti alla sua università. L’incontro è stato convocato per le 19.00 via facebook (né volantini, né dadzebao, nessun altro mezzo non elettronico).
Il luogo è insolito: la spiaggia libera numero uno di Catania, al tramonto di una bella domenica di sole, con gli ultimi bagnanti che si attardano sul bagnasciuga e qualche gruppetto di ragazzi che calcia un pallone che si affossa tra le piccole dune.
Romina “Pincha” fa segno con le braccia a tutti quelli che attraversano la passarella di legno con l’aria un po’ smarrita. «Cerchio?» domanda a distanza. E quelli, rincuorati, rispondono di sì e si affrettano per aggregarsi al gruppo che verso le sette e mezza conta una quindicina di persone.
Proprio Romina ha convocato il “Cerchio di luce per Laura” e accoglie ogni nuovo arrivato con un sorriso icona dell’ottimismo. Silvia Scordia invece si occupa di un un pentolino di terracotta dove dei carboncini bruciano delle foglie di salvia. Ne ha comprate una quantità tale da riempire un sacchetto di supermercato. Prima di iniziare il rito Romina purifica ogni partecipante con i fumi aromatici girandogli intorno con il tegame. «Niente di esoterico – dice ai più scettici – è solo che questa pianta purifica».
Poi viene formato il cerchio intorno a tre candele accese e lei invita tutti a mettere «le vostre mani davanti a voi una sull’altra. Separatele e avvicinatele ai vicini fino a sovrapporle con le loro». Le mani si stringono e il cerchio diventa una catena. Romina li avverte che ci saranno tre fasi della cerimonia, che andrà vissuta con concentrazione e magari gli occhi chiusi: la prima dedicata a Laura, la seconda alla Sicilia e la terza alla città di Catania, «che in questo momento ha tanto bisogno di energie positive». Alla fine di ciascuna fase verranno emessi tre “Om”, uno dei suoni «più ancestrali ed antichi mai esistiti. Aum diviene Amen nel Cristianesimo e giudaismo. Amen è ampiamente citato nella Bibbia e si dice che significhi “così sia” o “verità”, “veramente”», scriveva Romina nella convocazione sulla sua bacheca elettronica.

Ma prima di arrivare alla pronuncia dell’antico suono, l’officiante invita a sgombrare la mente e «immaginarsi come un punto di luce, che si solleva e si congiunge con le auree degli altri per formare un unico bagliore, anche con l’aiuto di Dio, Gesù Cristo, degli arcangeli e dei maestri ascesi, che arrivi fino a Laura, così che possiamo immaginarla alzarsi, sorridere, giocare col gatto e col fidanzato».
Mentre il rito è in svolgimento arriva altra gente, per cui viene deciso di ripetere l’invocazione insieme ai nuovi arrivati (a loro volta purificati con la salvia) e a quelli vecchi. Qualcuno non partecipa al secondo giro: «troppo forte – confessa Manuela – non potrei rifarlo perchè stavo per mettermi a piangere per l’emozione». Agata invece si defila perché dice che deve accudire la sua bambina (un grillo di circa cinque anni che salta e si diverte sulla sabbia fine, ironizzando un po’ sui grandi così impalati) e ne approfitta per scattare qualche fotografia.
Il secondo rituale è più intimamente partecipato del primo e scatta perfino il canto nonostante il cerchio sia grande quasi il doppio del primo. Alla fine tutti vengono coinvolti in un abbraccio collettivo chiuso da un urlo.
Dopo le cerimonie Romina spiega che non sa «come, ma quello che abbiamo fatto influirà certamente e in maniera benefica. L’amore delle persone rivolto verso Laura, la Sicilia e Catania non potrà che aiutare anche se non è possibile quantificare in che misura». Dice anche che metterci in mezzo Gesù e gli arcangeli non è un tentativo di sincretismo perché essi «rappresentano l’Energia, così come la rappresentano Shakti e Visnù. L’Energia è quella che muove l’universo e siamo noi a determinare dove mandarla. Non è un concetto New Age, ma una conoscenza che gli antichi già avevano e anche la scienza dopo si è occupata di studiarla. Nicola Tesla è stato ammazzato quando ha promesso che avrebbe ottenuto energia libera e abbondante per tutti».
Romina, 26 anni, non è nuova alla messa in opera di eventi: varie apparizioni da dj nei locali di Catania e soprattutto all’attivo – insieme ai musicisti africani del “Wama” e ad altre associazioni culturali tra cui “Macondo - Centro per il rilancio culturale e sociale” - l’organizzazione di “Cento tamburi”, il corteo che il 5 giugno 2010 ha attraversato il centro storico di Catania da piazza Roma a piazza Duomo armato di percussioni convenzionali, pentole e padelle per chiedere alla città uno scatto per migliorarsi.
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